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Che cosa succederà adesso in Israele

Il premier Benjamin Netanyahu esce duramente sconfitto dalle urne. “Bibi” resta il candidato principale per formare il prossimo governo, ma il suo raggruppamento ha perso undici seggi rispetto alla precedente tornata elettorale. Non è piaciuta al paese la sua piattaforma senza contenuti e incentrata sul solo carisma personale. Esce sconfitto il Partito Laburista, doveva essere il secondo nel paese ma si piazza soltanto terzo.

23 GEN 2013

Il volto d’Israele

"Oom, Shmoom”, ripeteva David Ben Gurion. Traducibile, in ebraico, con “l’Onu, e chi se ne frega”. Una massima che riassume bene lo spirito con cui oggi Israele va al voto. Al di là della coalizione di governo che andrà a guidare il paese, lo stato ebraico non è più lo stesso che abbiamo conosciuto. Benjamin Netanyahu dovrebbe confermarsi “the king”, come nell’ormai celebre copertina di Time. Ma dalle urne uscirà un Israele mai visto prima.

22 GEN 2013

Lo scandalo dell’antropologo liberal che però elogia l’occidente e la Chevron

“The World Until Yesterday”. Così si intitola il nuovo libro del maggiore antropologo americano, Jared Diamond. Professore di Geografia alla Ucla, membro dell’Accademia nazionale delle scienze americana, premio Pulitzer e icona del mondo ambientalista, Diamond torna a scandalizzare la comunità scientifica con l’elogio della civiltà occidentale. Wade Davis, antropologo che scrive per il Guardian, attacca il libro come un esempio di arroganza neocoloniale. A far infuriare i critici è la tesi di Diamond per cui “esiste una gerarchia di progresso nel mondo della cultura”.

21 GEN 2013

Il grande oriente d’Israele

Naftali Bennett, il milionario figlio di ebrei liberal di San Francisco, è il nuovo asso piglia tutto della politica israeliana. L’ultimo sondaggio di ieri dà il suo partito di destra Focolare ebraico al secondo posto, incalzando persino il Labour (un tempo i partitini nazionalisti erano confinati a due-tre seggi). Il premier, Benjamin Netanyahu, è in grande agitazione. E per tamponare la perdita di voti, “Bibi” ha appena compiuto una visita senza precedenti in una delle colonie più isolate nel cuore della Cisgiordania, Rechalim, che prende il nome da una donna israeliana uccisa dai terroristi nel 1991. Netanyahu non si era mai spinto tanto a est.

11 GEN 2013

Il Nobel Soyinka: “L’islam politico è peggio della schiavitù”

“Potete uccidermi se questo è il vostro modo di agire, ma le vostre bombe non mi costringeranno mai a sedermi a un tavolo con voi”, aveva detto di recente l’ottantenne Wole Soyinka dopo le minacce di morte che gli erano arrivate da Boko Haram, il potente gruppo islamista che sta insanguinando la Nigeria facendo strage di cristiani. Il nome del premio Nobel per la Letteratura del 1986, autore di capolavori quali “L’uomo è morto”, è infatti in cima alla lista degli intellettuali africani che i terroristi vorrebbero eliminare.

09 GEN 2013

Chi difenderà Israele? Dietro le quinte nel Pentagono di Tel Aviv

Sul tavolo del prossimo “Mar Bitachon”, il ministro della Difesa che guida il Kirya, il Pentagono di Tel Aviv, ci saranno due grandi dossier da gestire: l’uranio di Qom, il bunker atomico in cui l’Iran fabbrica la bomba nucleare, e lo spettro di una nuova offensiva violenta palestinese. Due giorni fa l’ex premier Ehud Olmert ha scandito: “Siamo sull’orlo di una Terza intifada”.

07 GEN 2013

Il governo francese e la laicità a tutti i costi che passa per la scuola

A Parigi il ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon, autore di un saggio dal titolo emblematico “La Rivoluzione francese non è finita”, va avanti con la sua rifondazione della scuola. Dopo la decisione di portare nelle aule l’“ora di morale laica”, arriva adesso la “carta della laicità”, una sorta di abbecedario ideologico secolarista da appendere in ogni scuola. Il documento – che dovrebbe aprirsi con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 e con la citazione della legge del 1905 sulla separazione della chiesa e dello stato – sarà messo a punto nelle prossime settimane.

01 GEN 2013

La kippah blasfema

Quando gli occupanti tedeschi cominciarono a progettare la deportazione in massa degli ebrei danesi, la popolazione civile nascose i ricercati, raccolse denaro per affittare un numero di barche sufficiente a caricare in poche riprese migliaia di persone, li accompagnò ai luoghi di imbarco (lungo strade e sentieri di campagna vigilavano i membri della resistenza), infine li traghettò nella sicura Svezia. E’ così che più del novanta per cento dei 7.695 ebrei danesi è passato dalla parte dei “salvati”. Un caso quasi unico nell’Europa della “soluzione finale”. 

30 DIC 2012

La sinistra d’Israele è borghese e sta in città. Addio ai kibbutz

“Il Labour non è di sinistra”. E’ con questa parola d’ordine che Shelly Yachimovich si appresta a riportare i laburisti israeliani secondo partito del paese, dopo il Likud del premier Benjamin Netanyahu, alle elezioni che si terranno il prossimo 22 gennaio. Dopo anni di declino torna in auge il partito-simbolo che ha fatto lo stato ebraico e che per tre decenni lo ha governato indisturbato. Leggi In Israele il “Biberman” arranca, ma i voti persi vanno a destra di Giulio Meotti

26 DIC 2012

In Israele il “Biberman” arranca, ma i voti persi vanno a destra

“Biberman”, il grande ibrido politico creato da Benjamin Netanyahu e Avigdor Lieberman, pare destinato a vincere le prossime elezioni israeliane di gennaio. Ma il golem è già entrato in crisi. La lista unitaria di destra tra il Likud del premier e l’Yisrael Beiteinu dell’ex ministro degli Affari esteri scenderebbe di sette seggi, passando dagli attuali 42 in Parlamento a 35. Ma la vera novità è che i seggi perduti dal listone non andranno, come in passato, verso il centro, bensì alla formazione ancora più a destra di Bibi, il Bait Yehudi, che salirebbe dai tre seggi di oggi a sedici, diventando addirittura il terzo partito d’Israele e quadruplicando gli scranni.

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