“Ecco perché ho scritto 1984” George Orwell e il suo “1984” sono diventati come il prezzemolo. Il romanzo, capolavoro del genere anti utopistico, è tornato in cima alle classifiche delle vendite di libri per il recente scandalo legato ai programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico. Ma “1984” è anche il figlio di un grande equivoco. Si ritiene che Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, il poliziotto imperiale che ha scritto la critica più feroce che si potesse fare contro lo stato di polizia, l’inventore del “Grande Fratello” che faceva il delatore sulle opinioni politiche dei suoi amici di sinistra nella Londra bohémienne, abbia scritto “1984” per denunciare la fine della privacy. 26 AGO 2013
Servirebbe un Atatürk Qualcuno ha scritto che l’11 settembre è nato nelle galere del Cairo, dove nel 1949 la monarchia semicoloniale egiziana giustiziò il fondatore della Fratellanza musulmana, Hassan al Banna. Il suo messaggio era il califfato e il rifiuto del modello occidentale laico e democratico. “E’ nella natura dell’islam dominare, anziché essere dominato, imporre la propria legge a tutte le nazioni e allargare il proprio potere all’intero pianeta”, proclamò al Banna. Nel giro di pochi anni, i Fratelli s’erano diffusi in tutto il paese, e poi in tutto il mondo arabo, piantando i semi della futura rivolta islamica e del terrorismo qaidista. Aprirono scuole, ambulatori, moschee, gli uomini iniziarono a farsi crescere la barba, le donne a portare il velo. 23 AGO 2013
La Bbc lancia programmi omofili per bambini (e manomette la letteratura) Lo chiamano “intrattenimento gay friendly”. La Cbbc, il ramo dell’emittente pubblica inglese Bbc che si occupa dei programmi per bambini dai sette ai dodici anni, ha lanciato un format per la “diffusione culturale della diversità di genere”, attraverso una mirata azione pedagogica rivolta ai minori. E’ il programma intitolato “Marrying Dad and Dad” (ovvero “Il matrimonio di papà e papà”), in cui ci sono i figli di coppie omosessuali che organizzano la celebrazione della “civil partnership” dei genitori. 20 AGO 2013
Ecco perché Israele è contento del golpe egiziano del generale Sisi Con il suo consueto cinismo, ieri l’ex ministro della Difesa e premier israeliano Ehud Barak, parlando con Fareed Zakaria sugli schermi della Cnn, ha invitato “il mondo libero” a sostenere l’esercito egiziano e il suo generale, Fattah al Sisi. “A chi altro dovremmo rivolgerci?”, ha detto Barak, che ha definito Sisi “liberale”. Mohammed Morsi, il deposto presidente egiziano, secondo Barak stava trasformando il paese in “un regime totalitario di sharia”. Non è la prima volta che un alto ufficiale israeliano tesse elogi pubblici del generale golpista del Cairo. Secondo indiscrezioni di stampa, l’ambasciatore di Israele al Cairo, Yaakov Amitai, aveva definito Sisi “un eroe”. Ferraresi Il presidente senza randello 17 AGO 2013
Il Grossman liberato “Perché sequestrarlo se è un libro dove non c’è menzogna, né calunnia, mentre c’è verità, dolore, amore per gli altri?”, domandava un affranto Vasilij Grossman all’allora segretario del Partito comunista Nikita Kruscev. Il grande scrittore sovietico morirà senza neppure sapere che fine avesse fatto il manoscritto originale del suo “Vita e destino”, il romanzo, secondo George Steiner, destinato a “eclissare tutti i romanzi che in occidente vengono presi sul serio”. Cinquant’anni dopo, quel manoscritto riemerge miracolosamente dagli archivi dell’ex Kgb. Nel corso di una commovente presentazione al ministero della Cultura, i funzionari dei servizi di sicurezza, rappresentati dal direttore Sergei Smirnov, hanno consegnato alla figlia e alla nipote dello scrittore tredici faldoni bianchi. 12 AGO 2013
“Terra in cambio dell’Iran”. Ecco il grande baratto di Bibi Nel 1993 lo slogan dei negoziati fra israeliani e palestinesi fu “land for peace”. Terra in cambio di pace. Nell’establishment israeliano nessuno oggi lo evoca più. Nel 2013 lo slogan è “Yitzhar for Fordo”. Significa che Israele deve rinunciare ai territori in cambio dell’appoggio contro il programma nucleare iraniano (Yitzhar è la colonia più a est nei territori, sorge di fronte a Nablus ed è la casa dei settler più motivati e oltranzisti). E’ alla luce di questo scambio politico che si deve leggere la decisione del premier israeliano Benjamin Netanyahu di tornare ai negoziati con l’Autorità palestinese di Abu Mazen? Dabbous Per i settler israeliani “l’accordo di pace è uno spreco di carta” 08 AGO 2013
“Au revoir, Paris”. Così gli ebrei francesi riparano in Israele A coordinare le partenze da Parigi c’era lui, Nathan Sharanski, che nel Gulag sovietico ha patito la persecuzione per far aprire la cortina di ferro agli ebrei che volevano andare a vivere in Israele. A Parigi Sharanski c’è andato in qualità di direttore dell’Agenzia Ebraica. “Non ricordo un numero così alto di persone interessate alla alyah dai tempi in cui ci si metteva in fila fuori dall’ambasciata israeliana a Mosca”, ha detto Sharanski dalla capitale francese, dove ha appena pattuito con le autorità l’esodo estivo di ottocento ebrei verso Israele. 06 AGO 2013
Strage per un figlio “fuori quota” Siamo nella cittadina di Dongxing, provincia sudorientale del Guangxi. E’ lì che si consuma la prima “strage del figlio unico”. Un padre di famiglia mercoledì ha ucciso due funzionari pubblici come atto di protesta contro la politica del figlio unico che aveva sancito come “fuori quota” il suo quarto figlio. La versione locale di Twitter, Weibo, in poche ore si riempie di commenti che esprimono solidarietà e stima per il padre, non per i funzionari che hanno perso la vita. “Fino a quando la politica del figlio unico opprimerà la gente, la gente deve ribellarsi”, scrive un utente. “Quante persone ancora saranno spinte a compiere un delitto a causa di questa terribile legge?”, si chiede un altro. 28 LUG 2013
Omofobia sinistra Era il 1934 quando Klaus Mann, il figlio dello scrittore Thomas che ebbe una vita signorilmente intensa e signorilmente angosciata, scrisse un pamphlet contro la persecuzione dei “pederasti”. Persecuzione degli omosessuali da parte della sinistra. Sì, perché se oggi negli stereotipi c’è l’omofobia di destra e l’omofilia di sinistra, un tempo, e non fu molto tempo fa, c’era l’omofobia di sinistra e l’omofilia di destra. Klaus Mann denuncia “l’avversione nei confronti di tutto quanto è omoerotismo che nella maggior parte degli ambienti antifascisti e in quasi tutti gli ambienti socialisti raggiunge un livello intenso. Non siamo molto lontani dall’arrivare a identificare l’omosessualità con il fascismo. Su questo non è più possibile tacere”. 22 LUG 2013
Le nuove streghe "Fanculo i senzatetto!”, sbotta la protagonista di un romanzo di Nick Hornby. Sufficiente a scatenare polemiche contro lo scrittore carino per antonomasia. Alla celebre signora della letteratura americana, Joyce Carol Oates, autrice di culto, voce fra le più significative della narrativa statunitense, abituata alle adulazioni del grande pubblico, è bastata l’allusione all’islam, senza neppure nominarlo, per incassare le peggiori accuse di razzismo. Commentando i casi di stupri al Cairo, la Oates ha scritto su Twitter: “Dove l’abuso sessuale e lo stupro è epidemico – Egitto – viene naturale domandarsi: qual è la religione dominante?”. 15 LUG 2013