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Stare a cuccia

Per come sono andate le cose, è saggio prendere atto. La sconfitta è strategica, riguarda una corposa frazione di futuro, e la ricostruzione di qualcosa, in chissà quali forme, sarà lunga e difficile, e non è nemmeno detto che del berlusconismo alla fine debba restare qualcosa, a parte la strana e immensa storia di un uomo dal carattere folle e dal destino unico, e della varia e scombiccherata famiglia politico-culturale che gli è ruotata intorno per tanti anni. Questa è la realtà.

21 NOV 2012

I maestrini dell'ideologia bravi a ribaltare la realtà

Che siano stati gettati dei lacrimogeni dalle finestre del ministero della Giustizia, il 14 novembre a Roma in via Arenula, per disperdere un corteo studentesco in cui si erano inseriti elementi di violenza organizzata, mi è sembrato a tutta prima grottesco, ridicolo, incredibile. Che bisogno c’era? Le forze di polizia erano in strada, facevano il loro dovere e attuavano, certo non con le maniere gentili della pedagogia Montessori, ci mancherebbe, la repressione controllata di testuggini armate di caschi integrali e di scudi e di cubetti di porfido e altri ammennicoli che muovevano alla battaglia contro lo Stato. Leggi Lo scoop sui lacrimogeni rimbalza addosso a Repubblica - Leggi Il rimbalzo del lacrimogeno

19 NOV 2012

Montezemolo scende in campo: dov’è il campo?

Con quella sua aria leggera e gentile, è finalmente disceso in campo LCdM. Ma non ci sono più retoriche capaci di tenere botta. Guardavo nel mio computer Montezemolo che parlava a Roma per una lista Monti e mi dicevo: carino, sì, ma dove stanno le idee sul paese? Non basta dire: siamo per bene, vogliamo ricostruire, Monti ci ha ridato prestigio in Europa, dobbiamo fare squadra e fare sistema, e poi mandare un pensierino alla Ferrari impegnata nel Gran Premio. Berlusconi fece faville nel 1994 perché voleva abbassare la cresta dello stato. Leggi Luca di Montependolo di Marianna Rizzini

18 NOV 2012

Statistica, suicidi, criminalità mediatica

Il capo dell’Istat ha certificato in forma definitiva e solenne che i suicidi per la crisi come fenomeno montante e allarmante erano un’invenzione pura, una trovata a sfondo criminale. Giornali e telegiornali (quasi tutti) e politici arruffoni e malintenzionati come Di Pietro, gente che ha avuto la spudoratezza di rinfacciare la morte per crisi a Monti e ai suoi, ci hanno ampiamente speculato per mesi: si sono indignati e ci hanno fatto indignare, ora dovrebbero vergognarsi e farci vergognare.

13 NOV 2012

Tasse e nozze gay, la nostra sinistra copia il peggio

Tempi complicati. In primavera vincono le sinistre e gli antisistema da cabaret, e noi berluscones le prendiamo. Certe cose bisogna saperle in anticipo. Prepararsi. Essere forti. E anche un po' fottersene. Senza un minimo di cinismo, non c'è destra che tenga. Abbiamo avuto per quasi vent'anni un asso nella manica, il famoso matto che ai liberali era sempre mancato, con le sue meraviglie e le sue fobie, con i pregi dell'uomo comune, del privato alla testa dello Stato, e i difetti miliardari che più o meno si conoscono: il Cav.

11 NOV 2012

Quella soglia truffaldina che fa infuriare Bersani e D’Alema

Bersani si lamenta, come anche Grillo. Dicono che la soglia oltre la quale scatterebbe il premio di maggioranza, un consenso del 42 e mezzo per cento, è troppo alta. L’hanno fissata con un colpo di mano unilaterale al Senato i presunti perdenti, dicono. Il Pdl e varie altre forze minori, e Casini che “morirà di tattica”, aggiunge un avvelenato segretario del Pd. Sostengono che questo è irrealistico, che nessuna coalizione presumibilmente attingerà quel livello, e che dunque non scatterà alcun premio di maggioranza. Leggi Tasse e nozze gay, la nostra sinistra copia il peggio di Giuliano Ferrara - Leggi Leggere il programma di Bersani e scoprire cosa c’è dietro il lessico del leader Pd di Paolo Nori - Leggi Diversamente Renzi di Paolo Nori

11 NOV 2012

Il sogno di Berlusconi

Un Berlusconi del 1994 non c’è, e se ci fosse non sarebbe altrettanto persuasivo, sorprendente, ardimentoso, efficace, innovatore. Eppure è questo che il Berlusconi del 2012 sogna e propone in pubblico come ultima illusione nello stordimento dei suoi e del suo partito, l’eterna giovinezza, l’elisir di lunga vita. Non ha la carta vincente, il Cav., non ha l’asso nella manica, ma dice che la partita si può vincere solo a quel modo, deprime qualunque altra possibilità, svaluta a colpi di sondaggi le ipotesi possibili di successione, anche quelle da lui approntate “in famiglia”. Leggi "Ci vorrebbe un altro me" di Salvatore Merlo

09 NOV 2012

La nazione, e la coalizione giusta

Repubblica se la cava con la solita iperbole tabloid. Nei titoli on line ieri pomeriggio campeggiava “Il trionfo di Obama”. Il New York Times nel suo sito web titolava compostamente: “Un’America divisa sceglie Obama”. E aggiungeva che è una “vittoria di misura”, che “uno slittamento a destra non basta a Romney”. Conclusione, sulla scorta dei numeri, ai quali i grandi giornali fanno attenzione: “Il grosso della nazione si è spostato a destra nel voto di martedì”. Questa fredda e veritiera registrazione del fatto elettorale non ha alcuna virtù consolatoria per i conservatori, anzi. Leggi Analisi te-l’avevo-detto di una sconfitta di Mattia Ferraresi - Leggi Il discorso di Barack Obama - Guarda il Concession speech di Mitt Romney

08 NOV 2012

La democrazia e la destra

Che ce la faccia, non è detto. Deve trovarsi uno stile suo e solo suo, il che non è facile dopo quasi due decenni di grandi numeri da tenore intonati da Berlusconi, che canta notoriamente bene, su un palco mondiale. Ma che cosa debba tentare di fare, è chiaro. A tutti, a parte chi non capisce perché è duro d’orecchi o finge di non capire perché rosica. Leggi Così Alfano cerca di rilegittimare il Pdl nell’èra post carismatica di Salvatore Merlo - Leggi Il fallimento del Cav.? La giustizia. E se ne accorgeranno i nuovi arrivati. Parla Luigi Amicone di Stefano Di Michele

07 NOV 2012

Se conosci Tonino, eviti Beppe

Che Di Pietro fosse il classico demagogo all’italiana, un personaggio insincero, che tirava a potere e solidità patrimoniale, scavando da piacione nella vena inesauribile della lotta alla corruzione, fingendosi un procuratore in crociata, un giansenista e moralista con le scarpe grosse da contadino e molti peccadillos da farsi perdonare, che avesse famiglia alla Longanesi e anzi fosse il prototipo stesso dell’italiano che ha famiglia, lo sapevamo tutti. Da subito. Poi è arrivata la commissaria Gabanelli, con il finale gesto del maramaldo,e l’ha seppellito fino alla ultima zolla, cioè la beffa di Grillo, un altro Di Pietro in fila per uno, che lo ha proposto per il Quirinale.

05 NOV 2012
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