• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Papa Leone
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Review
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 288
  • 289
  • 290
  • ...
  • 407

L’eloquenza del Papa gesuita

Il Papa gesuita non offre un canone morale, fatto di valori non negoziabili, ma ha le stesse idee di Benedetto XVI, che quel canone ha definito con la grazia ferma di un teologo sapiente. Il giudizio sul mondo moderno non deve essere tanto diverso, tra i due, il regnante e l’emerito, ma sul modo di affrontare il mondo c’è una differenza di stile, o di eloquenza, che ha il suo peso e decide della guida pastorale della cattolicità. Entrambi, per fare un esempio venuto alla luce con l’Angelus di domenica scorsa, in occasione della celebrazione anniversaria dell’enciclica Evangelium Vitae, sono contrari alla pratica di massa e moralmente sorda dell’aborto, così come respingono la codificazione in quanto diritto astratto del morire eutanasico, ormai giunta ben oltre le soglie del suicidio assistito nella cultura ipersecolarista. Leggi anche Matzuzzi Il Vangelo della vita di Bergoglio è una nuova lingua che spiazza un po’

18 GIU 2013

Ma Letta ce l'ha il quid?

Godo sessualmente, e non mi capita spesso, per il disvelamento della ciucaggine dei grillini. Queste baruffe senza senso, questa decomposizione dell'identità così rapida e tanto chiaramente inevitabile, almeno per me. Queste espulsioni demenziali, minacciate, realizzate, di gentucola che va ai talk show senza il permesso della maestra o che vuole andare a sinistra e fare tà-tà-Rodotà per convenzione e conformismo, e altra gente che alla diaria ci tiene, e lo scontrino lo perde. Questi capigruppo inadatti ad alcunché, visti mentre ruotano come un comitatino di salute pubblica ammalato di nichilismo, uno o due ogni tre mesi, in mezzo a coorti parlamentari che il paese finora ha conosciuto solo per la loro mediocrità ridicola.

17 GIU 2013

Una domandina per smascherare Travaglio e l’idolatria del dettaglio

Il Dettaglio, che nell’iconologia è segno di Dio o del diavolo, nel mainstream giornalistico moderno è la maschera grottesca dell’ideologia. I fatti, per un marxista come me o per un nicciano di lusso, non esistono. Esiste la realtà, il suo principio ch’è la sintesi, ma non quegli oggettini da sferruzzamento a maglia che sono i fatti o fatterelli o dettagli. Ho cercato di spiegarlo a Marco Travaglio, abbassandomi al suo metodo di storpiare i nomi e sfottendolo come Marco Dettaglio, ma non ha capito un belin. A forza di fare da porta parola di Ingroia, Di Pietro, Grillo & Casaleggio, l’abile giornalista di destra travestito da tribuno de sinistra, versione ultramanettara con una venatura corrierista anticasta, rischia una forma dolorosa di restringimento delle facoltà.

16 GIU 2013

Marco Dettaglio ha perso le staffe

Marco Travaglio è un abile giornalista che ha scelto di fare lo scrivano di procura, suo diritto e mestiere editorialmente redditizio nell’Italia incasinata e ciarliera di oggi. Scrive notoriamente sotto dettatura del dottore Antonio Ingroia e di molti altri piemme. Quando viene picchiato da un grande cronista come Claudio Cerasa, severo anche nelle vesti di bambino che il vice del Fatto gli attribuisce chiamandolo Piccolo Pigi (è l’ossessione del Battista che lo perseguita), Travaglio reagisce. Se il pestaggio arriva da un blog o dalla seconda pagina di un foglietto clandestino, non importa, Travaglio si difende dagli attaccabrighe sfoderando la sua capacità di dettato, maturata in anni lontani di scuola media superiore. Cerasa Le patacche che Travaglio non vuole vedere sulla trattativa

13 GIU 2013

L’origliatore virtuoso

Il corrispondente del Mundo di Madrid dagli Stati Uniti ha trovato un titolo clamorosamente bello per parlare di Prism e dello scandalo sollevato dal giovane whistleblower o spione della Cina che lo ha provocato: Resulta que en el bordel habia prostitutas. Infatti la legge che ha consentito di mettere sotto controllo oltre cento milioni di americani, mobilitando alla bisogna tutte le industrie di comunicazione americane, è stata approvata il 29 di dicembre dal senato americano a larga maggioranza, promulgata dal presidente Obama il giorno dopo, il tutto nell’indifferenza generale della stampa e dell’opinione pubblica, che nel giro d’anno era tutt’altro che inquieta per la privacy su internet o telefonica. Peduzzi Mr. Snowden per tutti è un eroe, ma per Obama  è un traditore o una spia

11 GIU 2013

Saviano gran profeta del banale

Già il fatto che questa creaturina artificiale dei media, questo profeta del banale di nome Roberto Saviano, abbia ricevuto, senz'arte né parte, la cittadinanza onoraria di Firenze, manco fosse un La Pira o figlio d'altra schiatta di santi, la dice lunga; ma che poi l'abbia "dedicata a tutti coloro che non possono averla", è uno sberleffo all'intelligenza, all'ironia, al senso della realtà. Una massa di diseredati che si vedono sottratto il diritto alla cittadinanza onoraria di Firenze, ma che idea di tronfia stupidità.

10 GIU 2013

I giochini di Rep., il Cav., la Merkel e la parodia lettiana del governo Monti

L’Italia faziosa immarcescibile è sempre sottosopra. Il Cav. incorona Letta, e lui che è un famoso irresponsabile si comporta da uomo di stato; De Benedetti e i suoi, che sul senso dello stato ci campano societariamente da anni, ci sformano, rosicano, e attaccano la pacificazione come un rischio da limitare per bene, poi chiamano in soccorso il Renzi coi pantaloni corti, e offrono il proscenio dell’Italia buona a Letta e Saccomanni per farsi gli interessi loro bellicosi. Leggi anche Saviano gran profeta del banale

09 GIU 2013

Angli e latini contro sassoni

Lo Prete racconta in prima pagina del braccio di ferro della Germania , paese leader in Europa, con la Banca centrale governata da Mario Draghi, il quale sembra essere in difficoltà. Berlusconi, che è uno di cui non si può dire che non sa come distrarsi, stavolta sembra piuttosto concentrato sull’essenza della questione, il braccio di ferro per l’appunto. Il risvolto della conversazione pubblicata venerdì è abbastanza chiaro: così non riparte l’economia italiana, perché mettere su un’impresa o condurne una già operante nei paesi dell’Europa mediterranea, anche quelli che hanno fatto i compiti a casa come in larga misura è il caso dell’Italia, non conviene più.

08 GIU 2013

Passa per l'euro un'agenda non minimalista per il governo Letta

Che cosa avrà veramente in animo di fare Berlusconi, ora che ha vinto il dopo elezioni? Un modo per saperlo è domandarlo a lui. Mi ha invitato a pranzo, e questa è la conversazione che abbiamo avuto. La parte mia conta poco. La sua è molto interessante. Ne riferisco tra virgolette i contenuti che mi sembrano più forti, e cerco di dare conto del contesto. Berlusconi ha dei sospetti, tutti appesi al prossimo 19 giugno. La Corte costituzionale deve decidere la sorte di un processo in cui il pm ha chiesto cinque anni di carcere e l’interdizione dai pubblici uffici, cioè la ghigliottina per prassi fiscali e aziendali che solo a viva forza possono essere penalmente ascritte a lui.

07 GIU 2013

Braccio di ferro a Berlino - Domani nel Foglio

“Ecco. Qui si misura la vitalità di un governo o la sua complicità più o meno consapevole con le forze negative e paralizzanti che premono contro una soluzione effettiva della crisi da recessione. Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell’Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca".

06 GIU 2013
  • 1
  • ...
  • 288
  • 289
  • 290
  • ...
  • 407
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio