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Atto di guerra (economica)

Obama e l’opzione Swift: è l’atomica delle sanzioni bancarie contro l’Iran

Ieri il Brent è salito oltre quota 121 dollari al barile di greggio, il prezzo più alto in nove mesi, per colpa della dichiarazione di domenica da parte del governo iraniano: non vendiamo più a Francia e Gran Bretagna. L’annuncio è una rappresaglia economica preventiva contro l’Unione eropea, che a gennaio aveva annunciato a sua volta di rinunciare al petrolio iraniano – a partire da luglio. Allo stesso tempo la Casa Bianca sta lavorando a una sanzione bancaria definitiva, capace di mettere in crisi l’economia del governo di Teheran, se effettivamente fosse realizzata.

21 FEB 2012

Il libro sull’armata segreta che Obama infila in casa ai suoi alleati

Marc Ambinder è il corrispondente dalla Casa Bianca per il National Journal e scrive anche per l’Atlantic, il mensile più bello edito in America. Il suo vantaggio competitivo sugli altri giornalisti Ambinder se lo è conquistato con retroscena che sono sempre meno politici e sempre più militari e spionistici. Sintomo dei tempi: l’Amministrazione Obama si è ritirata dall’Iraq, sta annunciando il calendario di ritiro dall’Afghanistan e ha ucciso Osama bin Laden, ma le forze speciali, il terrorismo e i complotti in Pakistan occupano uno spazio ancora più grande che negli anni passati al centro del discorso politico.

17 FEB 2012

I due attentati simultanei

La frontiera tra Israele e Iran ora passa per Baku (viaggiano spie e bombe)

Tre gennaio, Sofia, in Bulgaria, una bomba sull’autobus che avrebbero dovuto portare una comitiva di turisti israeliani verso una località sciistica. Tredici gennaio, la polizia thailandese arresta a Bangkok un libanese con passaporto della Svezia che confessa di essere in missione per colpire cittadini israeliani in vacanza e indica il nascondiglio di quattro tonnellate d’esplosivo.Una settimana più tardi, il ministero della Sicurezza dell’Azerbaigian arresta tre uomini.

13 FEB 2012

Talebani in doppiopetto

Più maturo il talebano, più saggio il talebano, più indulgente il talebano. Forse era stato trattato male dalla stampa e dalla televisione in questi anni, o forse è cresciuto durante la guerriglia. Ora è un talebano diverso, è capace di condurre negoziati multilaterali complessi seduto allo stesso tavolo con la Nato, con il governo afghano, i sauditi, i pachistani, i turchi e altri. Ora si dichiara pronto a ricevere tra le mani responsabilmente l’amministrazione del paese, tanto manca poco – aggiunge – prima della capitolazione materiale, prima che Kabul cada di nuovo sotto il suo controllo.

13 FEB 2012

L’Iran corre verso la crisi alimentare

A tre settimane dalle elezioni parlamentari, l’Iran corre verso la crisi alimentare. Fonti indiane dicono che gli acquirenti iraniani non hanno pagato 144 milioni di dollari di riso arrivato a ottobre e novembre via mare, pagabile secondo contratto a novanta giorni dalla consegna. Cinque carichi di riso in navigazione verso l’Iran sono stati dirottati verso altre destinazioni, dove compratori più affidabili attendono.

13 FEB 2012

Il lato oscuro dell’occupazione

Lavare le scale a 1 euro l’ora. Il miracolo/modello dell’occupazione tedesca

Grazie alle riforme del mercato del lavoro, la disoccupazione in Germania è al minimo degli ultimi venti anni e il miracolo economico tedesco è citato come modello per gli altri paesi europei. Una lunga corrispondenza Reuters di Sarah Marsh e Holger Hansen racconta però che le riforme hanno schiacciato verso il basso la paga minima e allargato il settore dei lavori poco pagati e temporanei, creando enormi disparità tra lavoratori.

10 FEB 2012

Crisi con “ostaggi” al Cairo

Dopo la rivoluzione del ’79 in Iran arrivò la crisi degli ostaggi americani. Dopo la rivoluzione dell’anno scorso ora c’è una crisi con “ostaggi” americani anche in Egitto. Diciannove imputati con l’accusa pretestuosa di lavorare per organizzazioni non governative straniere, finanziate con soldi di Washington, che non possono lasciare il paese, sono rifugiati nell’ambasciata al Cairo.

08 FEB 2012

Armatevi e partiamo

Tutti inorriditi da Assad, ma nessuno vende armi all’Esercito libero di Siria

Il mondo è inorridito dai massacri di Bashar el Assad e ora l’opposizione in armi diventerà la grande protetta dei poteri internazionali? Aiutata da Nato, Lega araba o Consiglio di cooperazione del Golfo? Per ora nulla. Come spesso succede, i numeri del mercato nero danno il quadro.

07 FEB 2012

Bunker alawita

Assad medita un mini stato dove resistere alla rivolta della Siria

Per primo lo ha notato Michael Young, editorialista libanese sul Daily Star. “Date un’occhiata alle mappe della Siria nordoccidentale dove sono concentrati gli alawiti, soprattutto alla catena di monti conosciuta come Jabal al Nusariyyah o Jabal al Alawiyeen (entrambi i nomi in arabo vogliono proprio dire: montagne degli alawiti, ndr), che corre da nord a sud dal confine turco fino alle colline sopra la pianura libanese di Akkar”.

04 FEB 2012

La morte della dottrina Petraeus

Poco più di due anni dal suo culmine sono bastati, e la dottrina militare della counterinsurgency è passata da essere l’argomento più figo, scintillante e irresistibile di Washington al secchio della spazzatura. La sua star, il generale David H. Petraeus, che girava i mercati dell’Iraq da Baghdad a Ramadi per dimostrare che quello che conta è esserci fisicamente, stare in mezzo alla popolazione, mangiare cosce di pollo con le mani e ingollare tazze di chai, il tè, e camminava senza l’elmetto, senza gli occhiali scuri e senza il giubbetto antiproiettile per stabilire un contatto immediato e di fiducia con i locali, ecco, fisicamente non c’è più

03 FEB 2012
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