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Che succede ai servizi segreti italiani?

In Italia avevate i servizi segreti migliori in questo campo una volta, dice la fonte d’intelligence. Era diventata la vostra specialità: trattative per liberare gli ostaggi. Si può ben dire, perché dopo l’11 settembre, anzi, per essere precisi a partire dal 2002, la collaborazione tra servizi occidentali in questo campo è cresciuta: formavate una task force dedicata a ogni nuovo singolo caso, con aggiornamenti quotidiani, negoziavate, avete riportato a casa almeno trenta ostaggi. Leggi Crisi di leadership alla Farnesina, questo è il problema vero - Leggi Perché non potevamo aspettare più. La versione di Londra sul blitz in Nigeria

12 MAR 2012

Due piani per cacciare Assad

Ci sono due modelli di intervento internazionale per cacciare Bashar el Assad. Uno è quello “come il Qatar in Libia”. Fare leva da fuori sull’insurrezione interna dei siriani. E se questa leva è ancora troppo debole e non riesce a sollevare il regime dal suo posto, occorre irrobustirla, farla crescere fino a misure gigantesche. E’ stato fatto in Libia negli otto mesi tra la rivolta iniziale di Bengasi e la fuga disperata di Muammar Gheddafi da Sirte.

11 MAR 2012

I marò e gli ostaggi

Crisi di leadership alla Farnesina, questo è il problema vero

Prima il caso dei due marò, gestito così ingenuamente dall’Italia: fatti sbarcare in India e consegnati di fatto alle autorità locali e ora, com’era prevedibile, finiti in un carcere indiano in attesa di un giudizio per doppio omicidio. Poi il caso della cooperante sarda Rossella Urru, rapita in Algeria da al Qaida, con il pasticcio dell’inviato speciale del ministero degli Affari esteri Margherita Boniver.

10 MAR 2012

Lectio di giurisprudenza

Per Obama si può, anzi si deve, uccidere gli americani di al Qaida

Eric Holder è il ministro della Giustizia dell’Amministrazione Obama e lunedì ha spiegato a quali condizioni il governo degli Stati Uniti è autorizzato – anzi è obbligato – a uccidere un cittadino americano prima che colpisca l’America con un attacco terroristico. Nell’ottobre 2011 il New York Times ha rivelato l’esistenza di un memo preparato dall’ufficio legale del dipartimento di Giustizia su richiesta dell’Amministrazione che autorizza questo tipo di uccisioni e copre le spalle dal punto di vista legale alla Casa Bianca.

07 MAR 2012

Scambio di ricercati

Quel pasticciaccio brutto fra terroristi egiziani all’aeroporto del Cairo

Ieri mattina. All’aeroporto internazionale del Cairo gli agenti egiziani arrestano un uomo appena atterrato da un volo proveniente via Dubai dal Pakistan. L’identità corrisponde a Saif al Adel, ex colonnello delle forze speciali, comandante militare delle operazioni di al Qaida fin dal 2011, nella lista dei dieci terroristi più ricercati dall’Fbi americano. Due ore più tardi, fuori dall’aeroporto, la verità dei fatti si sdoppia in due versioni diverse. Secondo la prima, l’uomo non è più al Adel.

01 MAR 2012

Dopo il rogo e le proteste

E’ il Corano o la strategia di ritiro di Obama che va in fumo in Afghanistan?

Il piano per la transizione in Afghanistan ora è a rischio per colpa della sollevazione nazionale scatenata da un rogo colposo di copie del Corano in una base militare Nato. Da quando c’è rivolta nelle strade sono accelerati gli attacchi di soldati afghani contro i militari Isaf. Nell’ultima settimana è successo cinque volte.

28 FEB 2012

Mosca ha aiutato Damasco a bombardare i giornalisti a Homs?

La morte di Marie Colvin e di Remi Ochlik non è un incidente di guerra: l’esercito siriano ha preso deliberatamente di mira l’edificio da dove i giornalisti occidentali assediati nel quartiere sunnita di Homs trasmettevano articoli e immagini alle redazioni. Secondo le intercettazioni dell’intelligence libanese, che ha ascoltato alla radio le comunicazioni tra ufficiali siriani – Homs è a meno di quaranta chilometri dal confine con il Libano – i militari hanno mirato con i cannoni usando come punto di riferimento il segnale del collegamento satellitare dei giornalisti. Leggi Sull’intervento contro Assad pesano gli spettri di dieci anni di guerre - Leggi La morte in Siria di Marie Colvin e il pretesto per cacciare Assad - Guarda Il documentario italiano che racconta da dentro la rivolta in Siria

27 FEB 2012

Esclusiva - Guarda alcune scene del documentario

Il video che racconta da dentro la rivolta in Siria è un’idea italiana

Potrebbe essere la scena d’apertura di un film. Folla che canta in strada, ripresa dall’obiettivo di una telecamera nascosta dietro il parabrezza posteriore di un’automobile. Di colpo la folla sbanda, arretra, corre, supera in massa l’automobile che nel frattempo ha messo in moto e s’allontana piano per non dare troppo nell’occhio, e si capisce perché, dietro a quelli che scappano sono già apparsi gli shabiha, i picchiatori in borghese mandati dal governo con i randelli in mano.

24 FEB 2012

Un piano per Damasco

Per il Pentagono l’intervento in Siria è un nuovo Afghanistan

Il dipartimento della Difesa americano dice a Barbara Starr di Cnn quanti soldati ci vogliono per mettere in sicurezza i depositi di armi chimiche in Siria, in caso di intervento: 75 mila, poco sotto al numero schierato in questo momento in Afghanistan. La cifra fa parte dei piani potenziali di azione militare che il Comando centrale sta per consegnare alla Casa Bianca. Leggi Sull’intervento contro Assad pesano gli spettri di dieci anni di guerre - Leggi La morte di Marie Colvin e il pretesto per cacciare Assad di Paola Peduzzi

24 FEB 2012

Hamas arriva divisa alla campagna di primavera contro Israele

Hamas si è divisa in due. La ragione di esistere dell’organizzazione palestinese resta quella di sempre: la distruzione dello stato di Israele e della riconquista di Gerusalemme, ma le due fazioni divergono su come raggiungere l’obiettivo e sulla scelta dello sponsor esterno. Da una parte c’è la leadership di Damasco, impersonata da Khaled Meshaal, che ora ha abbandonato la Siria perché non ci sarebbe potuta stare un giorno di più.

22 FEB 2012
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