La compagnia dell’agnello Costanza, cosa preparerai di bello per il pranzo di Pasqua? Io infornerò l’agnello e spero che non si asciughi troppo, è la cosa che più mi preoccupa . Da me il piatto forte sarà l’agnello in fricassea. Non ricordo com’è l’agnello in fricassea. Cotto semplicemente con olio sale e pepe. A fine cottura si aggiunge un uovo sbattuto e il succo di un limone. Una vecchia ricetta imparata come tutte dalla mamma, che a sua volta l’ha imparata da qualche donna della famiglia. Lo servirò con i carciofi, le erbe amare, la scarola… 16 APR 2014
Forza Uomini Io sto con il Curato di Ars: “Cent’anni senza prete e la gente finirà per adorare gli animali” (dal Concilio Vaticano II ne sono passati solo cinquanta eppure sembra di essere già ben oltre la metà del percorso che conduce al prostrarsi davanti al dio cane e al dio gatto). Io sto con Chantal Delsol: “La mancanza di una frontiera netta tra l’animale e l’uomo toglie a quest’ultimo la sua sacralità” (altra previsione azzeccata: oggi in Italia non si possono più studiare nuovi farmaci salvavita perché non si possono più fare esperimenti sui sacri beagle). Leggi anche Di Michele Partito animale 01 APR 2014
Eulogia accorata di un cagionevole dark per il suo Maglificio della salute Qualità? Eccellenze? Made in Italy? Non gliene frega niente a nessuno e chi dice il contrario è un contaballe o un ignorante. Forse forse in campo alimentare, visto il successo dei supermercati per laureati che Oscar Farinetti ha disseminato da Torino a Bari. Ma negli altri settori niente, gli italiani comprano guardando la griffe o il prezzo, null’altro, come se non avessero più il tatto, come se non avessero più una patria né una cultura. Per questo piango la morte del Maglificio di Borgomanero ossia della mia maglia della salute. Ero a Borgomanero in altre faccende affaccendato quando mi ha colto la ferale notizia. Dopo pranzo (un ottimo pranzo, in Italia ci si consola mangiando) volevo andare allo spaccio del maglificio: “Ha chiuso settimana scorsa”. E il maglificio? “Ha chiuso qualche mese fa”. 16 MAR 2014
Satana ha 5 stelle e urla “vaffanculo” Roberto Dal Bosco è un eroe controculturale, un videoartista appena rientrato da Salt Lake City dove la sua animazione digitale del “Convito di San Gregorio Magno” di Paolo Veronese ha messo in fila oltre 230.000 spettatori, un vicentino classe 1978 che viaggia in tutti i continenti sia per lavoro sia per diletto e ovunque vada riesce a trovare una messa in latino o un Rick Santorum, fotografando il tutto per la gioia degli amici di Facebook, l’autore di due libri preziosi e rischiosi, scritti a tomba aperta, entrambi pubblicati da Fede & Cultura: nel 2012 dell’unico libro non agiografico sul Dalai Lama e adesso di “Incubo a 5 Stelle. Grillo, Casaleggio e la Cultura della Morte”. 01 MAR 2014
I tiepidi vanno all’inferno, io vado a Marsiglia in talare con padre Zanotti Bisogna andare a Marsiglia. Non per il pastis, non per il sapone, non per la bouillabaisse, ma per un prete. Un prete così potentemente prete come padre Zanotti, così ardente e appassionato, così trascinatore, in Italia non riesco a trovarlo. Dicono un gran bene di don Fabio Rosini, a Roma, che non sarà un ipocredente ma pure lui nelle foto appare in maglione o in tenuta da pastore anglicano: come mai? Perché tanti preti, anche buoni preti, indossano il clergyman? Leggi anche Ferrara Finita la tregua tra mondo e Francesco - Ferraresi Perché il mondo ama la fase pop della chiesa che negozia senza opporsi 06 FEB 2014
Chi porta la maglia porta il fuoco I ragazzi che portano il fuoco sono i ragazzi che portano la maglia con padre, madre e figli che si tengono per mano. Io li osservo e invidio il loro coraggio: Chesterton predisse che un giorno ce ne sarebbe voluto per affermare pubblicamente che due più due fa quattro, e quel giorno eccolo, è arrivato. Matzuzzi Un prete non negoziabile - Meotti Noi liberali, figli delle cattedrali 29 GEN 2014
Io, cattolico di destra (tendenza Giovanardi), favorevole alla cannabis Io sono un conservatore, sono un cattolico praticante, sono un uomo di destra (della destra divina, chiaro), e sono un potenziale elettore di Giovanardi (se collegi e leggi elettorali mi consentiranno di dare una preferenza personale al senatore modenese sicuramente gliela darò). Per ciò, e non a dispetto di ciò, sono moderatamente favorevole alla cannabis libera. L’avverbio è importante e fa l’uomo di destra che, conviene ricordarlo, si caratterizza per realismo e pessimismo: io non credo che legalizzare le canne conduca al paradiso in terra, sono mica un pannelliano. Rizzini Sarà la crisi, o forse no, ma la marijuana è il nuovo nero 09 GEN 2014
Per non ascoltare Mika basterebbe leggere quella vecchia pazza di Ida Magli Ci salveranno le vecchie pazze? C’era una volta Oriana Fallaci, vecchia pazza immensa, oggi c’è Ida Magli, vecchia pazza più piccola e meno glamour ma comunque la migliore vecchia pazza su piazza. Se “La rabbia e l’orgoglio” non ha mutato di un millimetro la nostra sorte collettiva non è pensabile che possa farlo “Difendere l’Italia” (Rizzoli), libro che però mi fa gioco individualmente. Lo uso come usbergo per difendermi dalle giovani ammodo pronte a saltarmi addosso ogni volta che dimentico di autocensurarmi. 01 GEN 2014
Benedetti siano i farmacisti, con le loro vetrine in cui la Natività è rappresentata come Cristo comanda Benedetti farmacisti. Non avevo capito la valenza cristiana della categoria fino a quando non ho chiesto agli amici di Facebook di mandarmi, scopo pubblicazione in bacheca, le foto dei presepi ammirati nelle vetrine cittadine. Non presepi pubblici ma presepi nei locali pubblici, negli esercizi commerciali, a testimoniare una devozione personale esplicitata con qualche piccolo rischio in un tempo di apostasia e anticristianesimo. 25 DIC 2013
Rottamarsi un po'/8 Non è politica, sono tornei. Non sono militanti ma groupie Renzi ha tanta stima di sé da fare schifo, i renziani così poca da fare pena. Il trionfo del sindaco di Firenze mi ha colto mentre stavo leggendo Cesare Brandi (“La fine dell’Avanguardia”, Quodlibet). Lo storico dell’arte vi scrive anche di sport: “Il tifo assuefà l’uomo a vivere a lato di sé stesso”. 10 DIC 2013