Nelle tue mani Che cosa serve per dire: mi fido di te? Questo è mio figlio e adesso te lo affido, so che lo tratterai come se fosse tuo e io andrò via per qualche ora o qualche giorno con il cuore leggero, mi concentrerò su quello che devo fare, tornerò e lui mi correrà incontro felice, ma di quella felicità di chi è stato bene e non ha avuto mai paura nemmeno del buio. La baby sitter ha un sorriso duro, affaticato, io lo so che pensa ai suoi bambini lontani, perché mai dovrebbe volere bene ai miei, che non vogliono fare la doccia, che sputano la cotoletta? Ma mi fido di lei. E’ una delle cose più difficili da fare, lasciare tuo figlio con qualcun altro e andare. 20 APR 2013
The good wife Dopo la foto in mutande grigie rigonfie (non rigonfissime, però) e pettorali depilati, che Anthony Weiner, deputato democratico di grido, era fiero di mostrare a studentesse conosciute su Internet, ecco la seconda chance: con il perdono della moglie, la psicoterapia, un figlio, un nuovo appartamento e i sondaggi da centomila dollari sulla sua possibilità di ricominciare a correre e, magari, diventare sindaco di New York, come era nei piani prima delle mutande. “Sono stato un idiota” è una frase che ricorre spesso nella lunghissima intervista che lui e la bella Huma Abedin, consigliera di Hillary Clinton, hanno dato insieme al New York Times. 11 APR 2013
Tutte dentro? Tina Brown, direttrice di Newsweek e del Daily Beast, fondatrice e conduttrice del Forum Mondiale delle Donne che per il quarto anno consecutivo si è tenuto a New York, ha riunito un’altra volta tutte le donne più importanti, impegnate, intelligenti, coraggiose, belle e famose del mondo. Angelina Jolie, Hillary Clinton, Oprah Winfrey, Susan Rice, Meryl Streep, Christiane Amanpour, Eva Longoria, anche Sara Blakely (creatrice dello Spanx, la biancheria intima contenitiva che non lascia segni sotto i vestiti). Questa volta anche Brown ha lasciato il suo slogan, lo slogan dell’ultra perfetto potere femminile: “Lean on”, facciamo pressione: sui governi, sui consigli di amministrazione, sui tribunali, sulle persone, in India, in America latina, ovunque i diritti delle donne non siano rispettati. 09 APR 2013
Il tramonto dei padri C’è una pagina precisa in cui lo Svedese, gigante buono, uomo giusto, padre affettuoso di una figlia diventata mostro, terrorista invasata e assassina, capisce di non essere bastato e si arrende. “Le ho dato tutto quello che potevo, tutto, tutto, le ho dato tutto. Ti giuro che le ho dato tutto”, e piange con il fratello al telefono, piange come non avesse altro scopo nella vita che quel pianto. In “Pastorale Americana”, di Philip Roth, la vita perfetta di un uomo perfetto, americano ottimista dalle migliori intenzioni, viene sfregiata e scoperchiata dall’enorme, tragico fallimento di padre: non ha saputo vedere, accompagnare, non è riuscito a far diventare sua figlia l’immagine perfezionata di se stesso. Gli sembrava giusto e naturale, un’unica strada diritta e illuminata, ma non è andata così. Colpa sua? 07 APR 2013
Piccolo genio Per molti genitori è un’ossessione: alle feste di compleanno, al parco, alle recite scolastiche, ai saggi sportivi e alla consegna delle pagelle dei figli ci si serve di qualunque mezzo per scoprire se il nostro bambino è più intelligente, più dotato, più simpatico degli altri. Padri che fanno piccoli test attitudinali fingendo di scambiare due chiacchiere, madri che origliano senza ritegno i discorsi dei ragazzi, bambini incitati a far sfigurare i compagni. 31 MAR 2013
Perugia nera Si ricomincia da capo, si riaccendono le luci, bisognerà cercare in cantina il plastico della villetta di Perugia, dove nel 2007 venne assassinata Meredith Kercher. Amanda Knox aveva ventiquattro anni quando venne assolta in appello con formula piena, e ne aveva trascorsi quattro in prigione. Raffaele Sollecito ne ha compiuti ventinove ieri, il giorno in cui l’incubo ha ripreso vita: sentenza nulla, processo spostato a Firenze, mentre Perugia mostra di nuovo il suo fondo torbido con un altro omicidio, un altro ragazzo ammazzato. 27 MAR 2013
Magdi cerca chiesa Magdi Allam si è dimesso. In un lunghissimo articolo pubblicato ieri dal Giornale ha spiegato il senso di una fine, le ragioni dell’addio. I motivi per cui, dopo cinque anni, non può restare un minuto di più: non in un giornale (dal Corriere della Sera si era già dimesso), non in un movimento politico, non in un incarico professionale, non in un matrimonio, ma nella chiesa cattolica, in cui era entrato con grande solennità da poco tempo. E’ stato battezzato nel 2008, durante la Veglia pasquale, da Joseph Ratzinger, e da allora ha aggiunto a Magdi il nome Cristiano, e scritto un libro intitolato: “Grazie Gesù”. 26 MAR 2013
Nostalgie benedettine Quando Joseph Ratzinger uscì a salutare il mondo, da Papa, nel 2005, il Maestro delle Cerimonie era disperato. Le maniche di un goffo maglione nero gli spuntavano dall’abito talare. Il vestito era troppo corto, non c’era stato il tempo di sistemarlo (anche se prima dell’elezione di un Papa il sarto prepara al buio tre abiti, piccolo, medio e grande) e quel Papa minuto e arrossito sembrava ancora più preda del vento e dell’umiltà. Da quel momento in poi, si preoccuparono tutti di proteggerne la fragilità con “pompa e circostanza”, come scrisse Shakespeare nell’“Otello”, con gli abiti grandiosi in filigrana dorata, il camauro e le preziose cose di un altro tempo. Matzuzzi L’incontro tra i due Papi è un gioco di specchi, ecco le differenze - Milani Mi piace il Papa povero, ho deciso che lascio tutto al Vaticano 23 MAR 2013
Non voglio sapere quante calorie (e metafore) ci sono in un cheeseburger Non voglio sapere quante calorie ci sono nel cheeseburger, quanto colesterolo cattivo, grassi saturi, piombo fuso, non mi interessa quanti mesi di vita vengono polverizzati da una cena ricca di formaggi, salame e carboidrati. Anche la ginnastica di Michelle Obama, il suo orto e la metafisica del cibo sano e delle verdure lesse, tutta la voluttà per i pomodori anticancro: dev’essere magnifico, anche nutrirsi di germogli e di lavande gastriche, ma bisognerebbe risparmiare almeno il dibattito attorno agli anti radicali liberi contenuti nel radicchio rosso. 19 MAR 2013
Tette al vento e femminismo poetico per la Woody Allen di Brooklyn Lei ha le tette sempre al vento, così tanto al vento che, dicono le donne che guardano “Girls” (in Italia è su Mtv), “vedo praticamente più le sue delle mie”. E mentre si discute di quell’ultima puntata di “Girls” andata in onda l’altra sera in America, in cui una scena di sesso termina in un modo un po’ scioccante (in una serie non pornografica), ci si chiede se sia addirittura stupro o soltanto un modo piuttosto realistico di raccontare il sesso dei Millennials, in realtà si parla sempre di lei, Lena Dunham: nata nel 1986, cresciuta a Brooklyn, figlia di artisti, ha ideato, scritto, interpretato e prodotto una serie da Golden Globe che ha cambiato il modo di raccontare la giovinezza americana e che l’ha resa, come sempre succede, un fenomeno culturale. 17 MAR 2013