C’è già un posto all’inferno per la capa di Yahoo che non aiuta le donne Si aspettavano una signora forte ma dolce, con le foto del figlio sulla scrivania incorniciate dentro un cuore di plastica, credevano di poterla conquistare consigliandole quello sciroppo fantastico contro la tosse secca dei bambini. Sognavano una ceo amica, una donna che il pomeriggio se ne va presto, perché deve stare con il piccolo Macallister, e si batte perché tutte le madri abbiano più libertà di movimento: non era forse la regola della sua collega di successo Sheryl Sandberg, capo operativo di Facebook, che ogni giorno alle cinque e mezzo spegne il computer, e racconta in un libro il valore della tecnologia, con tutto quel lavoro che si può sbrigare online, anche dal bagno di un asilo nido? 03 MAR 2013
Berlusconi è come un meteorite: arriva quando si dice: “Tranquilli, il pericolo è passato” Un pezzo di specchio così da potersi guardare, come nella canzone di Lucio Dalla. Tutti avrebbero dovuto avere un pezzetto di specchio, ieri pomeriggio, così da poter guardare il proprio stupore. I sorrisi che restano disegnati sulla faccia, mentre gli occhi dicono no, forse mi sono sbagliato, ho letto male. Tutte le certezze, le prevedibilità, il buon senso chiamato a raccolta negli ultimi mesi si è sciolto dentro i numeri che uscivano a poco a poco dalle urne, mandando all’aria i sondaggi e generando un caos beffardo, che ha cominciato a ballare il twist sugli editoriali già scritti e i festeggiamenti immaginati, le nuove ere e i discorsi del re. 26 FEB 2013
Fatevi avanti L’argomento è appassionante, ma l’effetto è un po’ Maria Antonietta. Sheryl Sandberg, quarantenne, capo operativo di Facebook, una delle cento donne più influenti del pianeta, madre, sorridente e implacabile donna d’affari, spiega alle altre gli ostacoli e i segreti per conquistare il mondo, però lo fa dall’alto della sua vetta, con un libro che sta per uscire in America e contemporaneamente in Italia, per Mondadori Strade Blu, “Lean In: Women, Work and the Will to Lead” (“Facciamoci avanti: donne, lavoro e la voglia di riuscire”). 24 FEB 2013
Non per sempre Il problema della rete è l’eternità: tutto scorre, ma senza sparizione. Si resta così impigliati ai propri errori, alle bugie, alle scemenze per cui l’unica salvezza sarebbe stata la spazzatura. E’ il dramma di Internet, il solo caso in cui non si può, semplicemente, aspettare che passi, oppure negare, dire: non ero io, non l’ho mai detto, confidando nel tempo e nella dismemoria, ma bisogna rassegnarsi all’impossibilità della dimenticanza. Bastano poche parole digitate in un motore di ricerca perché tutto un mondo di gaffe, di brutte foto, di considerazioni sempliciotte, di video compromettenti e di millanterie torni a galla. 20 FEB 2013
Pistorius fumante Ogni giorno esce un nuovo terrificante particolare che contribuisce a distruggere per sempre il sogno che avevamo costruito attorno a Oscar Pistorius. Oltre al suo sogno, oltre alla sua favola, va in pezzi anche la nostra. I bambini staccano dalle camerette i poster di Pistorius che corre sulle sue protesi di titanio, gli sponsor cancellano gli spot e gli amici raccontano di quanto fosse diventato irascibile, insonne, aggressivo, spunta una mazza insanguinata, oltre a urla, rabbia, gelosia e si gettano ombre su quella smisurata volontà di dimostrare che lui era identico agli altri, solo più veloce. 19 FEB 2013
Eternamente Sanremo E’ successo il terzo giorno, dal primo minuto, quando sono entrati sul palco e hanno cantato, per mano, “Vattene amore”, lui diligente e lei stonatissima. Fabio Fazio e Luciana Littizzetto hanno finalmente lasciato che il Festival di Sanremo li possedesse, diventasse anche per loro il “mio barbaro invasore”, qualcosa di meno e molto di più di “Che tempo che fa”. Cinque giorni di immersione e svenimento dentro un mondo di televoto e rime, commozione da divano, necessità di una predica gentile, ma anche e sempre voglia di un po’ di sangue spars. 16 FEB 2013
Il lato umano Il tilt di Maurizio Crozza a Sanremo ha svelato subito, come ogni momento di sincerità inaspettata, molto di noi: c’erano quelli che soffrivano davanti alla televisione e distoglievano lo sguardo per il dolore, sperando che Crozza si riprendesse e facesse ridere tantissimo tutti (ti prego fai Ingroia con la pistola, ti prego racconta di Giulia Sofia che inchioda centinaia di Ferrari per chiedere in che stagione siamo), c’erano quelli contenti, anzi euforici per la disgrazia finalmente altrui, e infine i freddi, i razionali, che si limitavano a scuotere la testa: non ce la fa, è paralizzato, e spiegavano cosa avrebbe dovuto tecnicamente inventare Crozza per uscire dall’impasse. 14 FEB 2013
Il complotto Breve guida alle ridicole teorie cospirazioniste Un’ipotesi molto accreditata, nello stupefacente regno del complotto, è che Joseph Ratzinger abbia compiuto quell’immenso gesto di portata millenaria, le dimissioni dal pontificato, per favorire Pier Ferdinando Casini alle prossime elezioni. E che, nei mesi di riflessione e di studio solitario, di malattia e di sofferta decisione di uno strappo assoluto alla tradizione della chiesa, nella scelta di passare il resto della vita in un monastero di clausura, il suo pensiero ancora papale fosse rivolto intensamente all’asse Monti-Bersani, con viva preoccupazione per la concreta possibilità che non riesca a raggiungere la maggioranza. 13 FEB 2013
Prevalenza del germe Non è il caso che facciate gli eroi, trascinandovi in ufficio con la faccia stravolta, la tosse e le coperte sotto cui battere febbricitanti sui tasti del computer, sentendovi indispensabili e meritevoli di aumenti (categoria pericolosissima e megalomane è quella dei colleghi che, starnutendovi addosso, vi dicono: stammi lontano che sono malato). State a casa, per carità, infettate i vostri famigliari, spalmate su di loro tutti i virus che possedete. 10 FEB 2013
L’Italia di ieri Nell’ultimo libro di Concita De Gregorio, “Io vi maledico”, pubblicato da Einaudi, un bel libro sulla rabbia, c’è un capitolo intitolato: “Balotelli”, fatto di parole, virgolettate, di chi lo ha conosciuto da piccolo o di Noel Gallagher, ex frontman degli Oasis, che a Manchester disse: “Dimenticatemi, gente. La nuova rockstar, qui, è Balotelli”. Sono soprattutto le parole dei compagni di scuola, della maestra e dell’ex presidente della società di calcio per i ragazzini di Brescia: “Quando è arrivato qui, a cinque anni, era l’unico bambino negro di duecentocinquanta”. 06 FEB 2013