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Il metodo San Raffaele

Cifre e ipotesi per guarire l’ipertrofia della Sanità

La famiglia Rotelli ha rilevato l’ospedale San Raffaele quand’era gravato da un miliardo di debiti circa due anni fa. Investimenti poco oculati, procurati dalla velleità di grandeur della gestione del fondatore, don Luigi Verzé, avevano creato una struttura ipertrofica e appesantita. Una volta assunto il comando dell’azienda ospedaliera convenzionata più grande di Lombardia, i Rotelli hanno deciso di tagliare i costi dei servizi alberghieri e delle forniture per alcuni strumenti medicali – del 25 per cento in entrambi i casi – e così hanno contenuto gli eccessi di spesa: nessun fornitore è fallito, ma sono stati risparmiati oltre cinquanta milioni di euro e il bilancio di gestione è tornato in equilibrio, come riportato dal Foglio del 15 ottobre.

17 OTT 2013

L’esempio del San Raffaele

Tagliare la Sanità è possibile, chi lo ha fatto è andato in pareggio

Risparmiare nella Sanità è possibile, basta volerlo. L’esempio arriva dal bistrattato ospedale San Raffaele di Milano, simbolo del “crac” sanitario più clamoroso degli ultimi anni. La spinta per il risanamento in corso è dello scomparso imprenditore della Sanità lombarda, Giuseppe Rotelli, che rilevò l’istituto nel dicembre 2011. Per una macabra coincidenza Rotelli vinse la gara d’acquisto lo stesso giorno in cui morì don Luigi Verzé, il presbitero veronese che fondò il primo polo sanitario della regione più ricca d’Italia e lo gestì in maniera draconiana (con investimenti milionari ma infruttuosi) creando debiti superiori al miliardo di euro. Leggi anche Letta: "Manovra da 27 miliardi tra tagli e spese"

16 OTT 2013

Vicissitudini e ambizioni di Sarmi, il “salvatore” di Alitalia

E’ intervenuto quando nessun altro voleva (o poteva) farlo. E’ stato leale, anche questa volta, con il Tesoro, il suo azionista di riferimento. Massimo Sarmi, da dieci anni amministratore delegato e direttore generale di Poste italiane, società pubblica al 100 per cento, ha dato alla disastrata Alitalia la possibilità di “continuare a volare” mettendo 75 milioni di euro nel capitale della società con un’operazione concertata con l’esecutivo e decisa (a sorpresa) giovedì sera. Erano stati invocati molti altri manager pubblici per scongiurare il fallimento della compagnia aerea. Lo Prete Passa per i sindacati la “soluzione ponte” di Poste per Alitalia - Stagnaro Perché su Alitalia è meglio non fare nulla, consigli a Letta

14 OTT 2013

Liberisti di bandiera

Dietro le manovre minimal, il maxi ritorno del solito stato tuttofare

Dietro a una manovra fiscale minimal volta a contenere il deficit di bilancio, approvata mercoledì dall’esecutivo, c’è un’imponente manovra di stato. Sta infatti aumentando l’ingerenza del governo nelle più delicate crisi industriali nazionali riguardanti aziende private e acquista concretezza il coinvolgimento di società a partecipazione pubblica per limitare i danni. Da settimane il governo sta cercando una soluzione per salvare Alitalia dalla bancarotta e scongiurare il blocco immediato delle attività. E’ stato posticipato a oggi pomeriggio il cda che discuterà il futuro della compagnia aerea gravata da oltre un miliardo di debiti.

11 OTT 2013

Successione bancaria

Tocca a Yellen. La Fed è più rosa, ma continua a stampare moneta

Il presidente americano Barack Obama ha deciso di nominare Janet Yellen a capo della Federal Reserve. E’ la prima donna nella storia a guidare la Banca centrale più influente del pianeta. La decisione arriva dopo mesi di dibattito pubblico sulla successione di Ben Bernanke che lascerà l’incarico di governatore a fine gennaio 2014, dopo due mandati consecutivi (“più di quanto volessi”, disse a giugno). Peduzzi Casa Yellen

10 OTT 2013

Dimissioni al telefono

Bernabè lascia ma il destino di Telecom resta tra Spagna e banche

Come previsto, ieri Franco Bernabè ha dato le dimissioni da presidente esecutivo di Telecom Italia, a una settimana dall’annuncio dell’ascesa del socio industriale spagnolo, Telefonica, nell’azionariato del primo operatore telefonico nazionale. La comunicazione ufficiale è arrivata all’apertura del cda, tenutosi nel pomeriggio a Milano. Dopo l’annuncio il titolo si è mosso al rialzo e ha chiuso a più 1,66 per cento, in controtendenza rispetto al listino. Bernabè lascia Telecom per la seconda volta nella sua carriera (si era dimesso nel 1999, a pochi mesi dall’arrivo, a seguito dell’Opa di Colaninno da lui osteggiata).

04 OTT 2013

Il “culture clash” di Intesa

Tra Bazoli e Cucchiani la guerra è sul modello, più mercato o più potere

Ieri Intesa Sanpaolo ha scontato in Borsa le conseguenze di uno scontro al vertice dall’esito tuttora incerto, ma che avrà effetti prolungati sulla gestione e sulla governance della prima banca italiana impegnata a rafforzare il proprio patrimonio in vista dei prossimi stress test europei. La disputa riguarda il presidente del consiglio di sorveglianza, organo di supervisione della banca, Giovanni Bazoli, e l’amministratore delegato, Enrico Cucchiani in carica da due anni e dato per “possibile” dimissionario la sera del 25 settembre da fonti interne all’istituto. La “bomba”, come la definiscono gli analisti, è esplosa sulla miccia di indiscrezioni di stampa.

27 SET 2013

Intesa, Cucchiani pronto a lasciare

L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, sarebbe sul punto di dare le dimissioni. E' un'eventualità data per “possibile” da persone al corrente della decisione la sera del 25 settembre. Ieri il Financial Times rendeva conto di uno scontro al vertice tra Cucchiani e il presidente del consiglio di Sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli, intenzionato a dare una “scossa” al management prima della fine dell’anno e a sostituire Cucchiani con l’attuale direttore generale vicario, Carlo Messina ( Intesa chief plans top tier shake up ).  

25 SET 2013

Hola Telecom, ¿qué pasa?

Per la prima volta nella sua storia, l’Italia cede il controllo di un settore strategico come le telecomunicazioni a una compagnia straniera. La società spagnola Telefonica ha rafforzato la sua posizione finanziaria in Telecom Italia e ha messo una seria ipoteca sulla futura gestione del gruppo. Ieri mattina Telefonica ha comunicato l’acquisto della maggioranza assoluta di Telco, la scatola di controllo che possiede il 22,4 per cento di Telecom Italia. L’operazione di aumento di capitale per 441 milioni (divisa in due tranche) permetterà a Telefonica di incrementare nel giro di un anno le sue quote azionarie dal 46,1 al 64,9 per cento e di assumere successivamente il controllo della holding; evitando un’onerosa offerta di pubblico acquisto su Telecom che vale 7,7 miliardi. L'editoriale Lacrimucce per Telecom, bastonate alla Fiat, soldi pubblici per tutti

24 SET 2013

Fantasmi dal passato

Le tribolazioni parallele di Telecom e Alitalia, privatizzate all’italiana

Telecom Italia e Alitalia sono, secondo molti osservatori, la materializzazione del declino del capitalismo di relazione italiano. Sono entrambe ex aziende pubbliche. Sono state oggetto di privatizzazioni “sui generis”, a sentire gli economisti più liberisti, perché hanno contemplato l’ingresso massiccio nella compagine azionaria di banche e imprenditori sotto il vessillo della difesa dell’italianità; sebbene non avessero competenze specifiche negli ambiti d’intervento e rispondessero alle indicazioni della politica.

24 SET 2013
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