Giorgio Armani (foto LaPresse)

Giorgio Armani contro il degrado aperitivista è preoccupato per le sorti del paese

Marianna Rizzini

Ci sentiamo un po’ in colpa. Giorgio Armani dice che le città sono diventate dei suk a causa della sciatteria degli italiani che sbevazzano nelle piazze. Re Giorgio si duole e noi non vorremmo essere oggetto della sua campagna anti-degrado, tanto più che il paese deve già occuparsi delle ronde anti-monnezza e delle indagini anti-fannulloni e delle strategie anti-carobenzina. Ecco dunque il nostro piano per gli aperitivisti da piazza che vogliano sfuggire allo sguardo dello stilista.

Ci sentiamo un po’ in colpa. Giorgio Armani dice che le città sono diventate dei suk a causa della sciatteria degli italiani che sbevazzano nelle piazze. Re Giorgio si duole e noi non vorremmo essere oggetto della sua campagna anti-degrado, tanto più che il paese deve già occuparsi delle ronde anti-monnezza e delle indagini anti-fannulloni e delle strategie anti-carobenzina. Ecco dunque il nostro piano per gli aperitivisti da piazza che vogliano sfuggire allo sguardo dello stilista:
1- Adottate un cappello a larga tesa, rigorosamente bianco panna – per carità: che non sia un sombrero – e abbassate la tesa ogni volta che date un sorso a un classico Martini (vietato il mojito, ohimé, almeno finché l’emergenza anti-degrado non sarà superata: il mojito purtroppo abbonda sulle bocche degli sciatti). Con l’aiuto del cappello, infatti, potrete confondere le idee agli agenti Armani in borghese (che noteranno l’eleganza signorile e non la sciatteria del vostro aperitivo).
2- Se potete, rifuggite dalle colonne di San Lorenzo (se milanesi). Dai muretti lungo l’Arno (se fiorentini). Dai Murazzi (se torinesi). Da Piazza Bellini (se napoletani). Da Campo dei Fiori (è la prima delle piazze sospette, e per giunta è romana).
3- Adottate un’alternanza nera e blu nel vestiario (i colori dell’austerity secondo Armani). Fatevi vedere molto tristi per le sorti del Pd e ugualmente solidali verso i possibili successori di Walter, i cosiddetti giovani (ultraquarantenni) Gianni Cuperlo, dalemiano un po’ veltroniano, e Nicola Zingaretti, veltroniano vagamente dalemiano. Allo stesso tempo mostratevi comprensivi con il Cavaliere che al terzo mandato si trova alle prese con monnezza, caro-benzina, fannulloni e adesso anche con il degrado aperitivista che tanto dispiace ad Armani. Dimenticate il dispiacere per la divisa nera e blu di armaniano rigore con un sorso di vodka liscia (sembra acqua, Armani non se ne accorgerà).
4- Potendo, emigrate nel Salento, dove le spiagge pullulano di chioschi simil giamaicani, e annegate le nostalgia della piazza degradata con una doppia dose di degradatissima tequila sunrise.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.