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Sabato in piazza, con un'unica certezza: la confusione
Pare che non ci saranno le comunità ebraiche, la parola "antisemitismo" non è contemplata, sulle bandiere di Hamas non si capisce, Conte e Schlein litigano su genocidio o pulizia etnica. Infine anche una manifestazione gemella a Bruxelles
Infine, domani, la manifestazione. Potranno partecipare anche gli israeliani anti Netanyahu. E le comunità ebraiche italiane. Anzi no, contrordine: sul palco starà anche Rula Jebreal, autrice di “Genocidio”, e Rula insieme agli israeliani e alle comunità ebraiche pareva brutto. Tra l’altro a Conte, dei Cinque stelle, piace il termine “genocidio”. La Schlein, Pd, preferisce “Pulizia etnica”. “Sinistra per Israele” non parteciperà. Piero Fassino e Lia Quartapelle, sempre di “Sinistra per Israele”, però sì. La parola “antisemitismo” non verrà contemplata nella piattaforma della manifestazione. S’era pensato di metterla, poi s’è pensato meglio di toglierla. Giuro. La signora Schlein tiene comunque molto al fatto che l’incontro di massa non prenda derive antisemite. Non sarebbe roba da niente. E’ che troppi non saranno d’accordo.
Come sul niente bandiere di Hamas. Che poi chissà. Anche niente Associazione dei palestinesi in Italia, l’Associazione si è sottratta, non sopporta la condanna formale (nella sostanza non ne parliamo) del pogrom del 7 ottobre. E c’è chi pensa che questa posizione, insomma… La signora Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati, doveva essere sul palco, poi avendo sostenuto ad “Agorà” che Hamas non è per niente terrorista, forse ne scenderà. Ci salirebbe allora Moni Ovadia, il quale la pensa come Francesca, e non è detto quindi che ci salga. Questioni sottili e decisive di strategia culturale.
Fino a tutto ieri sera, per dire, Conte e Schlein continuavano a litigare su genocidio o pulizia etnica. Genocidio etnico o pulizia genocida sembrerebbero peraltro inadatte a risolvere il punto. E infine, contemporaneamente a quella di Roma, si terrà una manifestazione gemella a Bruxelles. Che è ottimo. Mentre ciò che più importa è presto detto: che dopo tanto confrontarsi e tanto pensare, gli organizzatori contro Israele siano infine pervenuti a un’unica confusione vincolante per tutti.

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