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Andrea's Version
Il 25 aprile si avvicina, e con lui i paroloni di cartapesta della lagna sinistrese
Sarebbe una menata cosmica, un 25 aprile così lontano dal 25 aprile, se non fosse per il ricordo dei mai dimenticati frisson procurati da Silvio Berlusconi
Potete rassegnarvi alla lagna sinistrese, il 25 aprile si avvicina. Arriva con la sua stupida retorica in spregio al coraggio dei tanti o dei pochi che vi parteciparono, con le sue frasi di stucco riproposte lungo otto decenni per una sbobba che nemmeno Scurati al suo meglio. Arriva con i soliti riti, i soliti Pagliarulo, le solite parolone di cartapesta. E i soliti fischi ai pochi consapevoli. Sarebbe una menata cosmica, un 25 aprile così lontano dal 25 aprile, se non fosse per il ricordo dei mai dimenticati frisson procurati dall’Amor nostro, che Dio lo benedica, in un paio di occasioni almeno. La prima, quando disse: “Portatemi da questo papà Cervi, lo saluterò volentieri”. Soprassedette. La seconda spiegò come il Mussolini che spediva gli Altiero Spinelli al confino, li mandasse per il vero in villeggiatura. Non rassegnatevi, quindi, abbiate fiducia. Esiste una destra sveglia e colta, per nulla stucchevole, al contrario, robusta di ragionamento, la quale non la smetterà di indagare su come mai, quei confinati con la puzza al naso, a Ponza sì, a Ventotene pure, le Tremiti pazienza e per Eboli passi, ma Portofino o Capri, come mai quelle mai?