
(foto Ansa)
Andrea's Version
Nessuno ricorda chi di Contrada fece carne di porco senza mai ammetterlo
Novantadue anni, torturato dalla magistratura di Palermo per tre decenni. Perché è opportuno parlarne
Forse è opportuno, parlando tanto di poliziotti sull’onda dei fatti di Pisa, ricordare che è sempre vivo Bruno Contrada, nato nel 1931, 92 anni, torturato per tre decenni dalla magistratura di Palermo saldata ai progressisti, ma alla fine assolto come si sa. E reintegrato e risarcito, nello e dallo Stato, come si sa. Per esplicita richiesta principalmente dell’Europa, come si sa. Pur se quasi nessuno più sa, o nessuno ricorda, in parte perché il tempo fugge, in parte perché è fuggito lui, o si è nascosto in una tana, chi di Contrada fece carne di porco e mai volle riconoscerlo. Mentre si porgono dunque auguri sottratti con violenza per anni e anni al dottore Contrada, si approfitta dell’occasione affinché non si dimentichi che proprio i giornalisti antimafia, i direttori antimafia con gli editori antimafia, nessuno escluso, e in anni tra l’altro come quelli, così affamati di responsabilità, di civiltà, di verità, si rivelarono una manica di stronzi. Che ancora puzzano. Olé.


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Seconda puntata dell'omaggio al Cav.

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