(foto Ansa)

Andrea's Version

Nessuno ricorda chi di Contrada fece carne di porco senza mai ammetterlo

Andrea Marcenaro

Novantadue anni, torturato dalla magistratura di Palermo per tre decenni. Perché è opportuno parlarne

Forse è opportuno, parlando tanto di poliziotti sull’onda dei fatti di Pisa, ricordare che è sempre vivo Bruno Contrada, nato nel 1931, 92 anni, torturato per tre decenni dalla magistratura di Palermo saldata ai progressisti, ma alla fine assolto come si sa. E reintegrato e risarcito, nello e dallo Stato, come si sa. Per esplicita richiesta principalmente dell’Europa, come si sa. Pur se quasi nessuno più sa, o nessuno ricorda, in parte perché il tempo fugge, in parte perché è fuggito lui, o si è nascosto in una tana, chi di Contrada fece carne di porco e mai volle riconoscerlo. Mentre si porgono dunque auguri sottratti con violenza per anni e anni al dottore Contrada, si approfitta dell’occasione affinché non si dimentichi che proprio i giornalisti antimafia, i direttori antimafia con gli editori antimafia, nessuno escluso, e in anni tra l’altro come quelli, così affamati di responsabilità, di civiltà, di verità, si rivelarono una manica di stronzi. Che ancora puzzano. Olé.

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.