Corrado Formigli (Ansa)

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Sono ricominciati i talk, e noi siamo ancora seduti sul divano a guardarli

Andrea Marcenaro

Rivedere Formigli e Floris, sempre quei due, di nuovo, per il terzo secolo, fortifica la certezza di aver avuto una vita elettrizzante. Solo, ci aggiungerei Concita

L’uomo sulla luna: visto dal divano; hanno ammazzato Moro: dal divano; cade il Muro di Berlino: dal divano; Scalfari lascia la direzione di Repubblica: dal divano; l’11 settembre in America: dal divano; la crisi finanziaria: dal divano; agguantano Bin Laden: dal divano; Molinari prende la Repubblica: da letto; lo scontro di civiltà, la fine della storia, la ripresa della storia, muore Maradona, torna il lupo in Abruzzo, 70 milioni di poveri assoluti in Italia solo nell’ultimo anno e manco arriva più, dall’Ucraina, il grano duro che compriamo d’altronde dal Canada: tutto questo, dal divano; ma Trump, almeno quello, mi pare da una sedia. Rivedere allora Formigli e Floris, sempre quei due, di nuovo, per il terzo secolo, e intorno a loro tutti armati sui divani, fortifica la certezza di aver avuto una vita elettrizzante. Solo, ci aggiungerei Concita.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.