L'economista Giulio Tremonti (Ansa)

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Quante ne avrebbero da raccontare Tremonti e Santoro

Andrea Marcenaro

Se anche in Italia ci fosse una libreria umana fatta di persone e non di libri, ci piacerebbe sentire la loro storia. Almeno sapere cosa li spinga a credere di avere sempre la ricetta per la felicità del mondo

Da molti anni, in Danimarca, esistono biblioteche viventi dove si può “prendere in prestito” una persona, invece di un libro, per ascoltare la storia della sua vita. Il progetto si chiama “Human library”. E non è certo una notizia di giornata, ma resta pur sempre molto bella e perciò, qui da noi, una mancanza cui mettere forse mano. C’è da dare la testa contro il muro all’idea che già da anni il professor Giulio Tremonti, ma non facciamo torto al  dottor Michele Santoro, avrebbero potuto raccontarci, a tu per tu, il motivo per cui si convincono di continuo che la felicità del mondo dipenda dall’ultima cazzata che passa per le loro spaziose capocce.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.