Mario Draghi (Ansa)
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Ecco perché non rompiamo mai le balle a Draghi
Il problema non è lui, è che se guardiamo gli altri non troviamo motivo per non continuare a infierire
Persone molto amate e molto autorevoli mi pigliano per il culo. Abbi coraggio, su, rompi un po’ le balle a Draghi. Va bene. Se me lo immagino sempre in calze a rete, nere e smagliate, questa non è colpa sua, è la perversione mia. Un signore, invece, che sostituisce Fazio in Banca d’Italia senza colpo ferire, sapendo le cose meglio del Mieli pentito riguardo a Ricucci; che privatizza Telecom come la privatizza; che mette la Grecia nella merda quasi più di quanto già stesse (ma forse qui mi sbaglio) e infine che sembra, vis à vis del Berlusconi sponsor alla Banca Europea, quasi come un Amato con Craxi, ecco, non credo che a creare Draghi sia stata necessariamente la mano di Dio. E’ che Dio, quegli altri, li ha fatti coi piedi.
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Non può dirsi civile un paese in cui resista l'informazione
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