Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Tranquillizzati Greta, guarda Di Maio

Andrea Marcenaro

Ormai ogni volta che penso al vicepremier, di riflesso, penso sempre anche alla piccola Thunberg

Quando penso a Di Maio penso ormai sempre anche a Greta Thunberg. Viene così, da pensarli insieme. Penso a Di Maio perché, giovane com’è, non dimentichiamo i suoi trent’anni, deve vedersela con Whirlpool, con Mercatone Uno, con l’Ilva, col reddito di cittadinanza, la flat tax, la Rai, Tria, i suoi che si sciolgono, Padellaro che non è mai contento, i funghi di Grillo, l’Europa, le prossime elezioni, chi candidare e chi no e svolge insomma, quel povero ragazzo, un’attività sovrumana. Poi penso di riflesso a Greta, povera piccola, non dimentichiamo infatti che di anni lei ne ha sedici, perché vorrei che si potesse tranquillizzare un po’, quanto meno sulle fonti energetiche, avendo visto la sarabanda di cose che un semplice pallone gonfiato può fare.

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.