Urbano Cairo (foto LaPresse)

Occhio a via Solferino

Redazione

Quello che non riuscì a Costanzo lo realizza Cairo: il Corriere diventa giornale pop

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Il quotidiano pop – l’Occhio – quello che non riuscì a Maurizio Costanzo, lo realizza oggi Urbano Cairo. Basta coi litigarelli del Pd e Dario Franceschini, vai con la storia d’amore di Ambra Angiolini e Massimiliano Allegri.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. L’estate è fatta per sognare. E vendere più copie. Non se ne può più delle interviste a Ettore Rosato, molto meglio la sinergia con Oggi e rilanciare i bacini dispettosi di Luigi Berlusconi a un amico sul pontile di Villa La Certosa.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Il Corriere della Sera, appunto, diventa il giornale popolare e dopo l’operazione 7 con Joe Servegnini al comando, ecco che Cairo già medita di mettere Sandro Mayer al capo delle cronache e sondare la disponibilità di Maria De Filippi, per – va da sé – la direzione di via Solferino.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Lucianino Fontana, l’attuale direttore, tenta di scongiurare in extremis e cerca in tutti i modi di rinfrescare il Corriere prima che la mannaia di Cairo faccia piazza pulita su tutto. Licenzia Francesco Giavazzi & Giovanni Alesina, cestina le loro mappazze, e li sostituisce con Diaco e Klaus Davi. E però niente. Non basta.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Fontana rifila le forniture di caffè ereditate da Michele Sindona a Massimo Gramellini (nella speranza di sostituirlo con Massimo Giletti) e però niente: Gramellini, sopravvissuto alla forfora di Fabio Fazio, ha maturato tanti e tali di quegli anticorpi da restare in vita anche baciandosi di baci dispettosi con un cobra.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. La politica non può certo essere elusa dalla vita del giornale, specie quando si tratta di glorificare Matteo Renzi e Fontana – che malgrado le macumbe fatte da Joe Servegnini riesce a restare in vita – riesce ad avere un colpo di genio: mette Carlo Conti al posto di Mary Mely.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Grande è l’entusiasmo dei lettori, la firma di Carlo Conti elettrizza tutti perché assicura dei virgolettati del Caro Leader molto più calorosi di quelli raccolti da Mary Mely, decisamente coerenti con la strategia di rimonta nella simpatia. E senza più le cariate pesantezze del politicismo, la prosa di Carlo Conti – abbronzata, al sole della Versilia – risulta assai gradita alla consorteria toscana.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Per una che ne indovina, Fontana, un’altra ne sbaglia. Offre la Stanza che fu di Indro Montanelli – e che oggi è di Aldo Cazzullo – a Sergio Marchionne. Questi dice no e allora la offre a Mario Draghi.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Neppure quest’ultimo osa sostituire Cazzullo e Fontana, sempre più nel pallone, si rivolge a Carlo Calenda ma senza successo perché il ministro – consumata la rottura con Renzi – è già impegnato con Silvio Berlusconi e non fa altro che riunioni a Segrate cui partecipano Dudù, Dudina e il celebre Asinello del direttore animalista del Corriere.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Il birbante somarello – mascotte di via Solferino – informato come nessuno delle segrete mosse del Cav., già si vede senatore di Forza Italia e Fontana non può che rallegrarsene ma deve pur rimediare alla gaffe.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Altro non resta a Fontana di strappare alla concorrenza – a La Stampa – il campione dei campioni, il più grande giornalista di tutti i tempi, la firma che ogni giornale vorrebbe avere, il columnist di maggiore pregio, l’uomo che tutto il mondo ci invidia.

 

Occhio per occhio, l’Occhio al Corriere. Facendo questo stesso elenco, Fontana reclama per sé e per via Solferino l’epifania di Gianni & Riotto detto Johnny, solo che alla Stampa, giustamente – ma così in ogni dove – il catalogo delle virtù s’incarna altrove. L’unica vetta nella storia del giornalismo è Marcel, infatti, e non altri: Marcello Sorgi cheappare tonitruante come Giove, ospite d’onore di Maria De Filippi, tronista assiso sul degno trono da dove, sfolgorante, manda bacini dispettosi a Johnny.