una fogliata di libri
L'oltre
La recensione del libro di Laura Pugno, il Saggiatore, 192 pp., 14 euro
Dove è finita la poesia in Italia? E, soprattutto, quali sono i temi di cui si occupa? Se la narrativa – talvolta di dubbia qualità – trionfa, abbracciando il mercato e le sue dinamiche, la poesia sembra oggi sopravvivere in un sottobosco in un’area laterale, spesso fuori dai rapporti editoriali.
Muovendo da questi e altri assunti, Laura Pugno, che da anni si sta spendendo per tracciare interpretazioni, mappe e vettori all’interno del mondo della poesia, stende un’ulteriore linea di questa cartografia. L’oltre è un saggio in cui l’autrice esplora il confine in cui la parola “smette di descrivere e inizia a esistere”, interrogandosi su cosa significhi abitare il linguaggio come si abita un territorio. Attraverso il concetto di Terzo paesaggio di Gilles Clément, Pugno si lancia in una ricognizione sul senso della poesia tra “margini incolti e interstizi dimenticati”, che resistono fuori dalle logiche di potere e produzione, e si rigenerano. La poesia, in questa prospettiva, emerge perciò come un laboratorio di “sopravvivenza collaborativa”, un modo per abitare una realtà in continuo cambiamento e spesso minacciata.
Mediante un forte impianto teorico che va dall’antropologia alla critica ecologica e sociale, Pugno si muove sul confine tra saggio letterario e filosofico, cercando di individuare il punto e il modo in cui la poesia oggi sopravvive. Attraverso un dialogo tra poeti, filosofi e artisti l’autrice intreccia infatti riflessioni in merito a ecologia, ontologia, letteratura, sottolineando come la scrittura diventi una pratica di cura e trasformazione in tempi di crisi, “luogo di rinascita”, ma anche atto di ripensamento del rapporto con la parola e con il mondo, “spazio che sfugge alla classificazione”, dove si sospendono le distinzioni tradizionali e si apre una nuova forma di esperienza, spingendo il lettore a considerare la scrittura non solo come espressione estetica, ma come atto da indagare nelle sue implicazioni sociali.
E’ così che, L’oltre, attraverso un viaggio ai margini del linguaggio e del paesaggio, porta, infine, a riscoprire il senso profondo della poesia come un atto di resistenza, di metamorfosi e di interpretazione del mondo verso un futuro incerto, ma ricco di possibilità di rinascita. Pugno scrive un testo che sfugge alle classificazioni tradizionali e si propone come un’esperienza liminale, capace di stimolare riflessioni profonde sul ruolo e la funzione della letteratura nei tempi complessi che stiamo vivendo.
Laura Pugno
L’oltre
il Saggiatore, 192 pp., 14 euro
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