Una fogliata di libri

Bestiario artico

Alessandro Litta Modignani

La recensione del libro di Frank Westerman edito da Iperborea, 414 pp., 20 euro

Il Paralithodes camtschaticus è l’unico granchio che trascorre i primi anni di vita in formazioni di migliaia di esemplari. Come rugbisti nella mischia, incrociano le chele gli uni con gli altri e si trasformano in anelli di un organismo superiore; si attaccano e creano un groviglio a forma di campana, un agglomerato di carapaci e chele che si muove lento, su una miriade di zampe”. E’ un libro imperdibile per tutti gli appassionati di etologia, l’ultimo reportage di Frank Westerman, scrittore olandese autore di numerose opere di successo nel campo della saggistica narrativa. Il volume tratta di sette specie animali, alcune poco note, che abitano nell’estremo nord del mondo: il narvalo, il lemming, l’anguilla, l’oca colombaccio, l’orso polare, la renna, il granchio reale.

 

Bestiario artico non è solo un’opera di carattere scientifico e divulgativo. E’ anche un libro di storia, che racconta la vicenda avventurosa e tragica di Willem Barents, uno dei più leggendari esploratori di tutti i tempi, un Grande Olandese che ha dato il nome al mare più settentrionale del pianeta. Alla ricerca anch’egli di una nuova “Via della Seta”, Barents immaginò di arrivare alla Cina navigando verso est, illudendosi di poter costeggiare l’immensa Siberia, e perì con tutto l’equipaggio sulla sua nave intrappolata nel ghiaccio. Solo in questo secolo, in conseguenza del cambiamento climatico, quella stessa rotta è divenuta effettivamente percorribile, e Barents ha avuto la sua rivincita postuma.

 

Il libro è ricco di aneddoti, digressioni, incontri, episodi storici, ricordi personali. Ne risulta un excursus divertente e piacevole, curioso e istruttivo, in cui non mancano considerazioni filosofiche e politiche di stretta attualità.  Il fondamentalismo animalista è amabilmente preso per i fondelli: “Se vi stupisce che il ‘bosco’ possa parlare, allora deve anche stupirvi che un presidente parli come se rappresentasse ‘la Francia’. Il primo giugno 2018 un gruppo di seguaci di Latour ha aperto all’Aia l’ambasciata del Mare del Nord, sul cui stemma figura una N formata da tre pesci”.

 

Come in altri suoi libri precedenti, Westerman non rinuncia a denunciare al lettore i crimini ambientali del comunismo sovietico, e racconta le tensioni, anche faunistiche, al confine fra la Norvegia membro della Nato e la Russia di Putin. Oltre a descrivere minuziosamente caratteristiche e problematiche delle sette specie, Westerman indaga sul difficile rapporto fra l’animale e l’uomo. “Poco dopo, mentre ci riporta a Longyearbyen sul fuoristrada, Rafal ci offre il suo punto di vista sulla relazione uomo-orso: ‘Gli orsi polari uccidono una persona ogni dieci anni, noi uccidiamo due orsi l’anno. Stiamo ancora vincendo noi’”.

   

Frank Westerman
Bestiario artico
Iperborea, 414 pp., 20 euro

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