una fogliata di libri
Tom Lake
La recensione del libro di Ann Patchett edito da Ponte alle Grazie, 384 pp., 18 euro
La cittadina di Tom Lake ha il sapore di un desiderio e una promessa. Qui inizia la prima parte della vita di Lara Nelson, giovane ragazza che si trova in questa piccola città del Michigan quando viene allestita la produzione teatrale di “Piccola città” di Thornton Wilder. Per la parte è stata scelta un’attrice locale – che però all’ultimo si ritira e prende il suo posto Lara, “una bella ragazza che non recitava tanto una parte quanto era adatta alla parte che stava recitando”. Al suo fianco, nel ruolo del padre di Emily, il giovane Peter Duke. I due si innamorano, condividono una parentesi di vita piena di arte e passione. Poi però i loro destini si dividono. Il ragazzo intraprende una grande carriera di successo a Hollywood mentre Lara lascia la recitazione, sposa Joe Nelson (un coltivatore di ciliegie) e va a vivere in una fattoria in Michigan dove i due crescono tre figlie. Nella primavera del 2020, una Lara ultracinquantenne si rifugia nella fattoria di famiglia a causa della pandemia. Insieme alle figlie si occupa della stagionale raccolta di ciliege – non avendo lavoranti a disposizione. Questa convivenza stretta con le tre figlie ormai grandi è occasione per ripercorrere il proprio vissuto, i propri sogni di ragazza, le vite precedenti che spesso una madre si scorda di avere avuto (mentre i figli non considerano mai). “Avrò sempre paura di risvegliare la parte di Emily che è rimasta a lungo sopita. Avrò sempre paura di rompere accidentalmente qualcosa di fragile e puro in Nell. Ma Maisie è all’altezza; nessuno si preoccuperà mai di Maisie”. Tre figlie molto diverse tra loro: Emily passionale, Maisie – che sta studiando per diventare veterinaria e seguire l’attività famigliare – più docile e sensibile, Nell più vicina al temperamento della madre. Lara racconta di ciò che è stata e di ciò che è ora senza fratture, come parti di un unicum che è la sua persona di oggi. Indugia a volte nel passato come per rimetterne a posto i pezzi come si deve, tacendo ciò che va taciuto e raccontando ciò che si è capaci di raccontare a parole. Tom Lake racconta di come si può lasciar andare il passato senza sentirsi in qualche modo sbagliati o mancanti, di una donna che ha scelto di seguire un’intuizione di possibilità e di bene senza certezze e facendo i conti – da adulta – con lo struggimento di ciò che non è stato. Lara sceglie, avendo il pieno senso della sua rinuncia, la strada che le sembra più naturale percorrere. Ha riconosciuto la vita che sarebbe stato possibile vivere e l’ha scelta, ha visto un posto in cui sarebbe stato bello e confortevole stare e vi è rimasta. E così, pur ricordando il suo passato, ha trovato pace.
Ann Patchett
Tom Lake
Ponte alle Grazie, 384 pp., 18 euro
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