una fogliata di libri

Mai stata meglio

Raffaella Silvestri

La recensione del libro di Monica Heisey edito da Harper Collins (384 pp., 18 euro)

Mai stata meglio (Harper Collins), della canadese Monica Heisey, è uno di questi libri nuovi e sorprendenti che contravvengono a tutte le regole delle scuole di scrittura. Ambientato nella testa della protagonista, dove rimane per duecento pagine, non si riesce a mettere giù: uno di quei libri che continui a leggere dal cellulare invece di aprire Instagram. Divorziata a 29 anni dopo un matrimonio breve ma una storia d’amore lunga, nata al college, Margareth sta bene, anzi benissimo. Però fa tutte quelle cose che si fanno quando si sta male, ma la vita va avanti, e nessun trauma familiare ha una particolare colpa, è la vita, è così, in qualche modo questa sofferenza andrà risolta, per ora rimandiamo. Qua nessuna, pare dire Heisey, è più l’eroina di un romanzo russo. Stanno emergendo libri animati da una voce di donna che sembra sempre molto vicina ad andare “fuori controllo” (fuori di testa o semplicemente fuori dai canoni che ci aspettiamo dalle narratrici femminili a cui ci ha abituato la letteratura fino a pochissimo tempo fa). Capostipite di queste voci è stata Ottessa Moshfegh, con il suo anno di riposo e oblio (2018), con la più selvaggia delle eroine urbane, che decideva di autosomministrarsi un mix di tranquillanti e sonniferi per restare in uno stato catatonico un intero anno – cosa che le riesce solo parzialmente. Dello stesso anno, Dolly Alderton, Tutto quello che so sull’amore (Rizzoli), note sull’amicizia, l’amore e il sesso. Piuttosto che immagini e vividezza, la letteratura in inglese in quel momento ha cominciato a inseguire atmosfere, stati d’animo, contorni sfocati e suggestioni. 
Storicamente ha senso che l’ossessione per la letteratura ultra-cinematografica sia finita, perché non abbiamo mai consumato così tanti contenuti video, così tante serie tv, mai le immagini sono state tanto presenti nella nostra vita e, nell’estetica dei grandi produttori (fra cui Netflix) sono calcate, in risalto. Non abbiamo bisogno che i libri siano un’imitazione delle serie.

Heisey, che è proprio un’autrice tv di serie di grande successo come Schitt’s Creek e Workin’ Moms, scrive in questo romanzo un lungo monologo femminile che è quanto di più lontano dalla tv ci sia. Mai stata meglio comincia con la frase “Il mio matrimonio è finito perché sono stata crudele”, e quello che segue è un anno di avventura del provare a farcela, tra diari della gratitudine e libri di autoaiuto, tutto guardato con un distacco che permette non un’ironia cinica ma una convincente comicità letteraria. 
 

Monica Heisey
Mai stata meglio
Harper Collins, 384 pp., 18 euro 

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