Stay True

Federica Bassignana

La recensione del libro di Hua Hsu, NR edizioni, 184 pp., 19 euro

Quanto può essere difficile tracciare la propria essenza nel mondo? Quante volte, in ogni vita, sorge spontanea la domanda: “Cosa vuol dire essere davvero sé stessi?”. Se lo domanda Hua Hsu, docente di Letteratura e giornalista del New Yorker, nel suo memoir vincitore del premio Pulitzer 2023, Stay True, una storia di formazione su cosa significa trovare la propria appartenenza nel mondo dove “devi trovare un senso, ma allo stesso tempo accettare la realtà”. Hsu racconta la sua storia: taiwanese di seconda generazione, vive nella California degli anni ’90. Si sente un outsider, ha costruito il suo personaggio, veste abiti di seconda mano – cool quanto i suoi gusti musicali –, è scettico e altezzoso e cura una fanzine che è “una metafora della vita”, la sua forma di espressione che nessuno può deformare. Nella sua vita, invece, ha paura di fare il passo più lungo della gamba. All’Università di Berkeley conosce Ken, ragazzo nippo-americano diametralmente opposto a lui e la prima volta che lo incontra, lo odia: ha una vita chiassosa, ama i Pearl Jam, indossa polo con colori non banali, sprizza sicurezza e fa domande per pura curiosità. Inspiegabilmente alle convinzioni di Hsu, che ha imparato a interpretare il mondo per dicotomie, nasce una profonda amicizia. Il libro ripercorre le tracce della loro amicizia raccontando lo sguardo della loro generazione: figli americani annoiati dal presente e slanciati verso il futuro. Ken lo anticipa, Hsu lo immagina. Una narrazione che è una topografia delle loro esistenze raccontate per istantanee, episodi, aneddoti, viaggi in auto verso destinazioni improvvisate o scelte lungo la via, sigarette fumate sui balconi, cassette che risuonano nel sottofondo dello scorrere di un tempo lento. Sogni, speranze e tutta la vita che c’è in mezzo. La sfida di ognuno è gestire la sua contraddizione perché, alla fine, ogni vita è una dicotomia per eccellenza: non esiste senza la morte. Ken muore tre anni dopo il loro primo incontro, ucciso durante il furto della sua auto. Se non si può trovare un senso alla violenza, Hsu sceglie di capire e capirsi con la scrittura. “Un giorno scriverò di tutto questo”, dice alla sua psicoterapeuta. Lei gli sorride. Quel giorno è arrivato ed è tra queste pagine che, forse, sono la “giustificazione e la spiegazione della storia”, gettando luce sull’importanza di rimanere fedeli a sé stessi. Un patto di consapevolezza: “Essere”, nella costante ricerca di ciò che ci rende chi siamo. 

 

Stay True
Hua Hsu
NR edizioni, 184 pp., 19 euro

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