Una fogliata di libri

Alle origini delle scienze sociali

Federico Morganti

La recensione del libro di Lorenzo Infantino Rubbettino, 180 pp., 18 euro

Le società, intese come aggregazioni di individui legati da relazioni reciproche e costanti, esistono da che esiste il genere umano. Ma la società in quanto oggetto epistemologico è una “invenzione” più recente, che il professor Lorenzo Infantino ha il merito di ricostruire in questo volume. Tale percorso si sviluppa con la messa a fuoco – da parte di autori come Mandeville, Smith, Hume, e altri – di nuove lenti con cui leggere le interazioni tra gli individui. Essi compresero per primi che gli individui “vivono in una condizione di ignoranza e di fallibilità” e “che ogni azione deve misurarsi con la scarsità di risorse e di tempo”. Ciò implica a sua volta uno slittamento di attenzione dai motivi dell’azione alle sue conseguenze. Ignoranza, fallibilità e scarsità implicano infatti l’impossibilità di progettare intenzionalmente gli esiti delle interazioni sociali.

 

La nascita della società in quanto oggetto epistemologico autonomo avviene sulla base di questi presupposti, nonché dell’osservazione che la progettazione sociale, la disposizione gerarchica dei fini sociali, possono essere sostituite da un ordine inintenzionale che si sviluppa a partire dalle finalità individuali, dal loro incontro nel mercato e dalla possibilità di scambiare e interagire con reciproco beneficio. Con una ricaduta cruciale per la nostra libertà: se la società “progettata” lascia il passo all’ordine inintenzionale, vuol dire “che la prescrizione cede il passo alla scelta”.
Dalle critiche di Mandeville e Bayle all’etica delle buone intenzioni alla visione di Herbert Spencer di una società come “organismo”, passando per la spiegazione di Hume e Smith circa l’emergere delle norme sociali (la buona condotta nei commerci, le regole della conversazione, l'educazione dei sentimenti morali): il cambiamento sociale si spiega a partire dall'azione individuale, dal suo interagire con le azioni e le scelte altrui e il conseguente “co-adattamento dei piani individuali”. Chi conosce questa vicenda storica sa che il suo punto di arrivo intellettuale è la Scuola austriaca di Economia e le riflessioni di Mises, Hayek e altri sulle conseguenze nocive della pianificazione economica e sull'evolversi delle istituzioni sociali. A tali esiti sono dedicate in questo testo solo alcune pagine conclusive, ma essi possono essere approfonditi in una vasta letteratura che Infantino ha avuto il merito di offrire nel corso degli anni al pubblico italiano

 

Lorenzo Infantino
Alle origini delle scienze sociali
Rubbettino, 180 pp., 18 euro

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