Una fogliata di libri

La salvezza. Relazioni fra pagani e cristiani nella tarda antichità

Maurizio Schoepflin

La recensione del saggio a cura di Vincenzo Lombino e Arianna Rotondo (Città Nuova, 276 pp., 22 euro)

Le vicende del cristianesimo dei primi secoli furono caratterizzate dal confronto che esso instaurò con la cultura del suo tempo. Questo confronto non si è mai interrotto, tanto che ancora oggi si discute molto su quale debba essere l’atteggiamento che i credenti in Cristo devono tenere nei riguardi della società e della mentalità contemporanee. Ma l’importanza che tale questione rivestì nei primi secoli dell’èra cristiana fu del tutto particolare, in quanto permise alla nuova religione di maturare un’identità sempre più chiara e definita. Da tempo gli studiosi discutono se sia più opportuno accentuare la dimensione conflittuale dell’incontro tra la cultura cristiana e il paganesimo, oppure se risulti maggiormente aderente alla verità storica fare uso del concetto di relazione. Il libro che qui recensiamo fa decisamente propria questa seconda opzione, come affermano i due curatori: “I contributi di questo volume scandagliano il confronto tra pagani e cristiani sulla salvezza lasciando cadere l’ipotesi del conflitto, nel mentre tentano di confermare nei testi e negli autori studiati la prospettiva feconda delle relazioni”. Il tema della salvezza è risultato molto adatto a illuminare i rapporti tra pagani e cristiani nell’epoca tardo antica: se è vero che esso occupava un posto centrale nella fede cristiana, è altrettanto vero che interessava vivamente pure i non credenti “assetati anch’essi di salvezza”, cercata spesso “nell’ambito delle proposte filosofiche o nel culto degli ultimi eroi e salvatori, specialmente in Hercules Victor e in Asclepio”. Certo, i cristiani non si piegarono mai dinanzi a verità inaccettabili e per loro l’unico autentico vincitore rimase sempre Gesù Cristo, il solo “che ha sconfitto la morte e ha guarito l’uomo dal male più grave qual è il peccato”. Resta comunque il fatto – ribadiscono Lombino e Rotondo – che proprio riguardo alla questione della salvezza si aprirono spazi utili a un avvicinamento: per esempio, quando il concetto di salvezza viene equiparato a quello di redenzione  tra cristiani e pagani emergono sensibilità simili. I nove contributi accolti nel volume, opera di studiosi molto qualificati (Moreschini, Lombino, Cerami, Di Santo, Aleo, Pollina, Grossi, Di Berardino e Vinel), riguardano svariati argomenti, tra i quali il destino ultimo del corpo e dell’anima e la venuta del Salvatore, e si concentrano su vari importanti autori, come Porfirio, Eusebio di Cesarea, lo Pseudo Macario Egizio, san Girolamo e sant’Agostino.

 

a cura di Vincenzo Lombino e Arianna Rotondo 
La salvezza. Relazioni fra pagani e cristiani nella tarda antichità
Città Nuova, 276 pp., 22 euro

Di più su questi argomenti: