La Repubblica di Sabbiolino

Paolo Bonomi

La recensione del libro di Francesco P. Cristino, Albatros, 179 pp., 13,90 euro

Gilberto Sacerdoti, professore universitario di Letteratura inglese, qualche anno fa ha elaborato una delle più suggestive ricostruzioni dell’origine della sovranità dello stato secolare, e lo ha fatto a partire dall’interpretazione di una commedia minore di Shakespeare. Così oggi non dovrebbe stupire che uno dei resoconti più vividi della caduta del Muro di Berlino e del suo significato per i nostri giorni sia contenuto in un libro scritto da un giornalista televisivo, Francesco Cristino del Tg1, a partire dall’interpretazione di una trasmissione tv per bambini della Repubblica democratica tedesca (Ddr).

 

 

La riunificazione delle due Germanie non fu uno scambio alla pari se non nella retorica ufficiale: in pochi mesi, la Ddr collassò sotto il peso di disfunzionalità economiche e libertà negate, mentre verso oriente avanzò l’occidentalizzazione liberal-capitalista. Ma ci fu un’eccezione, osserva l’autore: “Unser Sandmännchen”, “Il nostro Sabbiolino”, trasmissione per bambini che andava in onda la sera sulla tv di stato della Ddr e che a furor di audience venne mantenuta anche nell’etere liberal-democratico riunificato, fino ai nostri giorni. Il protagonista della trasmissione, Sabbiolino, è un pupazzo nato nel 1958 dalla penna di disegnatori e scrittori di regime, concepito per far addormentare i giovani telespettatori spargendo su di loro la sua sabbia magica, e soprattutto per far crescere le nuove generazioni nel mito del socialismo.

 

Non senza “sbavature” ideologiche, a dire il vero, come quando Sabbiolino fa infuriare i censori comunisti evocando i tragici e rocamboleschi tentativi di fuga (perfino a bordo di una mongolfiera!) dei tedeschi dell’est. La trasmissione, dicevamo, non si eclissa assieme al Muro; resiste fino a diventare “uno dei simboli più fulgidi della cosiddetta Ostalgie, ossia la nostalgia per alcuni aspetti di quella drammatica vicenda che fu la Ddr, depauperati ormai di ogni valenza politica e vissuti come simulacri di un’infanzia mitica e lontana”.

 

Così le avventure di Sabbiolino, la loro capacità di sedurre intere generazioni e di resistere al tempo, costituiscono un tassello non irrilevante alla storia culturale della Ddr. Una prospettiva impreziosita, inoltre, da una testimonianza del giornalista dell’Ansa Riccardo Ehrman sulla caduta del Muro. Per questi motivi il libro di Cristino non va relegato tra gli scritti d’occasione sul trentennale della caduta del Muro ma offre una chiave di lettura originale sulle tensioni sociopolitiche che ancora percorrono la Germania contemporanea lungo la faglia est-ovest.  

 

 

La Repubblica di Sabbiolino

Francesco P. Cristino

Albatros, 179 pp., 13,90 euro

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