Una fogliata di libri

Meditazioni di un cristiano. Una scelta dai salmi 52-150

Matteo Matzuzzi

La recensione del libro di Robert Spaemann, a cura di Leonardo Allodi (Cantagalli, 276 pp., 32 euro)

Tra le righe di queste Meditazioni è impossibile non scorgere ‘in atto’ i risultati di una ricerca filosofica che ha avvertito come suo compito fondamentale quello di approfondire, attualizzare e riproporre nella loro dimensione e significato originari, i concetti e le categorie centrali del pensiero europeo”, scrive Leonardo Allodi presentando l’opera che raccoglie le riflessioni di Robert Spaemann  su “una scelta dai salmi 52-150”. E’ la seconda parte, la prima –  dal salmo 1 al salmo 51 – era già uscita tempo fa. Allodi ha ragione e poco altro ci sarebbe da aggiungere. Spaemann, morto nel dicembre del 2018 all’età di 91 anni, aveva iniziato a mettere per iscritto le meditazioni decenni fa, consegnando il testo nelle mani di Hans Urs von Balthasar che gli consigliò di pubblicarle. Spaemann ritardò sempre questo momento, di anno in anno. 

 

Ma cosa sono questi testi? Lo spiega l’autore: “Sono i pensieri di un laico, di un cristiano che crede nella Rivelazione e di un filosofo che crede nella ragione, pensieri che non rivendicano alcuna competenza e non vogliono convincere nessuno, ma che sono stati d’aiuto nell'appropriazione orante dei Salmi”. In una Chiesa che spesso si perde in parole vane, scenografie e coreografie, riempiendo lo spazio che dovrebbe essere riservato al silenzio, fermarsi un attimo sui Salmi, con le note di Spaemann, è un privilegio. Nota nella presentazione dell’opera mons. Giacomo Morandi, segretario della congregazione per la Dottrina della fede, che ciò che risalta è “la dimensione cristologica del suo approccio”. Potrebbe considerarsi una constatazione banale, in realtà non lo è perché questa “non è più un elemento ermeneutico essenziale di un’esegesi cristiana e cattolica”. Anzi, sottolinea mons. Morandi, “la tentazione, spesso assecondata, è quella della scomposizione, del frammento, quasi che ogni singolo testo della Sacra Scrittura abbia una sua autonomia e che non ci sia un reale rapporto tra quanto contenuto nell’Antico Testamento e nel Nuovo”. Non è un breviario, quello di Spaemann, ed è bene dirlo a chi potrebbe nutrire qualche dubbio maneggiando il volume. E’ la riflessione laica di un cristiano occidentale consapevole delle proprie radici, termine abusato nell’ultimo ventennio ma ancora valido se ne si comprende bene il significato. In un’epoca dominata dalle ideologie e segnata sovente dalla superficialità, le parole del filosofo tedesco sono quasi un’àncora gettata in mare per restare fermi nel mare agitato.

 

Robert Spaemann (a cura di Leonardo Allodi)
Meditazioni di un cristiano. Una scelta dai salmi 52-150
Cantagalli, 276 pp., 32 euro

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.