Se mi daspi non vale? A Lucca arriva la repressione per i fischi al minuto di silenzio pro Ciampi

Alessandro Giuli
Come volevasi dimostrare: quattro ultras della Lucchese daspati senza pietà.

Come volevasi dimostrare: quattro ultras della Lucchese, daspati senza pietà, non potranno rimettere piede allo stadio né assistere a manifestazioni sportive da qui ai prossimi cinque anni. Motivo: sono stati identificati fra gli autori dei cori contro Ciampi e degli inni mussoliniani cantati durante il minuto di silenzio osservato all’Ardenza per la morte del presidente emerito. Al Daspo seguiranno le denunce. Invece di proclamare il rigor mortis per il minuto di silenzio, il sistema repressivo preferisce innescare altre reazioni a catena, in una teoria d’imbecillità incatenate l’una all’altra.

 

Ascolteremo dunque altri fischi demenziali, altri coretti da fasci-osteria, vedremo fioccare altri Daspo. E via così nel sommario di decomposizione pallonaro italiano. Intanto il giornalista collettivo che fa? Non sa che gli stessi ultras daspati organizzano cene di beneficenza e regalano giocattoli al reparto di pediatria dell’ospedale cittadino: lui preferisce inchiestare sulla disaffezione verso gli stadi…

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