Terrazzo

Donne mature per quattro stagioni, è il nuovo Calendario Pirelli

Michele Masneri

Presentato a Praga, ormai un format industriale: 500 ospiti, 60 persone di staff, 70 camerieri

Praga. Non è mai troppo tardi. Potrebbe essere questo il titolo del nuovo calendario Pirelli presentato nel weekend nella capitale ceca, col consueto stuolo di modelle e attrici quest’anno in categoria “milf”, absit iniuria verbis, e forse post-woke ormai si può dire la brutta parola, insomma “donne, non ragazze”, come ha spiegato il boss cinturatissimo Marco Tronchetti Provera in trasferta. 

  
Nell’edizione 2026, per la sua cinquantaduesima edizione, ecco fotografate uno stuolo di signore che hanno realizzato gran carriere, e gestiscono vite complicate, sono sopravvissute a tanto, a tutto, però ora  stanno bene insomma, non ci dobbiamo preoccupare. C’è la tennista Venus Williams, ammogliata col baldo italiano Andrea Preti ex Temptation Island, sposato a Ischia (“ho vinto Wimbledon, ho fatto tutto, che voglio di più?”); già sua sorella Serena aveva partecipato al calendario edizione 2016, un’altra sorella anzi sorellastra, Yetunde Price, è stata assassinata invece in una tipica sparatoria americana, se non è vita vissuta questa. E poi l’emblematica dell’empowerment di mezza età Isabella Rossellini, in piena fase “venerata maestra”; sopravvissuta a famiglie complicate, alla scoliosi, e poi alle cattive case di bellezza che non la volevano più, ma oggi è di nuovo star, con la sua fattoria con le galline, i divorzi e le vedovanze celebri, David Lynch e Martin Scorsese come si vede nel magnifico documentario su Apple Tv sul regista italoamericano e come si è vista alla Rai a “Belve” surclassando tante sgallettate; e già presente nel calendario Pirelli 2004, ma oggi assente perché in Svezia a ritirare un premio (un altro!). E poi la sempiterna e sempre più diafana Tilda Swinton, fotografata come un fiore leggermente spinoso e dal gambo lunghissimo in un bouquet molto autunnale, e poi la spilungona britannica ex  “Trono di Spade” e “Mercoledì”  Gwendoline Christie, una Chloë Sevigny  fuoriscala, XXL (è alta 1 e 91), in versione rialzata, supercarrozzata, insomma Suv come va di moda oggi (“mi piacciono molto le macchine!”, ammette lei) e poi ancora Susie Cave, 58enne moglie del più noto musicista Nick, uno dei loro figli è morto a quindici anni precipitando da una scarpata dopo aver preso l’Lsd.  E poi la modella russa Irina Shayk (pseudonimo di Irina Valer’evna Šajchlislamova, figlia di minatore russo, cresciuta al confine col Kazakistan, poi orfana, insomma una vitaccia, adesso  dice “sto per compiere quarant’anni, aiuto”),  e poi le italianizzate o italiane Eva Herzigova  e Luisa Ranieri già donnona sorrentiniana. E altre. Ognuno ha la sua preferita, ma in generale il calendario è un grande manifesto alla longevity, ad avercela fatta, esser sopravvissute, rimanendo ovviamente ganzissime. “Ho voluto fotografare donne mature, con esperienza e profondità. Donne che rispetto profondamente per ciò che rappresentano”, ha detto il fotografo,  il cinquantacinquenne (ma ne dimostra meno) Sølve Sundsbø, che ha trascinato le sue signore tra il Norfolk e la campagna dell’Essex, per poi proseguire il lavoro in studio tra Londra e New York concentrandosi sui quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco)  che sono  la trovata di quest’edizione (sì, Miranda Priestly avrebbe detto “i quattro elementi per un calendario? Rivoluzionario!”, ma provateci voi ad avere una buona idea per 52 anni di seguito). 

 
Menu invece tutto di terra, e poi grandi danze, nel  gran finale alla Smetana Hall, la sala da concerti della Casa municipale di Praga, venerdì. Gran festone infatti con quaranta-cinquantenni di varia estrazione, Marta Ferri e Carlo Borromeo, Micaela Calabresi Marconi, l’ambasciatore Pirelli nelle Russie Aimone di Savoia-Aosta senza cugino ballerino e litigioso né moglie altezza reale greca ma con babbucce di velluto con scritta dorata “Love”. 

 
Per festeggiare il calendario Pirelli che rinasce ancora una volta, dopo aver fotografato tutte, belle e brutte, bianche e nere, in minigonna o smoking, discinte o vestite, e pure maschi, e poi fiabe e incubi, esser stato gadget da camionisti e poi sofisticato radar di cambiamenti sociali, aver attraversato tutti i Metoo e i contro Metoo, adesso eccoci con donne che sanno il fatto loro. Anche Tronchetti in formissima abbraccia la donna matura, letteralmente, avvistato infatti con una nuova amica bionda ed elegante, sui 40, forse la nuova fidanzata. Manca invece una donna in carriera con qualche problema di carriera, la quasi-nuora Chiara Ferragni, assente alla trasferta pirelliana. Che è una festa mobile con organizzazione teutonica,  con circa 500 ospiti da tutto il mondo; 60 le persone di staff fra l’azienda e agenzie esterne (produzione evento, riprese video, logistica). Fuori dagli hotel, paparazzi assiepati al freddo in attesa delle star.  

  
Chissà che impatto sul pil praghese e non solo, questo calendario:  ormai un format consolidato, con frenetici press meeting globali nel corso dell’anno a Londra, New York e Praga, e stampa di tutto il mondo coinvolta di volta in volta tra lancio e backstage. Nella capitale ceca, catering locale con la supervisione di un consulente italiano, 70  camerieri; coro e orchestra locali; 20 persone fra stylist, parrucchieri e truccatori, per assistere i nove “talent” presenti al lancio (le sette fotografate più Pierfrancesco Favino e la presentatrice inglese Immy Barclay). E piatti e argenteria portati direttamente in aereo da Milano, e  maestranze Pirelli pure milanesi, e forse con lauree in psicologia, o trascorsi zen, comunque  pazientissime, che riescono senza mai sbroccare a esaudire le richieste di giornalisti, fotografi e fotografati,  famosi vari e tutti noi sbafatori in trasferta.          

  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).