Getty

TERRAZZO

Il mondo nuovo dei bambini. Valerio Berruti in mostra a Milano

Giuseppe Fantasia 

Il Palazzo Reale realizza l'esposizione più grande mai realizzata per l’artista piemontese. Un percorso speciale tra sculture, installazioni, video e disegni che parte dall’infanzia, quando tutto può ancora succedere, fino a toccare temi universali

Una grande scultura in alluminio alta sette metri riproduce il volto di una bambina che guarda in alto, verso il cielo. Ha la bocca chiusa, ma il suo è un grido di aiuto per quello che è successo e che continua ad accadere all’ambiente e non solo, un invito a reagire e a non restare indifferenti, accompagnato da una colonna sonora firmata da Daddy G dei Massive Attack. E’ “Don’t let me be wrong”, l’opera-simbolo della mostra “More Than Kids” che il Palazzo Reale di Milano dedica a Valerio Berruti fino al 2 novembre prossimo, la più grande mai realizzata per l’artista piemontese che per scelta, quando non è in giro per il mondo, vive e lavora ad Alba.

E’ lì che ha realizzato nel 2022 un’altra opera monumentale alta dodici metri, chiamata come la sua città e posizionata nella centrale piazza Michele Ferrero, ed è lì che gli è stata dedicata, fino a poche settimane fa, un’altra esposizione alla Fondazione Ferrero, con opere inedite e alcuni lavori preparatori che hanno anticipato questa nuova mostra milanese. La Chiesa di San Domenico, il Museo Maxxi di Roma e poi la Reggia di Venaria ospitarono “La Giostra di Nina”, una delle sue opere più conosciute e amate, divenuta anche un documentario Sky Arte e un libro pop-up pubblicato da Gallucci.

“Ogni volta che la giostra partirà, sarà un’opera diversa come le emozioni”, ci disse l’artista quando lo incontrammo nei suoi due studi, una pittoresca chiesa sconsacrata a Verduno e uno spazio enorme poco fuori Alba. E allora ecco che quel grande carillon che parla di libertà e di sogni è arrivato anche a Milano e lì potrete ammirarlo ascoltando la musica di Ludovico Einaudi mentre cavalcate dei passerotti al posto dei cavalli, “perché non bisogna mai mettere limiti all’immaginazione”, tiene a precisare Berruti, che ha esposto le sue opere in tutto il mondo, di recente anche in Cina (“Circulating sketch”) nel prestigioso Teagan Space a Youyi Bay, nel distretto di Pechino.

Promossa dal Comune di Milano/Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale ed Arthemisia con Piuma e il sostegno della Fondazione Ferrero, “More Than Kids” – con l’attenta curatela di Nicolas Ballario – è un percorso speciale tra sculture, installazioni, video e disegni che parte dall’infanzia – quando tutto può ancora succedere – fino a toccare temi universali che generano spazi di riflessione profonda, capaci di parlare a persone di ogni età. Berruti ama utilizzare l’antica tecnica dell’affresco, la scultura e la video animazione per creare delle immagini essenziali ispirate proprio a quel mondo sospeso nel tempo in cui sono i bambini i veri protagonisti (hanno il volto di suoi figlio Zeno e di sua figlia Nina, ma in essi ognuno può vederci il bambino che vuole): da “Aurora” a “Nel Silenzio”, da “A safe place” a “L’abbraccio più forte”, un corpus con decine di disegni realizzati durante la pandemia e venduti per finanziare l’ospedale di Verduno, dove il colore che domina, come in quasi tutte le sue opere, è “l’ottanio Berruti”, creato grazie a una tecnica che solo lui conosce. Un mondo nuovo, volendo citare il titolo di un’altra sua scultura, che è ancora possibile. Basta solo volerlo. 

Di più su questi argomenti: