Studio Transit, quartier generale Angelini, Roma

La casa della tachipirina

Michele Masneri

Costruire a Roma: il nuovo quartier generale della Angelini farmaceutici, tra la Tuscolana e la Casilina, e le nuove architetture della capitale

Non c’è solo Milano con le sue varie fondazioni e rigenerazioni: anche a Roma, incredibilmente, si costruisce; addirittura con committenze e architetture di qualità. Nel non-glamour quartiere della Tuscolana (però anche la milanese Ripamonti non è che sia questa summa di eleganze) è nato il nuovo quartier generale della Angelini farmaceutici (quella della Tachipirina, le siamo un po’ tutti debitori, non solo Calcutta).

    

Lo studio romano Transit, uno dei più longevi della città, con l’architetto Enzo Pinci, hanno disegnato un complesso che sorge su un’area di quindicimila metri quadri, con diverse funzioni: uffici e sale riunioni, mensa, palestra, auditorium, una sala dedicata alla formazione. “Un volume dalla forma dinamica e articolata” – racconta al Foglio Gianni Ascarelli, fondatore dello studio, che ci porta a visitare la struttura, vagamente californiana, con pavimenti di resina bianca al piano terra, molte piante, e pareti di rovere grezzo, e altre tipo bosco verticale. Micropiscine e specchi d’acqua si riflettono nelle facciate trasparenti che lasciano indistinguibili il “dentro” e il “fuori”.

      

Studio Transit, quartier generale Angelini, Roma


      

“Prima dell’intervento – spiega Ascarelli - c’era un edificio costruito negli anni ’40, successivamente riadattato ad ufficio. Su richiesta del committente, abbiamo lavorato affinché fosse evidente il legame con il volume preesistente e, mediando anche con gli indirizzi della Soprintendenza, abbiamo trovato una forma assolutamente contemporanea”.

   

Vicende autorizzative defatiganti – siam pur sempre a Roma – e contesto tuscolano-casilino, di anonimi palazzoni anni Cinquanta: il complesso è già funzionante ma verrà completato nei prossimi anni con alcuni nuovi cantieri. E chissà se i residenti tuscolani si renderanno conto della fortuna di aver lì, sotto casa, l’astronave candida della Angelini: autobiografia romana, peraltro, produttrice non solo della Tachipirina ma anche del Moment, della Amuchina, del Tantum Verde, oltre a essere una specie di Bilderberg del pannolino, producendo sia Pampers che Lines in partnership con P&G. 1,7 miliardi annui di fatturato, seimila dipendenti, quella farmaceutica pare una delle poche realtà industriali non in fuga dalla capitale. Non lontano infatti, verso il Pigneto, c’è anche la romana-tedesca Merck-Serono.

   

Il comune adesso ci punta molto sul quartier generale della Tachipirina (e non solo), per ridare un po’ di fiato all’edilizia di qualità romana. “Con i privati stiamo accompagnando in porto una serie di operazioni”, ha detto l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori, che ha ricordato altre operazioni come l’area di Tiburtina, dove dovrebbe sorgere un hotel sul lato opposto della nuova sede di Bnl (progetto 5+1AA), e poi ancora la riqualificazione dell’area ex dogana a San Lorenzo, il piano della Muratella promosso da Cdp Investimenti Sgr con 4mila alloggi integrati con scuole e centri sportivi. Il progetto Angelini è stato vinto da Transit (architetti Ascarelli, De Micheli e Pistolesi insieme a Enzo Pinci), in un concorso di progettazione a inviti lanciato nel 2005. Alla gara parteciparono anche Nicholas Grimshaw, Wiel Arets, Mario Bellini, Benedetto Camerana, Studio Seste e Ian+.

   

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