Virginia Bettoja / Netflix 

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"Autenticità, coraggio e unicità". Netflix Italia presenta la prossima stagione. Ma è di tutto un pop

Gaia Montanaro

Da Fabri Fibra a Vasco, dal nuovo film di Ozpetek alla serie su Rocco Siffredi. Siamo stati alla conferenza (molto americana) di lancio dei nuovi film e serie tv, tra neon fluo e grandi scenografie. Ecco che cosa ci aspetta

Pop. Volontario o involontario che sia. Rifinito, a tratti opulento, dal gusto ondivago. Ma pur sempre pop. Netflix Italia presenta le produzioni della prossima stagione immergendo i partecipanti alla conferenza stampa in neon fluo e grandi scenografie, sulle note di “I wanna dance with somebody” che scolpisce un’atmosfera da grande evento (tutto molto americano, molto convention politica, molto pre-concerto di grande star). Le parole d’ordine, scandite in video da Tinny Andreatta, vicepresidente per i contenuti italiani di Netflix, sono "autenticità, coraggio e unicità". Manca "pop" ma quello appunto è ovunque, tangibile.

   

Si comincia dal racconto del mondo giovanile con la seconda stagione di Tutto chiede salvezza (Mencarelli non pop, anzi, popolare nel senso più nobile del termine), in cui fa capolino anche Drusilla Foer per un saluto registrato dal set. Poi due novità: Adorazione, serie young adult ispirata all’omonimo romanzo di Alice Urciuolo e il film adattamento di Il Fabbricante di lacrime, successone editoriale di Erin Doom (che da qualche tempo ha abbandonato le spoglie anonime e si mostra in tutto il suo splendore di giovane fanciulla). Sempre sul target giovane ci sarà Nuova scena – Rhythm + Flow Italia, competizione musicale nel mondo rap con Fabri Fibra padrone di casa (vago brusio di perplessità).

  

Virginia Bettoja / Netflix  
   

Si arriva poi al racconto del mondo femminile (eccolo il pop, senza infingimenti) con la seconda stagione di La legge di Lidia Poët, Sara – adattamento dei romanzi di De Giovanni – e Inganno, adattamento della serie britannica Gold Digger, storia di amore maturo tra la Guerritore e il bell’italo americano Gianniotti (recitante in x stagioni di Gray’s Anatomy, specializzando che fu). Rischio altissimo che qui il pop diventi soap-op(era). Conclude il momento femminile Briganti, storia di brigantesse a fine Ottocento (roba impegnativa, costumi pesantissimi, vicende dove è sempre questione di vita o di morte).

     

Intermezzo di ritorno alle origini con Suburraeterna e di un momento animazione in cui Edoardo Leo presta la voce a una lucertola settantaquattrenne nel film animato Leo (confortante) per poi tuffarsi nei drammoni famigliari con La vita che volevi, scritta dal rodatissimo sodalizio Cotroneo/Rametta e con protagonista una donna trans e Storia della mia famiglia, serie diretta da Cupellini che affronta temi quali la solitudine e il prendersi cura dell’altro a partire da un grande dramma famigliare.

   

Virginia Bettoja / Netflix 

 

C’è poi Ozpetek che in Nuovo Olimpo – film che sarà presentato al Festa del cinema di Roma - porta in scena tutti i temi cari al regista e Super Sex, attesissima serie prodotta da Mieli e Rovere sul porno attore Rocco Siffredi (brividi preventivi). Firma il tutto Francesca Manieri che racconta di come affrontare un personaggio molto lontano da sé e che sentiva estraneo le ha permesso di narrare in modo più convincente (parere non richiesto: meglio far parlare un po’ di più gli sceneggiatori piuttosto che gli attori, potendo scegliere).

 

Dopo cinque anni di gestazione vede la luce anche il film tratto da Il treno dei bambini di Viola Ardone (regia Cristina Comencini). Gran finale con Il Gattopardo, serie kolossal introdotta da Kim Rossi Stuart (speriamo in bene) e la docuserie sul Blasco:Vasco Rossi. Il supervissuto (bel titolo), racconto in cinque (!!!) episodi della vicenda umana e professionale dell’artista.

   

 

Nel frattempo quasi due ore sono passate, le luci sono più soffuse, la platea vagamente più rada. Sono stati approntati gnocchi dal sugo nordico, pescetti vari (bolliti), qualche verdurina. Immancabile, a omaggio di congedo, la tote bag dell’evento. All’interno: una mini fascial gun, si ipotizza per massaggi durante la visione di codeste nuove serie. Pop, tudum.

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