Ricetta seriale

Depp contro Heard, una docuserie racconta il primo processo "su TikTok"

Gaia Montanaro

Un processo mediatico ai tempi del #MeToo. Il ruolo dell'opinione pubblica, dei media, dei social. E le zone grigie del procedimento

È disponibile da qualche giorno su Netflix “Depp contro Heard”, docuserie in tre episodi che racconta la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’attore Johnny Depp e la sua ex moglie Amber Heard. Depp aveva accusato di diffamazione la donna che nel 2018 aveva rilasciato un’intervista al Washington Post in cui si definiva vittima di violenza domestica. Secondo i legali di Depp questa dichiarazione – ritenuta falsa e diffamatoria – ha comportato seri danni alla carriera attoriale di Depp che, tra le altre cose, è stato cacciato da Disney come protagonista della saga dei Pirati dei Caraibi e licenziato anche dal blockbuster Animali fantastici. I due ex coniugi si affrontano quindi in tribunale, in un processo ad alto tasso mediatico e in cui vengono ammesse le telecamere, che si è tenuto a Fairfax, in Virginia, dall’aprile del 2022. Mesi in cui i due si affrontano in aula senza esclusione di colpi, e nei quali cui la giuria ha modo di ascoltare le dichiarazioni della coppia e il racconto delle presunte violenze compiute da Depp.

 

Particolarità del processo – e motivo sostanziale per cui Netflix ha deciso di crearne un resoconto – è l’enorme impatto mediatico che la vicenda ha avuto. Il processo infatti è stato seguito in diretta online da milioni di spettatori, con una risonanza enorme sui social (soprattutto TikTok su cui i video “modificati” delle testimonianze si sono sprecati). Uno show in piena regola dove il pubblico si è da subito schierato soprattutto dalla parte di Depp, mantenendo toni accesissimi ed estremamente critici nei confronti della Heard.

  

Emma Cooper, regista della docuserie, ha raccolto più di duecento ore di filmati dando loro una forma ed una consequenzialità. I primi due episodi della serie di fatto mostrano, in modo per lo più cronachistico, le varie testimonianze del processo, le dichiarazioni dei periti, riportando video e facendo ascoltare audio relativi agli scambi Depp-Heard. Il tutto è intervallato da inserti dei vari youtuber che commentano, in presa diretta, quanto viene dichiarato in aula. L’impressione generale è quindi quella di un grande riassunto che faccia ordine tra tutto il materiale disponibile.

 

Solo nel terzo ed ultimo episodio – intitolato “il verdetto virale” – oltre a rendere noto l’esito della vicenda giudiziaria (la giuria si dichiara a favore di Depp e impone alla Heard di pagare un risarcimento pluri milionario, poi ridotto – per accordo tra le parti- a un milione di dollari che Depp ha dato in beneficienza) si mettono a tema alcuni elementi chiave che hanno giocato un ruolo fondamentale nel processo. Primo fra tutti quello dell’opinione pubblica, dei media, dei social e l’imposizione da parte del giudice alla giuria di non consultare notizie online (difficile se non impossibile dato che i giurati ogni sera tornavano a dormire nelle proprie case, si presume alla presenza di altri famigliari e non sgombre da tecnologia di vario tipo).

 

Qual è il dietro le quinte della vicenda?

Come si accennava, la parte più succosa della docuserie (e l’unica in realtà veramente degna di attenzione) si ha nella seconda metà dell’ultimo episodio. Qui, oltre a porsi delle legittime domande sull’opportunità di un processo così fortemente mediatico e del ruolo che esso ha avuto all’interno del movimento #MeToo (con tutti i vari distinguo del caso), vengono fatti emergere dettagli inediti che fino ad ora erano quanto meno rimasti un po’ in sordina. In particolare, due mesi dopo il verdetto sono state resi pubblici oltre sei mila documenti (consultabili, in forma ridotta, qui) in cui vengono pubblicati degli scambi di messaggi tra un assistente personale di Depp e la Heard in cui l’uomo rivela gli atteggiamenti molto aggressivi dell’attore verso la ex moglie così come si riportano alcune dichiarazioni di Amber che erano state smentite durante il processo e che in questi scritti sembrano invece prendere corpo. Tutta questa documentazione era stata rigettata dal giudice come non pertinente riguardo alla causa per diffamazione e quindi non ammessa al processo. Ciò che si lascia intendere è che quindi, nonostante la mediaticità dell’evento, ci siano molte zone grigie che i riflettori hollywoodiani non sono riusciti di certo ad illuminare.

 

Qual è il tono di Depp contro Heard in due battute?

“È uno scontro di apparenze”.

“Non hanno ragione tutti e due. Uno mente. A chi credi?”.

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