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Intercettazioni fisse da Sanremo 2023

Maurizio Milani

Altro che Madame e Anna Oxa, ecco i migliori colloqui captati nei camerini: Benigni che salta per terra per la Fagnani, Chiara Ferragni arruolata nello spionaggio. Gli offesi per non essere stati invitati? I Nomadi

Ci sono venuti in mano ragionamenti sviluppati nei camerini del teatro Ariston. Conversazioni privatissime che avevo promesso, gentilmente, di non divulgare. Prima intercettazione accidentale: il sindaco di Sanremo è nel camerino di Gianni Morandi ufficialmente per salutarlo. La discussione è bella e completa.

Sindaco: “Gianni! Fai qualcosa tu?”.
Morandi: “Dimmi amico mio!”.
S: “Mi ha telefonato il presidente del Fans Club dei Nomadi. E’ offeso perché non abbiamo invitato al Festival il mitico gruppo”.
M: “Hanno ragione, ma ormai la frittata è fatta…”.
S: “C’è una possibilità; se li chiami per invitarli alla serata finale al posto di Zelensky… A te, Gianni, non possono dire no”. 
M: “Telefono subito ai Nomadi, direi per correttezza istituzionale di farli esibire sia venerdì che sabato”.
S: “Per me va bene tutto! Basta che ci siano”.
M: “Mi sembri molto preoccupato…”.
S: “Gianni ti parlo francamente: il Fans Club Nomadi (ufficiale) conta 195 mila iscritti. Molti, anzi, quasi tutti hanno mandato una mail all’ente di soggiorno qui di Sanremo…”.
M: “E allora?”.
S: “Hanno detto che non metteremo più piede a Sanremo, sia loro che parenti. Anche per la Milano Sanremo significa crac economico”.
M: “Non esagerare! Comunque ci metto una pezza e tutto viene risolto”.
S: “Grazie Gianni! Per questo interessamento, senza fine di lucro, ti consegno le chiavi della villa di Salvador Dalì qui sulle colline. Vai subito adesso e prendi quadri e vasellame del maestro a tuo piacimento”.
M: “Grazie! Grazie! Non è il caso. Ho già tutto; non saprei dove mettere altre vergogne”.
S: “Anche un bassorilievo di Giacomo Manzù?”.
M: “No! Quello mi manca”.
S: “Passa in Comune che te lo do subito, puoi caricarlo in macchina, non è pesante. Ciao. Ancora grazie”.

 

Sempre nei camerini del favoloso teatro Ariston origliamo un dialogo tra Chiara Ferragni e il Prefetto di Imperia.

Chiara: “Eccellenza! Che onore. A che cosa devo questa graditissima visita?”
Prefetto: “Volevo salutarla e complimentarmi, ma sono in veste istituzionale per una proposta che arriva direttamente dal Viminale di cui mi faccio gentil latore”.
C: “Oh bella! Mi dica: sono così esterrefatta”.
P: “La vorremo noi servizi segreti per la sicurezza della Repubblica”.
C: “Accetto!”.
P: “Ah benissimo! Pensavo magari mi chiedesse qualcosa a riguardo”.
C: “No! Accetto a scatola chiusa; fin da bambina sognavo di entrare nell’Intelligence. Sono onorata. Ringrazi il ministro per me”.
P: “Inutile dottoressa ricordarle la massima discrezione, anche con il coniuge…”.
C: “Certo! Certo! Lo dico solo ad Amadeus”.
P: “Meglio di no! Anzi, dovrebbe riferirci i suoi movimenti fuori dal palco. Abbiamo il fondato sospetto che sia un agente dei servizi ex Jugoslavia”.
C: “Se è lecito, di quale stato?”.
P: “Croazia! Sulla carta siamo nazioni amiche, ma c’è il problema che loro trivellano come matti il fondale marino di loro competenza ma ciucciano anche il metano da qui”. 
C: “Per la legge dei vasi comunicanti?”.
P: “Esatto! Niente di illegale! Non perforando il nostro mare, il gas che sarebbe nostro finisce nell’altra costa”. 
C: “A questo punto direi di arrestare Amadeus!”.
P: “Calma, non abbiamo ancora le prove”.
C: “Eccellenza, non per mancarle di rispetto, ma chi vi garantisce che non faccio il doppio gioco…”.
P: “Abbiamo verificato! Lei è una persona tra le più affidabili della Repubblica”.
C: “La ringrazio eccellenza. Può rilasciarmi un tesserino con la placca dorata come si vede in Fbi story su Netflix?”.
P: “Certamente! Provvedo subito. Un grazie di cuore”.
C: “Grazie a voi, non sono mai stata così felice”.
P: “Quando ha tempo ci potrebbe fare una relazione su quell’architetto Boeri del Bosco verticale? Non ci convince”.
C: “La spedisco domani, ho già pronto un dossier. Sia su Boeri sia su Sala”.

 

Terza intercettazione ambientale, sempre in camerini backstage Festival 2023. Questa volta i protagonisti sono Benigni e la bellissima Francesca Fagnani (la rubrica “Innamorato fisso” è nata per lei). 

Benigni bussa al camerino della conduttrice:

Francesca: “Ciao! Roberto! Sono felicissima della tua presenza al Festival”.
Benigni: “Francesca, ho preso diverse gocce di Lexotan, del Festival mi interessa poco”.
F: “Ma c’è il presidente Mattarella e tutta Italia e non solo ci guarderà”.
B: “Non sono mai stato così emozionato nemmeno quando ho preso due Oscar”.
F: “Roberto? Non capisco”.
B: “Francesca, sono qui solo per te. Ti amo! Da sempre! Come comico di regime devo dire le solite banalità sulla Costituzione, ma vorrei fare un intervento dove declamo il mio amore travolgente per te. Baciamoci qui, adesso! Senza averlo deciso prima!”.
F: “Roberto! Un attimo! Fammi riflettere, non roviniamo le feste nazional-popolari per fini privatistici”.
B: “Hai ragione Francesca è stata una pazzia che non ho controllato. Ti chiedo scusa. Volevo chiederti…”.
F: “Dimmi Roberto, sai che ti voglio bene”.
B: “Non mi basta esserti amico; comunque rimandiamo tutto a dopo questa baracconata, dicevo, a te Francesca paga la Rai o la Regione Liguria?”.
F: “Penso la Rai, ma devo chiedere al mio agente”.
B: “No! Perché non ho ancora capito a chi intestare la fattura”.
F: “Mandala al Comune, poi si arrangiano loro a smistarla; basta che ti arrivi il bonifico. Paga uno, paga l’altro, a te cosa cambia? Roberto, perché invece di fare un intervento concordato con l’ex Pci e compagnia di giro, non stupisci tutti parlando dell’eventualità di tornare alla lira e uscire dall’Europa e balle varie?”.
B: “Francesca, ma sei impazzita, mi chiedi troppo, devo omaggiare gli dei del tempo”.
F: “Sì! Scusa! Altrimenti non saremmo qui ma rinchiusi in una struttura maniacale segreta”.
B: “Esatto! Al limite posso dire che Greta Thunberg è una povera scema”.
F: “Non so, vedi tu; l’importante è non andare sotto il 50 per cento di share”.
B: “Perché? Non riescono più a truccare l’Auditel?”.
F: “Sembra di no”.
B: “Allora è dura, l’importante è che si riesca ancora a pilotare il Superenalotto”.
F: “Veramente? Non sapevo”.
B: “Certo amore, quando arrivo a 400 milioni di montepremi esce la combinazione vincente presso una ricevitoria di Velletri, il beneficiario è un mio prestanome”.
F: “Complimenti! Telefono subito a Report per fare un’inchiesta che arriverà a concludere che il gioco non è truccato”, e giù a ridere come matti. Risate così forti che Amadeus si lamenta: “Allora, avete finito di dire cazzate? Sto preparando l’azione fisica con Blanco, stanno provando e riprovando lo sfasciamento degli addobbi del palcoscenico, una roba mai vista…”.
F: “Senti Amadeus, se sapevo che qui è tutto truccato declinavo l’invito”.
Amadeus: “Qui non c’è niente di truccato”.
Interviene il filosofo Roberto Benigni: “Infatti! E’ la vita che è truccata”.
F: “Roberto! Lascia perdere! Più che un comico mi sembri un beduino”, purtroppo poi l’audio delle intercettazioni ambientali non è chiaro. Si sente ancora qualche “ti amo”, ma cose da poco.

 

IV dialogo rubato nei camerini. Protagonisti: il ministro della cultura, dott. Sangiuliano e Amadeus, presente Gianni Morandi che non interviene mai.

Ministro: “Come governo siamo contentissimi della tua direzione artistica, degli ospiti e dei loro interventi”.
Amadeus: “La ringrazio ministro!”.
Sangiuliano è noto per parlare più che francamente e qui non smentisce la sua fama. Prosegue: “Visti gli eccellenti risultati, il governo ha deciso che la prossima edizione del Festival della Canzone italiana si terrà al Lido degli Estensi. Sarai tu a condurlo con Flavio Insinna. Tutte le serate. Tranne la finale, che verrà presentata solo da Flavio Insinnia e Sabrina Salerno. Il comune di Sanremo è pronto a fargli causa. Noi lo faremo commissionare e già da oggi gli chiuderanno il casino. I dipendenti vengono trasferiti a San Vincent. Adesso vi saluto e vado in platea a godermi le canzoni. Spero vinca la Giorgia. Se così non fosse voi due (rivolto a Morandi e Amadeus) tornate ai villaggi turistici, se mai ci siete stati”. 
Amadeus è costernato. Morandi meno. Tanto è vero che va a riferire l’accaduto al mitico Al Bano. Ecco parola per parola cosa si sono dette le due star.
Morandi: “Ciao! Sai che spostano il carrozzone a un lido ferrarese?”.
Al Bano: “Dove? Al lido di Pomposa?”.
M: “No! Lido degli Estensi!”.
AB: “Certo che tutte e sette i lidi ferraresi sono stupendi. Ho comprato anni fa una villetta da Tommasi case, mi sono trovato benissimo. Sono contento. Anche perché se il Festival si sposta nella regione di Bonaccini… Dovresti essere contento anche tu Gianni…”.

M: “Ma quante cose mischi! Cosa c’entra la mia Bologna, la casa che va su di prezzo grazie al Festival e Bonaccini nuovo segretario del Pd”.
AB: “Gianni? Mi stupisci. Non ti conoscevo così retroscenista! Se il governo a Roma ha deciso che dopo quasi un secolo il Festival trasloca da Sanremo, c’è di peggio nel mondo”.
M: “Al Bano! Tu non capisci, se spostano il Festival da qui è come spostare Greenwich dell’orario planetario”.
AB: “Allora parliamoci chiaro collega, prima avete sempre comandato voi comunisti sia a Canzonissima che Rischia tutto che adesso con Bianca Berlinguer, Gramellini e Fiorella Mannoia. Adesso c’è un governo di ispirazione d’annunziana. E non volevo dirtelo per non spaventarti ma a questo punto… ci sarà un tribunale speciale presieduto da Alessandro Di Battista che è entrato in Fratelli d’Italia, la lista degli attori cantanti registi scienziati sportivi che verranno messi all’indice è lunga…”. 
M: “Purghe staliniane?”.
AB: “Ma quanto esageri amico mio… stai tranquillo, non verrai epurato, anzi…”.

Morandi: “Telefono subito a Salvini per avere conferma di queste affermazioni, ti conosco come gran burlone, non vorrei sia una sparata delle tue prive di fondamento, ciao grazie!”.

 

Telefonata dal camerino assegnato a Paola Egonu, in quanto Morandi sa di essere spiato: “Ciao Matteo”.
Salvini: “Gianni, che regalo mi fai a chiamarmi… dimmi, farò tutto quello che mi consigli”.
Morandi: “Al Bano mi ha appena riferito dell’istituzione di un tribunale speciale per processare Francesco De Gregori e soci, è vero?”.
Salvini: “Sì! Tutto vero! Stiamo lavorando con l’ufficio legislativo di Palazzo Chigi per rendere il provvedimento non impugnabile dalla Corte costituzionale, ma tu stai tranquillo, anzi sei nel collegio giudicante…”.
Morandi: “Che onore! Posso far arrestare i miei colleghi o anche Platinette?”.
Salvini: “Sì! Tutti ma Platinette no, è dei nostri. Anzi sarà anche lei nel collegio giudicante, non potete arrestarvi fra giudici”.
Morandi: “Ciao! Grazie, ti chiamo dopo, è appena arrivata Lolita Lobosco, corro a riceverla”.
Salvini: “Ma quale Lolita Lobosco, è Luisa Ranieri, non confondere anche tu personaggio con persona… Comunque dille che l’amo”.
Morandi: “Se è per quello la amo perdutamente anch’io, Lolita o Luisa… la amo e basta”.

Arrivato al camerino di Lolita Lobosco, Gianni deve mettersi in fila (con rispetto parlando). Decine di artisti e funzionari Rai sono in attesa di essere ricevuti per un saluto. E’ un viavai di fattorini con scatole di amaretti di Sassello per quella che è la vera regina del Festival e dello spettacolo italiano Luisa Ranieri (la più bella del mondo per un recente sondaggio di una tv araba). Non possiamo per motivi di spazio riferire le decine di colloqui di Lolita Lobosco a Sanremo. Abbiamo scelto quello che ci sembrava più interessante e romantico (ma nemmeno tanto), tra Luisa Ranieri e Giovanni Toti, governatore della più bella regione italiana dopo la Sardegna. Toti entra con baciamano (sfiorato). Lolita: “Che gesto di altri tempi… veramente a me gradito”.
Toti: “Lolita, seguo tutte le puntate, sono bellissime, non ho mai visto una fiction così bella”.
Luisa: “Grazie, che complimento”.
Toti: “Mi sono permesso di portarle a nome della regione un anello acquistato da Repossi, Place Vendome 6, Paris 75001, il gioielliere più esclusivo mai apparso sulla terra”.
Luisa: “E’ bellissimo! Che pietra preziosa è quella incastonata?”.
Toti: “Tanzanite, non esistono più miniere che la estraggono. La pochissima che esisteva è stata tutta tirata su. I minatori in Colombia che ne imboscavano una parte venivano passati per le armi, era troppo preziosa. Il più prezioso dei minerali. Sembra che abbia poteri magici”.
Poi uno slancio imprevedibile: “Luisa! Perché non lasciate Montalbano per me? Scappiamo oggi stesso per destinazione ignota. Tipo Nizza”.
Luisa: “Governatore! Mi confonde, così su due piedi, questo magnifico regalo e poi una dichiarazione così sparata secca…”.
Toti: “Luisa, mi sento mancare…” (salta per terra, forse simula).
Luisa: “Giovanni, Giovanni!”.
Il governatore si riprende: “Niente, niente! Solo un leggero mancamento, che di solito vengono alle eroine di Tolstoj. In questo caso mi è venuto addosso a me, roba da non credere”. 
Luisa: “Sì, roba da non credere, salutiamoci così senza rancore”.
Nell’altro camerino intanto si sente qualcuno piangere (io?). Un altro corteggiatore respinto dal sogno di ogni uomo, Lolita Lobosco. 

   

VI o VII spiata (completa): Kekko dei Modà in attesa di esibirsi si dichiara a Chiara Francini che purtroppo respinge le sue poesie d’amore. Ecco i fatti: Kekko si fa annunciare da un commesso del teatro alla bella Chiara.

Lui: “Chiara, ho scritto diverse canzoni d’amore nuove dedicate a te e che parlano espressamente di te”.
Chiara: “Kekko, non me ne frega niente, prova a leggerle alla Ferragni, magari apprezza, a me disgustano (scusa la franchezza di donna che di delusioni ne ha avute. Ma nemmeno tante… due)”.
Kekko: “Chiara! Ma come parli! Ti credevo dolcissima”.
Chiara: “Credevi male! Da quando ho conosciuto Lillo nella pubblicità delle gocciole (biscotti Pavesi) apprezzo l’uomo rurale che salta da un ramo all’altro come appunto il famosissimo uomo scimmia che non ha tempo per poetare in quanto deve portare alla sua donna e al piccolo Ruth un capriolo per cena. Addio uomo romantico”, e gli sbatte la porta del camerino in faccia. Infatti alcuni avranno notato che durante l’esibizione dei Modà Kekko era turbato. Ma chi poteva pensare… che Chiara Francini lo avesse ridotto in tale stato? A questo punto dico tutto: Chiara (Francini), per causa tua Lillo e Greg si sono separati per sempre. Greg geloso di non aver fatto lui Tarzan.

 

P.S. Scusa se non l’ho fatto anch’io, ma amo Elisabetta Gardini. Scusa ancora. Al limite poi ti spiego.

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