Pillole seriali

Le serie tv da vedere a aprile 2022, in pillole

Dai remake ai documentari, passando per le narrazioni di genere dal grande impatto estetico ed emotivo. Un mese ricco, anche di inattesi ritorni

Gaia Montanaro

C’è l’imbarazzo della scelta in questo aprile seriale che abbonda sia per quantità che per qualità. Dai remake filmici ai documentari, passando per le narrazioni di genere dal grande impatto estetico ed emotivo, sul piccolo schermo ci aspetta un mese ricco (anche di attesi ritorni).

 

Slow horses

(Apple tv+, 1° aprile)

   

Debutta con i primi due episodi – poi si va a rilascio di uno alla settimana – questa spy story inglese tratta dai romanzi di Mick Herron (editi in Italia da Feltrinelli, lui è un vero maestro del genere). La serie ha al centro un gruppo di agenti, marginalizzati a causa di errori compiuti sul campo o di intemperanze caratteriali, che lavorano per una sede distaccata dell’MI6. Sono guidati da uno strepitoso Gary Oldman, capo dal carattere difficile e pieno di vizi, che passa le sue giornate pressoché a far niente fino a quando lui e la sua squadra sono chiamati – fortuitamente – a fermare un attacco di nazionalisti britannici. La serie, di grande qualità sia estetica che produttiva, vanta nel cast oltre a Oldman anche Kristin Scott Thomas e Olivia Cooke. Un racconto di genere, orchestrato con sapienza.

 

Le fate ignoranti

(Disney +, 13 aprile)

   

Adattamento di Ferzan Özpetek di uno dei suoi film cult, la serie de Le fate ignoranti riprende il filo del discorso della pellicola originale trasportandola al presente. Al centro della narrazione c’è la storia di Antonia (Cristiana Capotondi) che dopo la morte del marito Massimo (Luca Argentero) scopre che quest’ultimo aveva una relazione con Michele (Eduardo Scarpetta). Comincia così a indagare sul passato del marito, a frequentare Michele con cui stringe un legame sempre più forte e con esso a scoprire il gruppo di amici che Massimo frequentava. Nel cast della serie – di otto episodi – troviamo anche Carla Signoris, Serra Yilmaz (già presente nel film originale) e Ambra Angiolini. Un racconto che ha avuto una gestazione complicata (prima acquistato da Fox, poi approdato in Disney) e che ha il compito di non tradire le aspettative degli spettatori che hanno amato la pellicola di Ozpeteck.

 

Our great national parks

(Netflix, 13 aprile, docuserie)

In quota docuserie troviamo Barack Obama in versione novello Attenborough che ci porta, con la sua voce guida, a scoprire la ricchezza faunistica delle più importanti riserve naturali al mondo, dal Kenya all’Indonesia passando per i parchi della baia di Monterey in California. Questo è solo uno dei tanti prodotti realizzati da Obama e dalla moglie con la loro casa di produzione Higher Ground Production, fondata nel 2018, che ha già all’attivo un documentario vincitore di un Oscar e alcuni prodotti di animazione. In sottotraccia alla docuserie, alcuni temi cari alla coppia presidenziale – e alla contemporaneità in senso ampio – come il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del Pianeta. Dal trailer, le immagini sono davvero spettacolari.

  

Roar

(Apple Tv +, 15 aprile)

Serie antologica composta da episodi di trenta minuti in cui si alternano varie protagoniste femminili (più o meno note) che raccontano cosa significhi essere donna nella società contemporanea. Il tono scelto è tra il surreale e il divertente e i volti che si avvicendano sullo schermo vanno – tra le altre - da Nicole Kidman e Cynthia Erivo a Kara Hayward e Finel Stewart passando per Alison Brie e Betty Gilpin. Otto storie raccontate dai creatori di Glee per una serie che propone differenti modelli femminili, con cui empatizzare o meno.

 

Anatomia di uno scandalo

(Netflix, 15 aprile)

Tratta dal romanzo di Sarah Vaughan e creata da David. E. Kelly, questa serie drama ambientata a Londra e ricca di suspense segue le vicende di un politico in ascesa che viene travolto da uno scandalo sessuale legato ad una donna con cui ha avuto una relazione. La moglie dell’uomo crede alla sua innocenza ma dovrà vedersela con l’accusa agguerrita dell’avvocatessa che ha in mano il caso. Emergeranno verità scomode e inquietanti dal passato della coppia che metteranno a repentaglio l’esistenza stessa del matrimonio tra i due. Una serie ricca di tensione interna e che ripercorre situazioni e dinamiche relazionali care alle produzioni di David E. Kelly (il creatore di Big Little Lies e The Undoing). Tra i protagonisti, Sienna Miller e Michelle Dockery.

 

The Dropout

(Disney +, 20 aprile)

 

Miniserie prodotta da Hulu con protagonista Amanda Seyfried che mette al centro la storia della Theranos di Elizabeth Holmes, una start up fondata dalla donna e che in breve tempo l’ha resa ricca e potente. Ma come repentino è stato il successo, allo stesso modo avverrà il crollo. Un racconto del capitalismo americano dalla sua prospettiva più effimera e precaria, soprattutto per quanto riguarda le realtà legate al mondo finanziario e speculativo. Racconto ben confezionato, ispirato ad una storia vera e che intercetta un’istanza della contemporaneità provando a declinarla in una chiave originale. Un plauso particolare alla scelta del cast, soprattutto i comprimari. Le facce giuste al posto giusto.

 

 

Gaslit

(StarzPlay, 24 aprile)

Una coppia d’eccezione per il piccolo schermo, quella formata da Julia Roberts e Sean Penn, che racconteranno da una prospettiva inedita lo scandalo Watergate che ha portato alle dimissioni del presidente Nixon. Il taglio del racconto è da un’angolazione laterale e propone di seguire le vicende di Martha Mitchell, celebrità dell’alta società di Arkans, moglie del procuratore generale John Mitchell - fedele collaboratore di Nixon. A dispetto della sua solida fede repubblicana, Martha si renderà presto conto del coinvolgimento del presidente nel caso Watergate e suo marito John dovrà decidere se credere a sua moglie o a Nixon. A chi rimanere fedele.

 

Bang Bang baby

(Amazon Prime Video, 28 aprile)

In quota italiana, si segnalano in uscita i primi cinque episodi della serie targata Amazon Originals ambientata nel nord Italia negli anni Ottanta. La protagonista è Alice, ragazza che vive un’adolescenza abbastanza piatta e incolore fino a quando scopre che suo padre Santo, creduto morto, è in realtà più vivo che mai. La ragazza parte per Milano per andare a incontrarlo ma rimarrà immischiata nel clan criminale di cui fa parte la famiglia di Santo. Per rimanere accanto al padre, Alice deciderà di aderire alla malavita e sporcare per sempre la sua esistenza. La serie, dieci episodi da cinquanta minuti, è prodotta da Fremantle e vede nel cast Arianna Becheroni (esordiente), Lucia Mascino e Adriano Giannini. Ingredienti interessanti, ora attendiamo la ricetta completa.

 

Shining girl

(Apple tv +, 29 aprile)

Tratta dal thriller di Lauren Beukes, questa serie con protagonista Elisabeth Moss racconta dell’archivista di un giornale di Chicago che, dopo essere stata aggredita durante un’inchiesta giornalistica, ha ridimensionato le sue ambizioni di affermarsi nel campo del giornalismo. Quando una collega – Dan Velasquez – subirà la stessa aggressione, la giornalista deciderà di aiutarla a scoprire la verità. La bravura della Moss non è in discussione come neppure la sua capacità di calarsi con credibilità in ruoli drammatici e dal forte impatto emotivo. Un racconto per chi ama le narrazioni coinvolgenti e ad alta tensione.

 

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