Ricetta seriale

Billions torna con la sesta stagione. Tutto quello che c'è da sapere

La fortunata serie dedicata alla finanza americana ripartirà senza uno dei personaggi principali: Bobby “Axe” Axelrod. Ma gli sceneggiatori porteranno un nuovo conflitto in scena, che promette di essere ugualmente forte 

Gaia Montanaro

È disponibile dal 9 marzo su Sky Atlantic e NowTv la sesta stagione di Billions, financial drama targato Showtime che racconta - a un pubblico attento e selezionato all’ingresso – il mondo della finanza americana e la gestione del potere. La sfida, decisamente ardua, di questa nuova stagione era quella di sopperire alla mancanza di uno dei due attori protagonisti. Bobby “Axe” Axelrod (Damian Lewis) esce infatti di scena alla fine della quinta stagione, lasciando un vuoto narrativo sulla carta difficile da colmare. Era infatti lui uno dei due personaggi cardine su cui si basava la serie; il suo antagonismo con il procuratore newyorkese Chuck Rhoades (il sempre bravissimo Paul Giamatti) faceva da drive principale del racconto. Una sorta di continua rincorsa tra gatto e topo in cui lo spettatore era portato a sbilanciarsi una volta a favore dell’uno e una volta dell’altro.

In questa sesta stagione fa capolino Mike Prince (Corey Stoll), prima alleato di Rhodes e ora impossessatosi dell’ex impero finanziario di Axe. Un passaggio formale dalla parte “del bene” all’impero “del male” ma, come sempre in Billions, i chiaroscuri e la sete di potere abitano le intenzioni di chiunque, indipendentemente dalla parte a cui si appartiene. La serie, tra le migliori degli ultimi anni dal punto di vista della scrittura, ha la forza narrativa di trattare un tema apparentemente ostico e settoriale come quello della finanza immergendolo in dei conflitti universali e di grande impatto. È un racconto che richiede grande attenzione da parte degli spettatori – se si perde uno scambio di battute si potrebbe mancare un’informazione decisiva per comprendere cosa accadrà in seguito. La serie è creata da Brian Koppelman e David Levien con la collaborazione di Andrew Ross Sorkin, editorialista finanziario del New York Times (il cui libro più famoso è “Too Big to Fail”). Dodici episodi da cinquanta minuti circa con protagonisti principali, insieme a Giamatti e Corey Stoll (già visto anche in House of Cards), Maggie Siff (Wendy), Asia Kate Dillon (Taylor), David Costabile (Wags) e Condola Rashad (Kate Sacker).

 

Dove eravamo rimasti e come inizia la sesta stagione di Billions?

Il finale della quinta stagione di Billions aveva portato con sé un colpo di scena davvero inaspettato. L’uscita di scena di Axe (per motivi di carattere personale, l’attore ha subito un grave lutto famigliare) virtualmente avrebbe potuto cambiare tutti gli equilibri della serie, che si reggeva sull’eterno conflitto tra Bobby e Chuck, sul loro allearsi e cercare ciclicamente di distruggersi. È quindi particolarmente meritevole la capacità degli sceneggiatori di riuscire a introdurre un nuovo conflitto – sulla carta ugualmente forte – per portare avanti la serie. In questa nuova stagione Mike Prince, ex collaboratore del procuratore Rhodes, si mette a capo della ex azienda di Axe. È un imprenditore miliardario – con poca famigliarità con il mondo della speculazione finanziaria – il cui scopo non è soltanto quello di arricchirsi economicamente bensì di controllare con il suo potere la città di New York (Billions è essenzialmente una serie sul potere prima che sulla finanza, e dalla prima scena del primissimo episodio questo aspetto era stato dichiarato in modo manifesto).

 

E in tutto questo, Chuck?

Lo ritroviamo un una sorta di pausa sabbatica, a coltivare il mais in una zona rurale – ormai del tutto separato dalla moglie Wendy che sembra voler aderire alla nuova avventura di Prince. Rhoades a però problemi con un vicino di casa potente e chiassoso che per diletto si diverte a sparare due volte al giorno con dei cannoni della Seconda Guerra Mondiale. Rhodes prova a persuaderlo civilmente per poi passare a mezzi più sottili, riuscendo a ottenere quello che vuole. Il cessate il fuoco ha ancora una volta il sapore di un nuovo piccolo potere ottenuto.

 

Quanto c’è di vero in Billions?

Di difficile approccio per un pubblico di non specialisti della finanza (la maggior parte del genere umano, si teme), Billions mantiene però una forza magnetica per gli spettatori più attenti. Merito del cast e del ritmo interno del racconto. Interessante anche osservare come lo spunto inziale della serie sia liberamente ispirato ad una storia e un personaggio reale. Si tratta di Preet Bharara, procuratore di New York soprannominato “il crociato”, coinvolto in un caso di insider trading a Wall Street contro il miliardario e collezionista d’arte Steven A. Cohen.

 

Qual è il tono di Billions 6 in tre battute?

“Prima lavoravamo per un killer, ora c’è un tizio che ci chiede cosa proviamo”.

“I miliardari infrangono le leggi della decenza. Anche se non infrangono la legge”.

“Ti hanno svezzato a olio di oliva e vino rosso nostrano”.

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