Landscapers. La miniserie su una coppia ordinaria e omicida

Susan e Christopher Edwards confessano di aver commesso un delitto. Tra realtà e finzione e con uno stile caleidoscopico e spiazzante i quattro episodi prodotti da Sky e Hbo sono un'opera di vera qualità

Gaia Montanaro

È disponile dal 14 gennaio su Sky e Now Landscapers, miniserie in quattro episodi prodotta da Sky ed Hbo che mette al centro la vicenda di una coppia ordinaria, formata da Susan e Christopher Edwards – rispettivamente Olivia Colman e David Thewlis – che quindici anni prima si era macchiata di un omicidio. Lui contabile e lei bibliotecaria, Susan e Christopher si consegnano alla polizia nel 2014 dopo pochi anni di latitanza in Francia e confessando di aver ucciso e seppellito quindici anni prima nel giardino di casa i genitori di Susan. Il racconto si muove su piani temporali e registri differenti raccontando il prima e il dopo, la famiglia abusante di Susan e le idiosincrasie di Christopher utilizzando uno stile – narrativo e stilistico – che portano una cifra personalissima e interessante.

 

I due attori protagonisti, altro polo su cui si regge il racconto, sono due giganti di bravura e sostengono con la loro recitazione tutta la credibilità di una narrazione che rimane sempre in equilibrio tra registri e linguaggi diversi. Il fatto di cronaca reale da cui la storia parte diventa quasi un mero espediente narrativo per entrare a fondo della psicologia e della personalità di una coppia apparentemente ordinaria che custodisce al suo interno dinamiche inaspettate e una realtà immaginifica stratificata. La miniserie è scritta da Ed Sinclair (marito di Olivia Colman) e diretta da Will Sharpe. 

    

Qual è la storia vera dietro Landscapers

All’epoca dell’omicidio, nel 1998, i genitori di Susan – William (85) e Patricia (63) Wycherley – vivevano nella cittadina di Mansfiled nel Nottinghamshire. Entrambi schivi al limite dell’asociale, avevano pochissime frequentazioni ed erano molto distanti anche dalle famiglie di origine. Susan si sposa con Christopher nel 1983 e nel 1998, dopo l’uccisione dei genitori di lei, i coniugi Edwards raccontano a vicini e parenti che William e Patricia si sono trasferiti. Scrivono di loro pugno cartoline e ogni settimana vanno da Londra a Mansfield per assicurarsi che nessuno scopra il loro segreto. Susan falsifica anche le firme dei genitori per incassare la loro pensione.

Nel 2005 la coppia vende la casa dei genitori di Susan a causa dei molti debiti contratti e nel 2012 lasciano l’Inghilterra per la Francia. In quell’anno William avrebbe compiuto cent’anni e la coppia era stata contattata da Buckingham Palace per l’invio del tradizionale telegramma di congratulazioni da parte della regina. Temono di essere stati scoperti e quindi riparano a Lille dove riescono a malapena a sopravvivere. Christopher confessa tutto alla matrigna che si mette in contatto con la polizia inglese. Susan e il marito ammettono l’omicidio colposo, non duplice. La donna dice infatti che la madre ha sparato al padre; poi Patricia avrebbe provocato la figlia dicendole di aver avuto una relazione con Christopher e per questo Susan l’avrebbe uccisa con un colpo di fucile (segnata dai molteplici abusi subiti dalla madre nel tempo). Dal processo è stato invece appurato che l’esecutore materiale dell’omicidio pare essere stato Christopher e il movente è stato di tipo economico. Attualmente stanno scontando venticinque anni di carcere, continuando a dichiararsi innocenti.

   

Come inizia Landscapers?

Fin dalla prima scena della serie emerge uno dei tratti linguistici peculiari del racconto: la commistione continua tra realtà e finzione, la rappresentazione di immaginari possibili. Sullo schermo, in bianco e nero, c’è una piazza londinese bagnata dalla pioggia (richiesta da un assistente alla regia che urla di far partire l’acqua). Compare la scritta: “Nel 2014 Susan e Christopher Edward sono stati accusati di omicidio e condannati ad un minimo di venticinque anni di detenzione. Tuttora si dichiarano innocenti. Questa è una storia vera”, per poi vedere un giovane avvocato di colore che parla al telefono con Susan dicendole che sta arrivando in Centrale e di attenderlo per confrontarsi su come agire. Il racconto poi si sposta subito sulla coppia che, qualche tempo prima, vive in una casa molto modesta a Lille. Hanno finito i soldi e non sanno come campare. Entrambi si rifugiano, a loro modo, in diversi immaginari per evadere la loro vita attuale. Susan nei poster hollywoodiani dei grandi film classici, Christopher in una impossibile corrispondenza con Gérard Depardieu. 

  

Qual è lo stile di Landscapers?

Al di là della vicenda raccontata, l’aspetto straordinario e davvero connotante è lo stile adottato dalla serie. Landscapers usa un linguaggio metacinematografico, decostruendo il racconto e mischiando bianco e nero e colore, ricostruzioni visive del cinema western e classico insieme a inserti fantastici dominati dalla monocromia flou. Un linguaggio ricchissimo e sofisticato non sfocia mai nel manierismo perché rimane sempre al servizio del racconto, cercando di rendere visibili gli universi fantastici in cui Susan e Christopher abitano tanto quanto la loro vita reale. Tutto questo si aggiunge alla linea narrativa più classica dell’indagine su quanto accaduto, portata avanti però anch’essa con un linguaggio a metà tra la dark comedy e il surreale/grottesco. Uno stile caleidoscopico e spiazzante che, gustato nella sua interezza, rende una vicenda relativamente minima un affresco sinfonico. 

 

Chi sono gli attori di Landscapers?

Accanto allo stile, l’altro grande polo che rende Landscapers una miniserie di grande qualità è la prova attoriale dei due protagonisti. Olivia Colman, tra le più grandi attrici viventi, dimostra ancora una volta il suo immenso talento mettendo in scena una recitazione che attraversa con credibilità registri ed emozioni diversissime tra loro. Una recitazione fatta di dettagli, di accennati movimenti del viso che fanno emergere in modo netto psicologia e stati emotivi (tutte qualità già ampiamente messe in scena dalla Colman anche solo nelle ultime due stagioni di The Crown). David Thewlis, anche lui attore inglesissimo noto – tra le altre cose – per i suoi ruoli in Il bambino con il pigiama a righe ed Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, ha la capacità di restituire con verità la tendenza dei Christopher ad annullare sé stesso custodendo dentro di sé un’alternanza di stati emotivi e suggestioni. 

 

Qual è il tono di Landscapers in tre battute?

“Io so che cosa significa essere fragile. Significa che sei tu a comandare”.
“In una relazione uno è il giardiniere e l’altro è il giardino”.
“Esatto cara. Atteniamoci al piano”.

 

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