Io, tu e i figuranti
Su Sanremo ha ragione Franceschini (ma i teatri meglio aprirli)
Amadeus minaccia le dimissioni, ma i dpcm valgono anche in Rai
Stiamo faticando così tanto per riuscire a prendere sul serio una questione che dovrebbe essere grave come una crisi di governo – in mezzo a tutti questi Luigi “Alvaro” Vitali, che si deresponsabilizza nottetempo, con il costruttore della Xylella che si responsabilizza oltre la zona Cesarini e viene salvato dal Var, con la senatrice del Pd affittata in leasing ma per il bene del paese – che per distrarci forse è il momento di provare a prendere sul serio una cosa che invece non è grave per principio, anzi per statuto sarebbe “leggera” ma spesso scade nel comico assoluto: insomma il Festival di Sanremo. Che necessita, sì, di qualche momento d’attenzione: se non altro perché, a osservarlo, ci si trova la radice del disastro politico del paese. Il direttore artistico di Sanremo (pro tempore come qualsiasi premier) per una settimana all’anno si convince di essere la persona più importante d’Italia (tipo un premier, o giù di lì). Ma a causa della friabilità liquefatta di tutto quel che gli sta intorno, a partire dalla Rai, il suo sentimento plenipotenziario si dilata, regolarmente, in lunghi mesi prima del fatidico evento canoro. Voglio questo e voglio quello, Morgan lasciatelo fuori come un Mastella qualsiasi, Ibra sì Ibra no.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"