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la sciatteria della composizione

Primo Maggio e gabbiano lisergico: il concertone ai tempi dell'IA

Andrea Minuz

Il trailer dell'evento, fatto con l’Intelligenza Artificiale, è una di quelle cose a metà tra “Black Mirror” e “Boris”.  È il promo del concertone, ma andrebbe bene anche per la parata del 2 giugno

Il trailer del concerto del Primo maggio fatto con l’Intelligenza Artificiale è una di quelle cose a metà tra “Black Mirror” e “Boris” che noi tutti amiamo di questo paese. Passando in questi giorni in piazza San Giovanni, a Roma, nel cantiere in allestimento del fatidico concertone si intravede un palco incredibile, molto tecnologico, molto futurista, più da Eurovision che da Cgil. Quest’anno non si è badato a spese (fondi Pnrr? Superbonus?). Anche il promo Rai è un po’ diverso dal solito. La musica dei Coldplay in sottofondo, ragazzi molto belli, molto glamour, molto sorridenti, che corrono nelle assolate strade di Roma senza automobili, s’infilano in metropolitane pulitissime, sfoderano cartelli con scritto “Viva la musica!” “Viva il Primo Maggio!” e sventolano tricolori come ai mondiali. È il promo del concertone, ma andrebbe bene anche per la parata del 2 giugno (quando mai si sono viste le bandiere dell’Italia a San Giovanni?).

 

 

Alla conferenza stampa, mentre sfilava il video, Landini sembrava un po’ imbarazzato. Dove sono i nostri simboli? E le bandiere rosse, della Pace, della Sardegna? E i Modena City Ramblers? E questi studenti della Luiss infiltrati a San Giovanni? Eccola qui l’egemonia culturale della destra che si prende pure il Primo Maggio! Qualcosa in effetti non tornava. Tutto così mellifluo. Uno strano effetto “Black Mirror”. La basilica di San Giovanni che sembra sul punto di liquefarsi, la forza di gravità incerta, sorrisi lisergici. Un primo piano su un gabbiano gigante che sorveglia la città. Le sigle sindacali sciolte in quella patina lucida che hanno ancora i video fatti con l’AI, specie quelli tirati via, da dare in pasto ai social. Insomma, li hanno sgamati subito.

Parte la polemica: L’Intelligenza Artificiale che promuove il lavoro! Uno schiaffo ai montatori Rai! Proprio il Primo maggio! I vertici dell’azienda tentennano: “Il video è stato pensato dai nostri creativi, l’hanno impostato loro, poi magari c’è stato un utilizzo multiplo di immagini” (eh?), “ma non è stato fatto tutto con l’intelligenza artificiale”. E qui, come si suol dire, la solita pezza peggio del buco. Perché il problema del video sta proprio nel contributo dell’intelligenza biologica. Nella sua parte creativa, umana, stipendiata. È la bruttezza dell’idea, la sciatteria della composizione. Non la sua stesura artificiale. L’AI non ha colpe. Casomai in Rai sarà sembrata la via più sbrigativa per risolvere il promo, pensando non se ne accorgesse nessuno. Vedrai che roba! Ci pensa lei. Come se poi bastasse darle i primi input che vengono in mente (“ragazzi che vanno a un concerto”, “festa italiana”, “sindacati” meglio di no, è divisivo). Fosse così, diventeremmo tutti Kubrick domani mattina.
 

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