Come cambia (ancora) Google Maps e come ci ha cambiati

Andrea Trapani

Nuove funzioni e impostazioni di un servizio che in sedici anni ha modificato il nostro modo di concepire il viaggio e guardare il mondo

Se ci sembra che gli smartphone siano presenti da sempre nella nostra quotidianità, nonostante la loro affermazione abbia compiuto da poco un decennio, molti si potrebbero stupire nello scoprire che Google Maps sia un servizio nato solo nel 2005. In questi anni è cambiato molto, assieme al nostro modo di utilizzare le mappe online. Confinate inizialmente solo sui computer, hanno avuto una grande capacità di adattamento sfruttando al meglio le nuove tecnologie. Prima del telefonino collegato costantemente a internet, ormai anche all’estero, una delle prime cose da fare in un viaggio era fermarsi in un’edicola e comprare una mappa della città dove eravamo appena arrivati. Una scelta che era ancora comune all’inizio di questo millennio ma che, se fatta oggi, ci fa pensare a tempi così indietro nel tempo tali da essere protagonisti in una storia da raccontare ai nipotini. Eppure è così, Google Maps in pochi anni non ha cambiato solo il modo di muoversi e le pubblicazioni in uscita. Le mappe online hanno letteralmente cambiato come vediamo il mondo.

 

Il passaggio dalle cartine stradali e dalle mappe cartacee a favore di quelle digitali e tracciate dal GPS ha comportato anche la perdita di informazioni nonché la scomparsa della cultura geografica e storica di un territorio. La mancanza di informazioni e l’assenza di una cultura della navigazione spaziale intuitiva tende curiosamente a rendere gli spostamenti con il GPS più lenti di quanto non siano quelli con l’orientamento spaziale. Non è l’unico paradosso visto che tra i ricordi di un tempo che fu sono finiti proprio quei navigatori di bordo che, per anni, sono stati prima un lusso per le auto più costose, poi un gadget immancabile per tutti. Almeno fino a quando la navigazione non è arrivata sui nostri smartphone. Google Maps è il padre di questa rivoluzione. Anche in questo campo i cervelli di Mountain View hanno anticipato i tempi e cambiato le abitudini di tutti noi. Con risvolti economici importanti. Era il 2009 quando TomTom era così famosa tanto da finire “in crisi” per il troppo successo. Nel 2019, 10 anni dopo, la società olandese aveva cambiato natura e si era già focalizzata sul business della location e delle mappe HD, annunciando i primi accordi con le grandi case automobilistiche. Perché il futuro era lì. Quel che sembrava un trend inarrestabile per la crescita dei dispositivi GPS, in pochi anni è diventato una sfida aperta a Google Maps per conquistare le “connected car”. Rifocalizzarsi e specializzarsi è stato essenziale per TomTom e le altre società del settore per sopravvivere in un mercato che, in un batter d’occhio, si è trovato rivoluzionato da quei sistemi che hanno rapidamente ridimensionato i navigatori satellitari come uno strumento a sé stante.

 

Non diminuisce invece l’interesse dei consumatori per le mappe. Da Mountain View, ancora una volta, provano ad anticipare tutti. Dane Glasgow, Vice President of Product di Google Maps, nelle scorse ore, infatti, ha illustrato le novità del servizio annunciando l’arrivo di una nuova interfaccia che prevede di mostrare in tempo reale le previsioni del tempo nonché la possibilità di scegliere percorsi ecosostenibili e, in un futuro sempre più prossimo, un livello di dettaglio delle mappe definito “impressionante”.  Per i consumatori sarà solo questione di tempo, le nuove funzioni saranno assimilate facilmente. Affidarsi acriticamente all’intelligenza artificiale che sta dietro a queste innovazioni invece sarà più difficile. Non è solo questione di fiducia o meno. Anzi, i risultati e i dati a disposizione di Google per dare risposte sempre più coerenti a chi fa ricerche sulle mappe sembrano dare ottimi riscontri. Sul piano sociale invece la rivoluzione in corso eliminerà, ancora di più, quel “mistero” che caratterizza ogni viaggio, andando a segnalare – se non addirittura a prevedere – anche i possibili inconvenienti. Insomma, nel 2021 arriveranno oltre cento miglioramenti che, grazie al machine learning, elaboreranno tutti quei dati che sono stati raccolti in forma anonima negli anni i quali, a loro volta, uniti a quelli provenienti da servizi esterni, permetteranno a Google di rendere la sua piattaforma di navigazione ancora più completa.

 

In concreto cosa cambia in Google Maps?

Molto. Più di quanto non possa sembrare. Per esempio, sfruttando le informazioni di fornitori specializzati come “The Weather Channel”, saranno possibili nuovi livelli di dettaglio per le mappe e si potranno sovrapporre alla visione di dettaglio anche le informazioni sul meteo, con tanto di previsioni, e quelle sulla qualità dell’aria (seppur inizialmente solo in Australia, USA e India, ndr).

 

Sono i temi ambientali però ad essere al centro delle nuove attenzioni degli sviluppatori. Google Maps promette di avvisare i guidatori in prossimità di zone che presentano restrizioni legate al tipo di alimentazione dell’auto che si sta guidando. Molte città in America e in Europa, infatti, stanno istituendo zone a basse emissioni dove alcune categorie di veicoli (motori diesel, camion con una certa anzianità, etc.) non possono più circolare: il sistema di navigazione in questi casi interverrà, informando l’utente che si sta per attraversare una di quelle zone, per suggerire o un altro itinerario oppure direttamente una soluzione di trasporto alternativa ed ecosostenibile.

 

Questa forse è la novità più attesa da chi è sensibile alle tematiche green. Non arriverà subito in Italia, si parte dagli Stati Uniti, ma la navigazione “eco-friendly” probabilmente rischia di essere la funzione che attirerà più attenzioni al suo lancio. Chi già oggi usa il servizio di navigazione di Google Maps sa che si può scegliere tra un percorso più veloce e uno più breve. A breve ci sarà una terza scelta: un percorso alternativo per ridurre l’impronta ambientale. La società promette che, analizzando i dati legati alle pendenze delle strade e al traffico, verrà suggerito il percorso che porterà a destinazione in un tempo simile a quello più veloce, ma che allo stesso tempo impatterà di meno sui consumi e sulle emissioni. Il tutto con la speranza che l’intelligenza artificiale diminuisca, al tempo stesso, anche quei casi in cui alcuni conducenti, ancora adesso, per scegliere percorsi alternativi o per evitare il traffico, magari si trovano bloccati nelle strette vie di un paese di campagna. Comunque il percorso “eco-friendly”, lo diciamo come un appello ai più pioneristici tra gli utenti, deve restare una semplice alternativa al percorso più veloce o più breve: per capirne la funzione, a display, verrà mostrato un indicatore che indica il risparmio stimato in termini di emissioni di Co2. Attenzione, quindi, non si parla né di chilometri né di minuti.

 

Un passo avanti. Per ora abbiamo analizzato solo le funzioni per chi è alla guida di un mezzo a motore, ma le novità riguardano un vasto mondo di potenziali utenti su cui da tempo si è messo gli occhi. Oltre alla (ormai banale) consultazione cartografica, Google Maps introduce novità per ‘dominare’ anche tra le crescenti ricerche per soluzioni alternative o ibride. Esistono da anni ottime soluzioni alternative per la cartografia online, come il progetto collaborativo di OpenStreetMap finalizzato a creare mappe del mondo a contenuto libero, però è il mercato il “driver” delle scelte con cui Google si muove. Per questo l’interfaccia grafica di Maps vuole diventare indispensabile. Per farlo cambierà radicalmente mostrando, in una sola schermata, tutte le possibilità a disposizione e suggerendo automaticamente quelle favorite dall’utente: chi preferisce andare a piedi, se la soluzione è compatibile per tempi e distanza, vedrà suggerita la soluzione pedonale come prima scelta. Stessa cosa per le città dove ci si sposta spesso con i mezzi pubblici, o per quei luoghi dove invece la bicicletta è la soluzione privilegiata, come nei Paesi Bassi o semplicemente in Emilia-Romagna. Per avere a portata di mano la nuova attesa rivoluzione di Google Maps basterà attendere pochi mesi: sui nostri computer le novità, nonché le App per iOS e Android, verranno rese disponibili nel corso di quest’anno. Il futuro, insomma, è già oggi.

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