Un “moneta" di Ethereum (Foto BTC Keychain via Flickr)

Chiasso la capitale delle criptovalute

Maurizio Stefanini

Il merito è di un team tutto italiano che in meno di due settimane ha raccolto 21 milioni di dollari in Ethereum, la moneta virtuale più diffusa dopo Bitcoin

Nel mondo della finanza c’è l’Ipo, in inglese Initial public offering, quell’offerta pubblica iniziale con cui un’azienda vende le proprie azioni per raccogliere capitali. Al posto delle azioni, però, si potrebbero offrire dei token: gettoni digitali che danno accesso ai servizi di un’app. Allo stesso modo, al posto di denaro, si potrebbero raccogliere criptovalute, cioè quel tipo di “monete decentralizzate digitali” che oggi vanno di gran moda. Da Bitcoin a Ethereum passando per le varie Ripple, Bitcoin Cash, Litecoin, Monero, Waves, Iota, Ada, e chi più ne ha più ne metta. In questo modo una Ipo diventa Ico: Initial coin offering, offerta di moneta iniziale. Con l’una o con l’altra una startup può trovare finanziamenti, in alternativa alle risorse reperibili attraverso venture capital o business angels. Ebbene: la più grande Ico fatta da una startup nel corso del 2017 è Made in Italy. A metterla sul mercato è stata infatti Eidoo, il cui ceo è il veneto ventiseienne Thomas Bertani e il cui team è composto per la maggior parte da italiani. In meno di due settimane l’azienda ha raccolto ben ventuno milioni di dollari in Ethereum, che è la criptovaluta più diffusa dopo Bitcoin.

 

In cambio, Eidoo ha fornito una app che permette di facilitare la gestione delle criptovalute in genere, disponibile ufficialmente sia per Android che iOS. Obiettivo di Eidoo è infatti quello di semplificare l’interazione tra le blockchain di Ethereum e Bitcoin e gli utenti finali, fornendo un modo facile e sicuro di comprare, trasferire, spendere e convertire le criptovalute senza affidarsi a nessuna autorità centrale e senza dover utilizzare uno strumento diverso per ogni criptovaluta. Usando i termini tecnici, Eidoo è prima di tutto un portafogli per acquistare e vendere Bitcoin e Ethereum. Poi è un exchange per convertire le criptovalute. Inoltre offre una carta di credito prepagata per poter spendere le criptovalute. Quarto: è anche possibile collegare le transazioni a una carta ID in modo da conoscere l’identità del mittente o destinatario. Come ultima funzione, Eidoo offre agli utenti un sistema per gestire e partecipare alle Ico.

 

Ovviamente, non manca chi storce il naso. Ci sono intanto diffusi scetticismi sulle criptovalute in sé, a partire dalla Cina che ha vietato i Bitcoin e dalla Russia che ha minacciato di fare altrettanto. Ma ciò non ha impedito allo stesso Bitcoin di raggiungere i suoi livelli massimi in otto anni e mezzo di esistenza, sfondando il tetto dei 5.000 dollari nella prima metà di ottobre e arrivando il 20 novembre a 8.200. C’è poi chi dubita delle Ico, per il fatto che a differenza delle Ipo non ci sono Consob o equivalenti a sorvegliarle, e che a differenza delle azioni non conferiscono diritti di voto. “La più grossa truffa finanziaria di sempre” le ha definite Jordan Belfort: lo spregiudicato broker newyorchese dalla cui autobiografia è stato tratto il film “The Wolf of Wall Street”, con la regia di Martin Scorsese e l’interpretazione di Leonardo DiCaprio. Ma anche questo particolare tipo di crowdfunding sta battendo un record dopo l’altro, con 1,27 miliardi di dollari raccolti solo nei primi 200 giorni dell’anno: sei volte l’anno precedente. Quanto a Eidoo, c’è chi obietta sulla sua reale italianità visto che tecnicamente si trova in Svizzera, ma, appunto, è tricolore il suo team.

 

Lanciata il 4 ottobre con scadenza il 16 ottobre, la Ico ha messo in vendita 20 milioni di Eidoo: un Erc20 token che è stato creato sulla blockchain di Ethereum, al prezzo di 2,30 dollari l’uno. In prospettiva, potrebbe diventare a sua volta una nuova criptovaluta. A riprova del successo dell’iniziativa, il 50 per cento dei tokens disponibili sono stati venduti nelle prime dieci ore. Con i 21 milioni raccolti, Eidoo ha progettato la prima funzione che permette di organizzare e gestire un’Ico direttamente dall’app. Prima ancora di disporre dei fondi il 10 ottobre aveva però comprato una intera pagina pubblicitaria del Wall Street Journal.

 

“I bicoin sono una frode, caccerò i mie dipendenti sorpresi a scambiare criptomonete”, aveva appena minacciato il ceo di Goldman Sachs, Jamie Dimon. L’inserzione rispondeva: “Forse Jamie potrebbe licenziarti ma tu sarai libero di fare affari nel cryptomondo”.

 

Sede di Eidoo e della società collegata Digital Identity è Chiasso, il cui comune ha fatto sapere che dal 2018 permetterà di pagare una parte delle imposte in bitcoin: limite massimo, 250 franchi. Il progetto sarebbe addirittura di trasformare Chiasso in Cryptopolis: l’ideale capitale mondiale delle monete digitali.

Di più su questi argomenti: