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dardi a bersaglio

Natale all'Alexandra Palace per il carnevale delle freccette

Bernardo Cianfrocca

Dai nickname agli ingressi in scena, tra pinte, cori e campioni dall’aria ordinaria: i Mondiali di darts sono lo sport-spettacolo più amato dell’inverno inglese

È diventato subito un reel virale, una valida base da meme. Ingresso sulle note di “Titanium” di David Guetta, mani portate alle orecchie per sentire l'ovazione del pubblico e braccia aperte per accoglierla. Si è presentato così Mr Aura al primo turno del PDC World Darts Championship, il Mondiale di freccette. Tutti lo conoscono così, o come The Bullet, il proiettile: si chiama Stephen Bunting, numero 4 del mondo e tra i favoriti alla vittoria finale.

Calvizie incipiente, occhiali senza pretese modaiole, pappagorgia pronunciata e pancia lievitata: una fisionomia non riconducibile a un atleta al di fuori dell'Alexandra Palace di Londra, edificio vittoriano e casa delle World Darts dal 2008. Un'entrata in scena che racchiude il senso e la fama dei Mondiali di freccette, il rito sportivo natalizio più amato in Inghilterra. La sua popolarità cresce anche nel resto del mondo, Italia compresa, e i motivi sono diversi: fusione perfetta di sport e intrattenimento, spirito competitivo e componente ludica che si esaltano a vicenda invece di annullarsi, la possibilità che persone del tutto ordinarie con gli stessi vizi dei loro tifosi possano essere dei campioni.

L'edizione in corso, la numero 33 dalla scissione dall'allora British Darts Organisation della PDC (Professional Dart Corporation), fondata dai giocatori migliori e oggi responsabile dei tornei più importanti, è iniziata lo scorso 11 dicembre con una serie di primati già raggiunti. Maggior numero di giocatori iscritti, 128, tra cui 5 donne (altro record) e montepremi globale di 5 milioni di sterline, di cui 1 milione al vincitore da incoronare il prossimo 3 gennaio. Nel 2024 il campione Luke Humphries se ne intascò “appena” 580mila dopo aver vinto con il fenomeno emergente, Luke The Nuke (Bomba atomica) Rittler, 16enne che mostrava il doppio degli anni. Si presentò al Mondiale da numero 164 del ranking, si fece conoscere sia per il talento che per la tendenza a festeggiare le vittorie mangiando kebab in mezzo al pubblico. Rimediò anche un invito dal centrocampista del Tottenham James Maddison allo stadio. Due anni dopo, diventato già campione del mondo nel 2025, è il favorito per il bis.

Non è usuale che un giovanissimo sia il migliore in una disciplina in cui sono fondamentali sangue freddo ed esperienza. Nel Mondiale in corso il 71enne singaporiano Paul Lim è diventato il più vecchio di sempre a vincere una partita nella competizione. Poi ha perso con Humphries, noto come The Cold Hand (Mano fredda). I nickname sono parte di uno show carnevalesco: i tifosi indossano costumi, sono chiassosi, riempiono di continuo le loro pinte e intonano cori. È un passatempo da pub elevato al suo livello più alto e che pub sia, anche nel clima conviviale. I giocatori, pur dovendo colpire una frazione di un bersaglio con un diametro di 45 centimetri a poco più di due metri di distanza, non hanno bisogno del religioso silenzio dei tennisti in battuta. Anzi, fomentano la festa entrando in scena mascherati a loro volta, scortati da cheerleader e con la canzone preferita in sottofondo. Peter Wright, per esempio, per il suo esordio ha scelto di diventare verde come il grinch, capelli e barba compresi. Forse odierà il Natale, eppure ormai non c'è Merry Christmas senza World Darts.

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