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Il foglio sportivo
Tutti ricchi con la Supercoppa italiana
La squadra vincitrice si garantirà poco più di 8 milioni di euro. Cinque milioni andranno agli sconfitti e anche chi perderà in semifinale si porterà a casa 1,6 milioni. Ma quasi 5 milioni saranno divisi tra le società che rimarranno in Italia per disputare la sedicesima giornata di Serie A
È la Supercoppa Italiana, ma sotto sotto c’è anche un po’ di sapore di scudetto. Da giovedì, infatti, si sfideranno a Riad le squadre – Roma esclusa – che occupano le zone più alte della classifica di Serie A. L’eredità della passata stagione, con in campo le prime due del campionato e le finaliste di Coppa Italia 2024/25, è quanto mai preziosa, garantita e ben custodita. Si comincerà giovedì 18 dicembre con Napoli-Milan, ore 20 italiane, le 22 locali. Sarà la notte di Antonio Conte contro Max Allegri, gli allenatori che hanno vinto 11 degli ultimi 15 scudetti. Di fronte anche, allargando le bacheche, due dei tecnici più titolati del nostro calcio, fuoriclasse che mettono insieme la bellezza di 23 trofei: 14 Allegri e 9 Conte. Cinque di questi sono Supercoppe Italiane: tre del livornese e due del leccese, che nella prima vinta – correva l’anno 2012 – dovette cedere il posto in panchina a Carrera per la squalifica di 10 mesi legata al filone Scommessopoli.
La memoria breve va invece all’ultimo faccia a faccia di San Siro, quello dello scorso settembre in campionato, vinto con un 2-1 di sofferenza dai rossoneri, costretti in dieci per più di mezz’ora dall’espulsione di Estupiñán. Ci sarà aria di rivincita a Riad, eccome. Il giorno seguente, venerdì 19, sarà la volta di Inter-Bologna, bestia nera storica e anche recente, visto che gli ultimissimi precedenti raccontano di una sola vittoria per i milanesi nelle ultime sei sfide. Tornando agli allenatori, Chivu, alla caccia del primo trofeo dopo solo 26 panchine interiste alle spalle, sa come si batte Italiano. E se lo ricorderà per sempre: il 19 febbraio scorso il romeno ereditò da Pecchia la guida del Parma e tre giorni dopo superò 2-0 proprio il Bologna nel suo esordio in Serie A dopo anni di giovanili. Dolci memorie per compensare l’amaro di tutte le sfide perse quest’anno con avversarie di alto livello. Un cahier de doléances scritto coi nomi di Juventus, Milan, Napoli, Atlético Madrid e Liverpool: le buche più dure non evitate dall’erede di Inzaghi. Già, Inzaghi. C’è anche Simone a Riad, da osservatore speciale, emigrato all’Al Hilal e splendido cerimoniere del trofeo. Chi meglio di lui come padrone di casa? Tra i ventuno allenatori che hanno sollevato la Supercoppa Italiana, è quello che se l’è portata a casa più volte: ben cinque, tra Lazio e Inter. Più di Lippi e Capello, fermi a quattro. I verdetti di giovedì e venerdì proietteranno due squadre alla finalissima di lunedì, anch’essa programmata per le 20 italiane. Novanta minuti – più eventuali rigori in caso di parità, senza tempi supplementari – per iscrivere all’albo d’oro l’erede del Milan di Sérgio Conceição, protagonista della pazza rimonta all’Inter nell’atto conclusivo giocato il giorno dell’Epifania: finì 3-2 per i rossoneri, sotto di due gol al minuto 52.
Proprio il Milan è la squadra che raccoglie il maggiore consenso locale insieme alla Juventus, la grande assente. Tra le partecipanti, solo il Bologna non ha mai vinto la Supercoppa, alzata invece otto volte dall’Inter, sette dal Milan e due dal Napoli. Teatro delle sfide sarà, per il terzo anno consecutivo, l’Al-Awwal Park, casa dell’Al Nassr e quindi di Cristiano Ronaldo. Un gioiellino da poco più di 25 mila posti in perfetto stile europeo. In attesa di capire se la risposta del pubblico locale sarà all’altezza del valore della competizione (per il momento si va verso un sicuro sold-out per Napoli-Milan), si conoscono già alcuni ospiti illustri: in tribuna ci saranno, tra gli altri, il ct azzurro Gattuso, accompagnato da Buffon e Bonucci, e ambassador del calibro di Roberto Baggio, Capello, Vieri, Ferrara, Materazzi, Del Piero, Panucci e Zambrotta. Per la Supercoppa sarà l’anno dell’arrivederci all’Arabia Saudita, che attende le squadre con temperature sorprendentemente vicine a quelle italiane. Arrivederci all’ultima edizione prevista dal contratto, da programmare tra il 2027 e il 2029, perché nel 2026 il territorio sarà occupato da competizioni dell’Afc, la Federazione asiatica. La prossima edizione avrà quindi una sede diversa e, forse, un altro periodo dell’anno. Le offerte alla Lega non mancano, a testimonianza dell’interesse mondiale per il nostro calcio: tra le proposte informali giunte sul tavolo dell’ad De Siervo c’è anche quella di Washington, ansiosa di ospitare eventi calcistici dopo essere stata tagliata fuori dai Mondiali 2026. La collocazione sarebbe estiva. Ma non sono da escludere le ipotesi Australia o quella di restare per un anno sul territorio italiano.
Tornando alla Final Four 2025, tutte le partite saranno in diretta sulle reti Mediaset, con prepartita a partire dalle 19 su Italia 1. La squadra vincitrice si garantirà poco più di 8 milioni di euro: 4,6 per il trofeo e 3,4 per la semifinale vinta. Cinque milioni andranno agli sconfitti e anche chi perderà in semifinale si porterà a casa 1,6 milioni. Ma i soldi ci saranno per tutti: quasi 5 milioni saranno divisi tra le società che rimarranno in Italia per disputare la sedicesima giornata di Serie A. Andare in Arabia è un sacrificio, fa storcere il naso ai puristi, ma sarà quasi impossibile trovare in futuro un’altra opportunità così economicamente vantaggiosa per una manifestazione nata nel 1988 da un’idea del collega del Corriere dello Sport Enzo D’Orsi che, a un tavolo del “Cerchio Blu”, gruppo di tifosi sampdoriani d’élite, stuzzicò l’interesse del presidente blucerchiato Paolo Mantovani. Fu lui a farla approvare dall’assemblea della Lega. Da quel momento si sono giocate 38 edizioni e quella prossima sarà la terza con la formula a quattro squadre. Ora tocca a Napoli, Milan, Inter e Bologna. Un trofeo da mettere sotto l’albero è il regalo di Natale migliore per i propri tifosi.
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