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Non è mai troppo tardi, ce lo insegna Tijjani Noslin
Dopo le tante critiche ricevute dai tifosi biancocelesti per l'errore ai rigori contro il Bodø/Glimt e gli iniziali dubbi di Maurizio Sarri sul suo impiego, l'attaccante olandese sembra aver conquistato un ruolo all'interno della rosa
Coloro che predicano e masticano vita, quando non sanno come rispondere a un momento di difficoltà, ricorrono a frasi abbastanza inflazionate o a citazioni cinematografiche spesso noiose e che a forza di ripeterle perdono anche il loro significato. Questi saggi, guardando alla stagione della Lazio, potrebbero aver scomodato le parole del mitico Rocky: "Non è importante come colpisci, l'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti. Così sei un vincente”. Tra infortuni, contestazione dei tifosi nei confronti della società, il mercato bloccato in estate e forse anche per le prossime sessioni, non deve essere stato facile mantenere la lucidità per i giocatori. Soprattutto per giocatori come Tijjani Noslin. Dopo l'errore dell'anno scorso contro il Bodo Glimt nei quarti di finale di Europa League nella lotteria dei rigori, era finito nel mirino dei tifosi. Lo stesso era successo a Loum Tchaouna, che ha preferito voltare pagina e approdare in Premier League. Ma Noslin forse Rocky non l'ha visto, la citazione gli è suonata nuova e l'ha fatta sua. La strada era in salita, Maurizio Sarri nelle prime partite “non lo vedeva”, diceva che non era una punta, né tantomeno un esterno, insomma era di difficile impiego e sembrava ai margini del progetto. Poi se di mestiere fai l’attaccante, non sono proprio parole belle da sentire. Non importa, avrà pensato Tijjani, bisogna continuare a lavorare. L'ha fatto in silenzio.
Il gol che è arrivato sabato contro il Parma, oltre ad aver regalato 3 punti pesanti alla Lazio che si era ritrovata a giocare in 9 contro 11 per le espulsioni di Zaccagni e Basic, è la testimonianza di un giocatore che la spina non l’ha mai voluta staccare, che ha sempre creduto che in qualche modo uno spazietto all’interno della rosa potesse essere conquistato. Il gol nasce da un passaggio in profondità no look di Cataldi, l’azione però sembrava finita: la palla aveva superato l'attaccante e il difensore del Parma era in vantaggio. Furbescamente Noslin riesce a rubare il tempo all’avversario. Non è abbastanza, ha recuperato lo spazio necessario per stare spalla a spalla col difensore gialloblù ma il pallone è ancora qualche metro più avanti. I due quindi si scontrano e vince Noslin, ora è solo contro il portiere. Lo dribbla e poi a porta vuota la mette dentro. Voleva trasformare i fischi in applausi e ce l’ha fatta.
A fine partita nel settore ospiti è festa grande. Anche Sarri, in conferenza stampa, sembra aver cambiato opinione: “È un giocatore che sto conoscendo completamente solo ora, sia per caratteristiche e sia per capire in quali situazioni può fare bene. E poi mi rimane anche simpatico come soggetto”. Non servono mental coach per capire cosa vuol dire “mai mollare”, la prossima volta chiamate Tijjani Noslin. Non è mai troppo tardi.
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