Ansa
il foglio sportivo - IL RITRATTO DI BONANZA
I connessi del pallone
Da Milinkovic-Savic a Pio Esposito, passando per l'ineguagliabile Modric: chi sono i giocatori in Serie A che fino a oggi sono riusciti a dialogare maggiormente coi propri compagni durante le partite
La parola del momento è connessione. Tutti ne parlano, la tirano in ballo, non solo quelli con il computer in mano. Essere connessi significa stabilire una relazione tra due o più elementi. E allora vediamo quali sono in Serie A i giocatori maggiormente connessi con i compagni e quindi con il gioco. Procedo dalla difesa all’attacco, così (forse) si capisce meglio. Il portiere più bravo con i piedi è Milinkovic-Savic. Mercoledì ne ha fornito una prova ulteriore tirando una formidabile bordata dal dischetto nel corso della successione dei calci di rigore in Coppa Italia. Il serbo è migliorato moltissimo nelle uscite, dove in passato faceva un po’ di confusione, restando forte tra i pali. Nessuno, tra i portieri, riesce a usare il piede destro (ma anche il sinistro) come lui, sia per dialogare stretto che per lanciare lungo. È il regista difensivo del Napoli.
Dal centrosinistra arrivano tre difensori di piede mancino. Uno l’ha inventato Spalletti, Koopmeiners, gli altri due sono difensori di ruolo, Bastoni e Pavlovic. L’olandese è quello più predisposto al dialogo in quanto nato centrocampista. Spalletti lo ha messo dietro e potrebbe avergli trovato finalmente un ruolo. Bastoni possiede un grandissimo sinistro e, a mio parere, è quasi più un mediano che un difensore. Pavlovic rappresenta una delle intuizioni migliori di Allegri. Si spinge in avanti come non gli avevamo ancora visto fare e sovente si trasforma in attaccante aggiunto. A centrocampo tutti devono essere connessi per vocazione, quindi scelgo pescando in un ristretto mazzo dimenticando qualcuno. Modric sembra connesso con il mondo, fa storia a parte, è ineguagliabile.
Insieme a lui, i miei preferiti sono Lobotka (riesce a frequentare il traffico come un vigile illuminato), McTominay (di impareggiabile intelligenza calcistica) e Guendouzi, che con i suoi capelli lunghi e ondulati si palesa dappertutto. Tengo fuori Çalhanoglu, paurosamente in calo, e molti altri. In attacco, nel ruolo di centravanti, vado per esclusione e provocatoriamente scelgo un “non titolare”. Il migliore tra i connessi è Pio Esposito, futuro nove azzurro chissà per quanti anni. Non è soltanto fisico, ma molto intelligente tatticamente e lavora in costante appoggio per i compagni. A vent’anni è già fortissimo. L’hanno paragonato a Toni che alla sua età litigava con la palla (estremizzo). Il più disconnesso invece è Kean, un centravanti molto forte fisicamente che gioca in modo personale, con in testa una partita tutta sua. Come avrete letto, lascio fuori da questa lista dei connessi molti nomi. Ma ho finito lo spazio e internet, nella caverna delle idee, va e viene. Meglio salutarci. Alla prossima connessione.
verso i Mondiali nordamericani