il centrocampista del Parma Oliver Sørensen durante Parma-Milan di sabato 8 novembre (foto Ansa)  

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Quel semplificatore chiamato Oliver Sorensen

Giovanni Battistuzzi

Il centrocampista danese forse non è il giocatore più talentuoso nella rosa del Parma, ma è quello che riesce a facilitare la vita calcistica dei compagni di squadra

C’è un posto nel mezzo dello Jutland, in Danimarca, dove si dice sia tutto in mano ai big data. È lì che oscuri analisti passerebbero in rassegna il meglio del calcio giovanile mondiale per accaparrarsi prima degli altri i migliori giovani talenti. Eppure lì, in quel club calcistico fatto di programmazione, ricerca e tecnologia che si chiama FC Midtjylland, lui, Oliver Sørensen, c’è arrivato per motivi che con i dati e le analisi dei dati c’entrano poco o nulla. C’è arrivato alla vecchia maniera. Ossia perché un ex giocatore della Nazionale danese ha detto a un amico che aveva visto una partita del nipote e nella squadra avversaria lo aveva colpito un ragazzino che correva un sacco, correva bene, aveva visione di gioco e pure due piedi niente male. Quell’amico poi pensò bene di riferire tutto a un altro amico che di mestiere faceva, anzi fa ancora, il dirigente dell'FC Midtjylland. Quest’ultimo si prese la briga di andare a vedere una partita dell’Under 18 dell'Odense Kammeraternes Sportsklub. Tornato a Herning riferì che quello sbarbato di quindici anni che era andato a vedere, quel Oliver Sørensen, aveva il talento sufficiente per giocare nel FC Midtjylland. E fu così che al compimento del quindicesimo compleanno, nel marzo del 2017, Oliver Sørensen divenne un calciatore del settore giovanile del FC Midtjylland.

 

Solo anni dopo quel giorno, nell’estate del 2019, gli analisti del club, quelli che lavorano e processano i cosiddetti big data, diedero all’allenatore di allora Kenneth Andersen, un report con tutti i migliori prospetti del settore giovanile. Oliver Sørensen era tra i primi. La scheda sottolineava la corsa, la velocità, la capacità di seguire l’azione senza commettere errori di posizionamento sia in copertura che in attacco e una buona, ma non ottima, abilità nel cross. In pratica quello che aveva riferito due anni prima al responsabile del settore giovanile il dirigente dell'FC Midtjylland. E quello che dicono di Oliver Sørensen i tifosi del Parma più attenti. Lo stesso che Oliver Sørensen ha detto di sé il giorno della presentazione con la maglia dei ducali: “Per quanto riguarda il mio ruolo in campo, penso di avere qualità per giocare ogni ruolo del centrocampo. […] Il mio gioco è fatto di tanta corsa e inserimenti in area, dove può succedere di tutto, lo scorso anno l’ho fatto molto e ho segnato molti gol”.

 

Quello che i big data e il centrocampista non dicono, ma che il dirigente del FC Midtjylland aveva invece sottolineato, e che anche i tifosi del Parma hanno notato, è la predilezione di Oliver Sørensen a fare la cosa giusta, di non complicarsi la vita intestardendosi in una zona del campo o contro un avversario, ma scegliere la via meno pericolosa. Il danese non è il più talentuoso nella rosa del Parma, ma ha iniziato a essere necessario, perché è un calciatore semplificatore, uno di quelli che facilitano la vita agli altri. Carlos Cuesta l’ha capito abbastanza in fretta: dei novecentonovanta minuti sin qui giocati dal Parma, Oliver Sørensen ne ha giocati seicentoquaranta. Tutti passati a correre, a inseguire avversari, a pressare e poi a scattare alla ricerca della posizione buona per farsi trovare pronto.

 

E dell’importanza dei semplificatori ne sa qualcosa l’allenatore spagnolo. O almeno ne dovrebbe sapere qualcosa. Perché per quattro anni Carlos Cuesta ha lavorato con Mikel Arteta all’Arsenal e l’allenatore basco spesso ha lodato quei giocatori capaci “di semplificare il calcio e la vita dei compagni”, perché “in una squadra più dei campioni sono necessari quei giocatori capaci di muoversi e rendere il più semplice possibile il lavoro altrui”.

 

E oggi, nel Parma, Oliver Sørensen è proprio uno di quei giocatori che rendono il calcio più semplice.

   


    

Anche quest'anno c'è Olive, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sui (non per forza) protagonisti della Serie A. Piccoli ritratti, non denocciolati, da leggere all'aperitivo. Qui potete leggere tutti gli altri ritratti.

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