verso i Giochi
A cento giorni dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026
Ai Giochi olimpici invernali l'Italia punta a migliorare il bottino di 17 medaglie raccolto a Pechino 2022. Intanto è stata inaugurata Casa Italia a Milano che sarà ospitata dalla Triennale e sarà aperta anche al pubblico
Mancano 100 giorni alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e c’è ancora molto da fare perché i quarti Giochi italiani diventino memorabili come tutti promettono. È arrivato il momento di mettersi a correre perché, come dice il presidente del Coni Luciano Buonfiglio: “è come entrare alla Scala la sera della vigilia. Pensi che sarà un disastro, ma poi quando si apre il sipario tutto funziona alla perfezione. Siamo a 100 giorni dall’avvenimento più importante di un quadriennio dove saremo protagonisti”.
Siamo alla Triennale di Milano dove il Coni festeggia la scadenza dei 100 giorni rivelando i suoi sogni e illustrando la spedizione olimpica che sarà composta da più di 200 atleti suddivisi nei quattro cluster olimpici (Milano, Cortina, Livigno-Bormio e Val di Fiemme). I numeri dei Giochi che verranno raccontano già tanto: più di 90 comitati olimpici, 16 discipline, 224 sessioni, 116 gare con il debutto dello sci alpinismo e qualche modifica per aumentare il numero delle gare miste, 19 giorni di competizioni e oltre 2.900 atleti in arrivo. Saranno i primi Giochi diffusi della storia e dovranno diventare un punto di riferimento per il futuro. Chi verrà dopo dovrà sentirsi obbligato a ripartire da qui, da Milano-Cortina e dai suoi quattro cluster olimpici, dalla cerimonia inaugurale diffusa con l’Italia che potrà schierare quattro portabandiera, due a Milano e due a Cortina.
L’Italia Team che verrà vestito da Armani come capita da Londra 2012, punta a migliorare il bottino di Pechino quando le medaglie furono 17 (2 ori, 7 argenti e 8 bronzi). “Dobbiamo vincere perché come minimo da 17 dobbiamo passare a 19 medaglie”, si sbilancia il presidente Buonfiglio. Carlo Mornati, il segretario generale del Coni, rivede la previsione basandosi sui risultati delle gare delle ultime stagioni e parla di 18 medaglie che sarebbero un record, se eccettuiamo l’eccezione di Lillehammer 1994 quando ne conquistammo 20. A Cortina nel 1956 furono 3, a Torino nel 2006 arrivammo a 11. Oggi abbiamo una squadra che ci permette di puntare all’ottavo posto nel medagliere che, stando alle previsioni verrà un testa a testa tra Norvegia e Stati Uniti, accreditati di 15 ori a testa. Per noi la proiezione parla di 8 ori, 6 argenti e 4 bronzi con un trend in crescita del 77 per cento dal 2012. “Le proiezioni oggi sono confortanti e ci vedono con un miglioramento rispetto a Pechino quando finimmo al 13° posto nel medagliere. Sono previsioni basate sui podi conquistati in questo quadriennio, quindi basate sui fatti”, spiega Carlo Mornati. Sci alpino, ghiaccio, snowboard sono le gare in cui abbiamo le chance maggiori, ma non mancheranno le sorprese come il curling che a Pechino ci regalò l’oro nel doppio misto con Amos Mosaner e Stefania Constantin, la coppia di Cortina che ha convinto gli organizzatori a tenere là la disciplina, mentre tutto l’altro ghiaccio (dal pattinaggio artistico a quello veloce fino allo short track e all’hockey) sarà a Milano.
Olimpiadi diffuse significano anche la moltiplicazione di Casa Italia che comparsa per la prima volta a Los Angeles 1984 oggi “è molto più di un luogo d’accoglienza, è una piccola media factory”. Ce ne saranno una a Milano, una a Cortina (alla Galleria Farzetti) e una a Livigno, ognuna con spazi e prerogative diverse, ma tutte con l'obiettivo di celebrare gli atleti azzurri che dovranno essere i veri protagonisti dei Giochi.
Casa Italia a Milano sarà ospitata dalla Triennale che si vestirà di bianco, rosso e verde a due passi dal braciere olimpico che sarà all’Arco della Pace. La novità assoluta è che questa volta Casa Italia sarà aperta al pubblico che potrà seguire le gare e partecipare alla celebrazione. Non più un luogo esclusivo per gli sponsor e la stampa, ma un luogo aperto per permettere a tutti di entrare nello spirito olimpico. “Sarà anche la prima volta in cui Casa Italia si autofinanzia completamente grazie ai nostri partner”, aggiunge Mornati che deve fare i conti con una casa che non è più ricca come una volta da quando le chiavi del tesoro sono state date a sport e salute.
“Saremo nel cuore dei Giochi, orgogliosi di metterci a disposizione per chi farà le proprie attivazioni nel nostro contesto, che saprà combinare sport e cultura – ha raccontato Lorenzo Pellicelli, responsabile marketing del Coni - Il concept sarà Musa perché l’Italia che sa ispirare il mondo, un racconto che finisce con la stazione dello sport, dopo aver attraversato le nostre eccellenze, dalla cultura all’arte, passando per il cibo e la tecnologia. Arte e sport sono ambiti che interagiscono, come ci insegnò De Coubertin, e a Milano, grazie al Comitato Olimpico Internazionale, allestiremo un percorso, una mostra per vivere il momento a cinque cerchi esaltandone il significato”. Quello di Musa ispiratrice è un bel concetto. L’Italia lo è stata e lo è ancora in molti campi. Ora ci prova anche con la sfida a Cinque Cerchi.