Foto Epa, via Ansa

Formula 1

I troppi compleanni tristi di Charles Leclerc alla Ferrari

Umberto Zapelloni

Il pilota monegasco compie 28 anni e inizia a guardarsi indietro e a vedere le troppe occasioni perse alla guida di una Rossa

Un altro compleanno triste per Charles Leclerc. Nel giro di pochi giorni festeggia i 28 e una ricorrenza di cui avrebbe fatto volentieri a meno: un anno intero senza vittorie. Il tempo vola, soprattutto quando realizzi che non hai ancora potuto lottare per il Mondiale, mentre il tuo coetaneo Max Verstappen ne ha già vinti quattro di fila e in questo fine settimana in Texas rischia di tornare definitivamente in gioco anche per il quinto.

 

L’ultima vittoria di Charles, l’ultima doppietta rossa, è stata proprio un anno fa ad Austin, quando cominciò la grande illusione ferrarista. Nelle ultime sei gare della scorsa stagione nessuno ha fatto più punti della Ferrari e di Leclerc. Non bastò per strappare alla McLaren il Mondiale Costruttori, ma riempì di aspettative il popolo ferrarista. Leclerc totalizzò 111 punti contro i 106 di Verstappen e i 100 del suo compagno di squadra Carlos Sainz che vinse in Messico. La Ferrari fece 211 punti contro i 150 della McLaren e i 139 della Mercedes. Sono cifre che riviste oggi fanno male perché nessuno in Ferrari è ancora riuscito a spiegare che cosa sia capitato progettando la SF 25 che avrebbe dovuto essere un'evoluzione di quella che a fine stagione era la miglior macchina in pista. “Se non vinceremo almeno un titolo tra il Mondiale Piloti e quello Costruttori saremo delusi”, hanno detto i piloti a Milano in Piazza Castello nello show di inizio stagione. Come sta andando a finire lo sappiamo: zero vittorie e il rischio concreto di chiudere al quarto posto nel Mondiale Costruttori, il peggior piazzamento dal disastroso 2020. Il rush finale dello scorso anno ha gonfiato le illusioni e la caduta è stata ancora più dolorosa, tanto da innescare un turbinio di voci su Vasseur, Leclerc e il povero Hamilton risucchiato (non senza colpe) nel gorgo. Il manager francese è stato più fuori che dentro al progetto a inizio estate quando sembrava ormai cosa fatta l’arrivo alla guida della Formula 1 di Antonello Coletta, il mago dell’operazione Le Mans. Poi a fine luglio è arrivata la conferma per Vasseur con la benedizione dei piloti e tanto di dichiarazione pubblica del presidente Elkann volato in Ungheria per stare vicino alla squadra. Il problema è che dopo il weekend ungherese la Ferrari invece di recuperare sugli avversari è sprofondata, accumulando una figuraccia dietro l’altra, Gran premio d’Italia incluso. Cosa che ha portato a nuovi rumors in arrivo dall’Inghilterra: Horner prenderà il posto di Vasseur. Dopo settimane di indiscrezioni e di gossip, di racconti di liti in pista tra Fred e i suoi uomini, di dichiarazioni sfiduciate e sfiducianti dei piloti, è arrivato un “fermi tutti”. Da Maranello hanno fatto sapere che Vasseur gode ancora della fiducia presidenziale e non corre (per ora) il rischio di saltare. Certo, l’anno prossimo dovremo vedere una Ferrari competitiva, altrimenti il ribaltone non potrà più essere fermato anche se non pare Horner il candidato preferito. Con un 2025 da chiudere onorevolmente, la Ferrari è meglio che si concentri sulla prossima stagione, quella del grande cambiamento regolamentare, perché il 2026 sarà un anno decisivo per Vasseur, i suoi uomini fidati (Loic Serra, Jerome d’Ambrosio) e anche per Charles Leclerc che non ha intenzione di andare in pensione senza riuscire a lottare davvero per il Mondiale. I trent’anni si avvicinano e se la Ferrari 2026 non sarà competitiva, Charles ringrazierà per la fiducia, ma comincerà a guardarsi attorno in quello che sarà un mercato frizzantissimo con tutti i contratti dei top driver in scadenza. Anzi, il suo manager, Nicolas Todt ha già cominciato a sondare il terreno in tal senso.

   

Il futuro è nelle mani di Fred Vasseur, tutto dipenderà dalla macchina della prossima stagione, intanto non sarebbe male cominciare a cambiare atteggiamento, prendersi qualche responsabilità e non giocare regolarmente allo scaricabarile dando la colpa ai piloti o ex tecnici. Per avere rispetto dalla critica bisogna prima essere sinceri e trasparenti, una delle tante cose che sono mancate alla Ferrari di quest’anno.

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