
Foto ANSA
sul tetto del mondo
Le ragazze del volley azzurro conquistano la loro seconda Nations League di fila
Un anno dopo il capolavoro parigino, la squadra di Julio Velasco batte il Brasile anche grazie alle giocatrici entrate dalla panchina, arrivando quindi a 29 vittorie consecutive. Prossima tappa il Mondiale, e la fame di vittorie è ancora tanta
Queste ragazze non sanno solo vincere, sanno anche rivincere, cosa che nello sport è spesso ancora più difficile. Le invincibili ragazze del volley azzurro sono ormai arrivate a 29 vittorie di fila. Un anno dopo l’oro di Parigi sono ancora sul tetto del mondo dopo aver rimontato il Brasile per conquistare la seconda Nations League di fila. Julio Velasco, quello che aveva messo gli “occhi di tigre” alla nazionale maschile, sta impreziosendo ancora di più il capolavoro parigino di un anno fa quando regalò al volley italiano il primo oro olimpico della storia. Ecco, dopo aver scalato quella vetta, essersi godute quel trionfo, le sue ragazze non hanno mollato e stanno allungando la striscia vincente. Velasco aveva fatto diventare la sua nazionale maschile la squadra del XX Secolo, un titolo arrivato dalla federazione internazionale. Con queste ragazze sta per concedere il bis, perché anche loro sono destinate a diventare squadra del secolo.
Per lo sport italiano sono già andate oltre la cronaca entrando di diritto nella storia con quell’oro che avrebbe riempito la pancia di molti sportivi, ma che invece non ha ancora saziato loro. Velasco ha fatto i suoi ritocchi, ha lasciato a casa chi non credeva più nell’azzurro e ha cominciato dare spazio a qualche faccia nuova. Lui ormai può tutto. E non ha neppure bisogno di sforzarsi più di tanto perché ormai gli bastano poche parole, pochi sguardi per farsi seguire.
La forza del suo pensiero ha cambiato la vita di questa generazione di atlete che meno di un anno prima di lui sembrava smarrita e in pezzi con Egonu che non voleva più vestirsi d’azzurro. Velasco è riuscito a trasformare il potenziale dualismo Egonu Antropova in un’arma letale per gli avversari. “Per fare una squadra forte ci vogliono giocatrici forti”, dice sempre lui. Ma ogni tanto quelle giocatrici forti vanno convinte di essere davvero forti. “Se si calca troppo la mano con le parole il rischio è di far pesare mentalmente la situazione alle atlete. Non serve, la voglia di vincere già ce l’hanno già”, aveva raccontato alla giornata de il Foglio a San Siro, entrando nel dettaglio dei suoi discorsi prepartita. Alle sue ragazze dopo l’oro di Parigi aveva detto: arriverà un giorno in cui non dovremo più parlare di Parigi per pensare al dopo. Lo diceva mentre lui andava in giro per l’Italia a tenere discorsi motivazionali con le grandi aziende e mentre le ragazze si erano già tuffate in una stagione con i club, diventata vincente per le nostre squadre. Ma poi al momento giusto, tutte hanno schiacciato l’interruttore.
Parigi è diventata un ricordo, bello, bellissimo, straordinario, ma la pancia si è improvvisamente svuotate e la voglia di vincere si è reimpossessata della squadra. Quando si sono trovate sotto di un set con il Brasile (avanti 21-17, hanno subìto un break di 7-0 che ha girato il parziale), l’ultima squadra ad averle battute il 1° giugno 2024, si sono guardate negli occhi e si sono detto che la favola poteva continuare e Velasco le ha aiutate con i suoi ritocchi geniali. Prima dato prima fiducia alla ventunenne Nervini per sostituire l’infortunata Degradi, poi a metà del terzo set ha sostituito Paola Egonu con Antropova e nell’ultimo set ha richiamato in panchina Orro per dare fiducia a Cambi. La squadra ha ricominciato a volare. “Siamo riusciti a vincere grazie anche al contributo fondamentale delle giocatrici entrate dalla panchina. Sono davvero orgoglioso di questo gruppo, può contare su delle ottime giocatrici che hanno il merito e la mentalità di voler lavorare al massimo ogni giorno”, ha commentato Velasco. Mentre Myriam Sylla ha aggiunto: “Abbiamo dimostrato il valore di questa squadra. Quando c’è un infortunio o c’è un problema, chiunque entra dalla panchina è in grado di sopperire alle difficoltà”. Hanno imparato ad aiutarsi l’una con l’altra, a non pensare all’errore appena commesso, ma alla palla successiva, hanno imparato a guardare al quadro nel suo complesso e non più solo al particolare. Velasco ha plasmato una generazione e chiunque arrivi adesso in azzurro sa bene come comportarsi per non aggiungere energia a una macchina che funziona meravigliosamente. Prossima tappa il Mondiale. Ma queste ragazze hanno ancora fame.

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