
Lapresse (Ansa)
Il Foglio sportivo - that win the best
Inginocchiarsi prima delle partite non serve a nulla
È incredibile, ma quest’anno il calciomercato sta annoiando quasi come l’Europeo femminile
La mestizia del momento calcistico di questi giorni è ben spiegata da tre fattori: si aspetta la finale dell’Europeo femminile come se fosse la seconda venuta di Cristo in terra (anche se un brindisi a Kelly, bionda, stronza, eterosessuale e con una rincorsa tanto ridicola quanto inutile prima dei rigori, confesso di averlo fatto); il calciomercato è più loffio di una giocata di João Félix; mancano venti giorni all’inizio della Premier League.
Oltre a partite giocate con il tasso tecnico di una sfida in spiaggia tra quarantenni panciuti, l’Europeo femminile ha riportato in auge l’annoso problema del razzismo e di come sconfiggerlo facendo qualcosa sul campo da calcio. Gli insulti a Jess Carter sono da mentecatti, ma sembra che finalmente qualcuno si sia accorto che – incredibile – inginocchiarsi prima delle partite non serve a un cazzo. “Quel gesto ha perso il suo potere”, ha detto qualcuno. No: non lo ha mai avuto. In attesa di vedere come il calcio raddrizzerà il legno storto dell’umanità guardo annoiato le notizie di calciomercato.
Liverpool a parte, che spende come se fosse un Chelsea qualsiasi, in Premier League mancano ancora le notizie da leccata sul vetro e si ripetono i soli psicodrammi a Manchester, sponda United, con i Red Devils più in bambola di me dopo quindici pinte di bionda.
Ma se apro i siti e giornali italiani mi rinfranco: c’è sempre chi sta peggio di te. L’Inter fa quasi tenerezza, la Juventus simpatia per come cerca di presentare i nuovi acquisti come dei fenomeni, al Milan fanno più notizia le magliette indossate su Instagram da Theo Hernandez dei colpi di mercato. A tal proposito c’è un’operazione che dice tutto del livello della Serie A, e cioè il tentativo di cessione di Dusan Vlahovic, il paracarro più pagato del mondo. Leggo che l’attaccante bianconero “mantiene ambizioni top”. E ci mancherebbe. Perché allora vuole solo il Milan? Per peggiorare le cose ho letto che alcuni top club, tra cui il Real Madrid, avrebbero chiesto alla Fifa di giocare il Mondiale per club ogni due anni. Ora io capisco che i soldi sono tutto, ma perché insistere a tenere in piedi tornei più finti del wrestling?
Ci fosse almeno un Hulk Hogan del calcio, capirei, ma in giro vedo soltanto molti Imane Khelif.
Jack O’Malley


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