
Ansa
Il Foglio sportivo
Il fascino dei tuffi dalle grandi altezze. Il racconto di Cosetti e Barnaba
Sfiorano il podio a Polignano a Mare i triestini Elisa Cosetti e Andrea Barnaba, coppia sul trampolino e nella vita. Un quarto posto che racconta crescita, emozioni forti e sogni sempre più concreti
L’hanno soltanto sfiorato il podio a Polignano a mare. L’hanno accarezzato per qualche minuto. L’hanno sognato, spinti dalle migliaia di persone che facevano il tifo per loro sul ponte di Lama Monachile, sulla spiaggia sottostante e anche sulla scogliera di fronte. Ma alla fine hanno dovuto “accontentarsi” (si fa per dire, erano felicissimi) di un quarto posto che ha tanto da insegnare. Elisa Cosetti e Andrea Barnaba sono i due tuffatori italiani del Red Bull Cliff Diving, le world series dei tuffi dalle grandi altezze. Sono entrambi triestini, come la loro allenatrice e neo mamma Nicole Belsasso e – anche se d’adozione – suo marito Alessandro De Rose, precursore italiano della disciplina e vincitore a Polignano nel 2017. E sono anche fidanzati da oltre un anno.
“Sono felice di questo quarto posto – racconta Barnaba – perché arriva dopo un brutto errore e un grande spavento nella prima tappa di Chicago. Avevo in mente di portare in gara un tuffo dal coefficiente più alto, ma non mi sento ancora pronto al 100 per cento e allora dovevo fare al meglio quelli su cui sono più sicuro. E mi godo questo risultato”. Sì, perché negli Stati Uniti si è perso in aria ed è finito in acqua di testa (e da 27 metri è estremamente pericoloso). “È stato uno shock – prosegue Cosetti – mi sono spaventata tantissimo e quell’episodio ha condizionato anche la mia gara perché mi è salita la paura e non sono riuscita a ritrovare la concentrazione giusta. E anche dalla gara di Polignano porto a casa l’insegnamento che devo migliorare ancora sulla gestione delle emozioni e per questo ho chiesto aiuto a una psicologa che mi sta seguendo da qualche mese, ho cominciato a meditare e separare tutto quello che succede all’esterno da quello su cui ho il controllo”. Il podio era a portata di mano – Cosetti era seconda a un soffio dalla leggendaria australiana Rhiannan Iffland a metà gara – ma è sfuggito per qualche imperfezione nei tuffi liberi. “Anno dopo anno crescono la fiducia e la consapevolezza”. E anche i risultati, visto il bronzo agli Europei di Roma del 2022 e gli ottimi piazzamenti ai Mondiali del 2023 e 2024. E l’inserimento nella lista dei permanent diver (i titolari, che a ogni tappa vengono affiancati da alcune wild card) del Red Bull Cliff Diving.
E pensare che in principio Elisa giocava a basket come la sorella. Un giorno, però, un’amica tuffatrice la invitò ad assistere a una sua gara e a provarci. “Avevo più o meno 9 anni, ma non fu amore a prima vista. Dopo qualche mese, volevo lasciare perché soffrivo il freddo in piscina e gli allenamenti erano un po’ monotoni, visto che erano concentrati sulla tecnica di base. Spinta dalla mia amica, ho resistito e quando ho iniziato a gareggiare, l’agonista che è in me ha preso il sopravvento e da lì non ho più mollato”. Inizia così il percorso tra le discipline olimpiche dei tuffi, fino a quando la sua Trieste ospita un’esibizione dalle grandi altezze. “Vedere quegli atleti volare da 21 e 27 metri (le altezze delle piattaforme femminili e maschili, ndr) mi tolse il fiato. Volevo provarci anche io. Mi feci coraggio e avvicinai Alessandro De Rose che si allenava nella mia stessa piscina per fargli un sacco di domande e chiedergli come avrei potuto cominciare”. Da lì l’inizio di un percorso e la nascita anche di un progetto della Federnuoto per coltivare giovani talenti delle grandi altezze che ha coinvolto anche Barnaba e il milanese Davide Baraldi. “Alessandro è sempre stato il mio punto di riferimento, una persona che ha vissuto questo sport e con cui è facile avere un confronto sincero e un consiglio spassionato”.
E con la guida della coppia Belsasso-De Rose, Elisa arriva da outsider agli Europei romani: “All’inizio non mi rendevo neanche conto di aver vinto il bronzo. Ho sempre avuto la tendenza a sottovalutarmi, ma da quel momento ho acquisito molta più fiducia e consapevolezza”. E i suoi risultati sono cresciuti di pari passo. Fino all’ingresso tra le titolari del Red Bull Cliff Diving. “È un altro passo avanti nel mio percorso, ma non voglio illudermi perché ho ancora tantissimo da lavorare per restare tra le migliori della disciplina. È chiaro che non hai più la tensione dell’attesa di sapere se parteciperai o meno alla tappa successiva e sei più coinvolta anche nelle decisioni, ma io sono la stessa di sempre”. Ogni giorno un po’ più forte, sognando di vincere a Polignano come il suo allenatore.